Da Princi a Milano la pizza di Franco Pepe. Quella vera

Da Princi a Milano la pizza di Franco Pepe. Quella vera

E fu sera, e fu mattina, e la pizza di Franco Pepe arrivò a Milano. Se vi sembra una notizia di poco conto dev’essere perché non l’avete mai assaggiata. Del resto Caiazzo, in provincia di Caserta, dove si trova la pizzeria Pepe in grani, non è esattamente il centro del mondo.

Ma a Milano dove si può mangiare questa famosa pizza?

Domanda retorica. Nel nuovo gastro-bistrot di Princi in piazza XXV aprile, dove oggi si è svolta un’anteprima per la stampa. Del resto questa curiosa alleanza Princi / Pepe l’avevamo annunciata. Ma il pizzettaro-cult non voleva sbilanciarsi sino a quando “non sarò sicuro che quello proposto a Milano sarà il MIO impasto”.

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Sì, perché non si tratta di un impasto qualunque. Da generazioni la famiglia Pepe si tramanda i segreti della lavorazione a mano e della lievitazione in bellissime madie di legno. E i gourmet macinano chilometri nelle campagne casertane per assaggiare quella pizza.

Capirete che l’idea di trovarla a Milano nel locale di Rocco Princi (5 negozi nel capoluogo lombardo incluso il primo, celeberrimo, nella centrale via Speronari, oltre all’appendice londinese) spiazza abbastanza.

Pepe e Princi pizza mementa franco pepe

Ettore Princi ha passato diverse settimane a Caiazzo dove si è impossessato, pare, dei segreti di Franco Pepe. Gli ingredienti sono gli stessi, l’impasto pure, e il forno porta con sé il marchio di fabbrica della napoletanità, realizzato com’è dall’artigiano Ferrara.

L’assaggio è promosso: conciato romano e fichi; crema di ceci e cipolle di Aiafe; calzone con ricotta di bufala, scamorza affumicata e salume di nero casertano. Pieghi a libretto, dai un’occhiata commossa al cornicione, azzardi un morso, guardi fuori dalle vetrine. Dai un altro morso e, malgrado la pioggia battente di Milano, convincersi di essere a Caiazzo non è difficile.

Perché una pizza così da queste parti non la puoi mica mangiare, no? È così, non c’è obiezione che tenga.

Oltre a quattro/cinque pizze, Marinara e Margherita come proposte fisse, le altre a rotazione mensile, ci sarà la cucina mediterranea del giovane Valentino Russo, siciliano, che dopo otto anni nel ristorante stellato La Madia di Licata con lo chef Pino Cuttaia promette esecuzioni ineccepibili come il polpo alla griglia o gli gnocchi con ceci e fagioli, tutti piatti assaggiati oggi oltre al mega cannolo con ricotta di bufala.

Rocco Ettore Princi Mancino

Il bistrot sarà aperto 7 giorni su 7, e dal giovedì alla domenica farà anche servizio notturno di take away paste e focacce.

Ricapitolando: aperto a colazione / pranzo / cena, classici lievitati Princi al banco, cocktail bar con il barman, nonché produttore di vermouth, Giancarlo Mancino.

Ma soprattutto una pizza, che, concedetemelo, mi azzarderei a definire la migliore di Milano (prenotazione vertiginosamente consigliata).

[Immagine di copertina: Laura Lazzaroni, altre immagini: Giorgia Cannarella, Chiara Maci, Elisa Pella, Milano Loves Food]