Che barba che noia: Junior MasterChef non sfrutta i bambini

Anche la terza edizione di Junior Masterchef Italia solleva polemiche per l'utilizzo dei bambini in televisione. Ma il programma è migliorato, il casting di giudici e concorrenti ha funzionato

Che barba che noia: Junior MasterChef non sfrutta i bambini

Che MasterChef non stia simpatico a molti non è una novità. Ora però, l’accanimento anti chef in tv si è allargato alla sezione Junior, forte del fatto he perfino Cracco si è detto scettico.

In realtà, come per i programmi televisivi in cui i bambini fanno cose da adulti (tipo cantare, ballare, o altro), di Masterchef Junior si è sempre discusso, tanti hanno trovato diversamente etica l’idea di talentizzare in modo brutale i più piccoli.

In me, finora, aveva sempre provocato due reazioni contrastanti: indomabile terrore o tenerezza sconfinata. E dunque, se avessi scritto questo post anche solo un anno fa, non parlerei in questo modo.

Ma su Junior MasterChef edizione numero 3 partita da poco su Sky Uno, ho cambiato idea. Inizialmente questi piccoli cuochi, piccoli solo di statura, ma con atteggiamenti alla stellato-style, ciuffi alla tronista, slang da ultra-quarantenni, infarciti di supponenza gourmet, non mi stavano molto simpatici.

Ora però le cose mi sembrano cambiate: in primis c’è il nuovo terzo giudice, Gennaro Esposito, bello paciarotto e pacioso, che sembra già a suo agio, e in qualche caso è già stato simpaticamente sopraffatto dagli aspiranti MasterChef Junior.

Poi, a parte qualche pianto di gioia da diva già pensionabile per un paio di dodicenni in preda a simulazioni da MasterChef navigati, in media i bambini sono di rara simpatia.

Junior Masterchef 2016, bambini

E tuttavia, per non essere avventata nel prendere posizione ufficialmente, mi sono letta tutte le critiche, compreso Vittorio Feltri: giornalista che in tarda età si scopre moralista.

Feltri ci è andato pesante, buttandola sulla discriminazione tra tv e stampa sulle norme di pubblicazione di foto o video dei bambini.

I media per resistere alla concorrenza sono costretti a raschiare il fondo del barile. Ma non avremmo mai immaginato che saccheggiassero addirittura gli asili. Tra non molto, probabilmente saranno sfruttate anche le culle, sempre meglio degli ospizi.

Che barba, che noia. Ormai sparare sulla cucina in tv è diventato uno sport nazionale.

Se la cucina è diventata popolare quanto il calcio con un’esposizione mediatica senza pari, con cuochi, pasticcieri e pasticcioni in onda un po’ a tutte le ore, viene da sé che anche le nuove generazioni siano attratte dalla “moda”.

Comunque, Feltri continua:

I giornali non pubblicano, per specifico divieto dell’Ordine, le fotografie di minori. Quelli che violano la norma subiscono pesanti sanzioni. Mentre le tv, per ragioni misteriose, sbattono impunemente i bambini davanti alle telecamere, utilizzandone la goffaggine per fini speculativi, e nessuno fiata. Se qualcuno ci spiega perché, avrà la nostra gratitudine”.

Non sono d’accordo con Feltri (s’era capita, immagino).

Oggi questi bambini non mi spaventano più come un tempo, non sembrano più marziani in preda a lieviti madre e cotture lente: manipolano trippa e caponata come se lo facessero tutti i giorni, montano la maionese a mano, sono di certo più dotati della media.

Non troppo cresciutelli, faccine pulite, codini, spentolamenti non troppo cracchiani.

Insomma, pare che il casting sia stato più oculato stavolta, in favore di uno stuolo di bambini che amano cucinare, il che non ha nulla di male: solo che, a differenza delle nostre pizzette crude da Dolce Forno anni ’80, loro cucinano alla maniera 2.0.

Cos’ha di negativo il fatto che un undicenne abbia come idolo lo chef stellato di turno al posto di Cristiano Ronaldo?

Junior Masterchef 3, giudici

Forse, alla fine di tanto dire, fare, parlare, la cucina in tv è riuscita nell’intento di sensibilizzare i bambini su quello che mangiano tutti i giorni, sulle tradizioni (la bimba siciliana che cucina la caponata), sugli sprechi e le materie povere (dai, un bambino che cucina la trippa alla romana è da Oscar!), su una professione che oggi sembra più gettonata di quella dell’astronauta.

Evviva la cucina in tv, evviva gli ex piccoli mostri che ci hanno fatto ghiacciare il sangue fino a ieri e che oggi, invece, mi fanno ben sperare nella cucina di domani.

E nel frattempo il direttore dei contenuti di Sky twitta garrulo:

[Crediti | Link: Corriere, Il Giornale, Dissapore]