Roma: com’è mangiare sospesi a 30 metri su Testaccio

Roma: mangiare sospesi a 30 metri sopra Testaccio è stata un'esperienza strana, funestata da problemi organizzativi e meteo, ma con un paio di piatti del giovane chef Luigi Cassago davvero meritevoli

Roma: com’è mangiare sospesi a 30 metri su Testaccio

È proprio vero che in cucina ormai bisogna fare i salti mortali per farsi notare. Non basta più servire all’ospite una pietanza impiattata alla perfezione per titillarne le papille gustative amalgamando alla perfezione i cinque gusti principali.

Bisogna stupire il commensale, immergerlo in un’esperienza multisensoriale, come dicono a Milano, che magari lo distragga da quello che gli viene servito sulla tavola.

Ho partecipato a un evento davvero sopra le righe, organizzato da Frigo2000 in collaborazione con l’azienda tedesca Bora, specializzata in prodotti ad altissima tecnologia per la cucina: una degustazione all’interno di un container trasparente, sollevato a 30 metri di altezza da una gru. Sopra al Campo Boario di Testaccio.

Vi sento, avete detto “ma è una copia spudorata di Dinner in the Sky!”. In effetti l’idea è quella nata in Belgio: un gruppo di persone si ritrovano unite nello stravagante destino di mangiare un pasto cucinato da uno chef mentre si ritrovano gambe all’aria a un’altezza variabile.