Bello e indifferente: perché Cracco su GQ non ha offeso la mia coscienza femminista

Bello e indifferente: perché Cracco su GQ non ha offeso la mia coscienza femminista

Come forse avrete visto (sì, l’avete visto perché in un paio di giorni avete letto il post in settemilacinquecento), c’è Cracco sulla copertina di GQ di dicembre. Indossa uno smoking e un farfallino rosso, che fa pendant con le unghie carminio della signorina accanto a lui. Oltre allo smalto, lei non indossa altro.

Lei lo concupisce, lui tiene le mani in tasca e ha lo sguardo indifferente. A solennizzare la loro unione c’è un’orata, che penzola intorno alla zona pelvica di Cracco.

La mia prima reazione alla vista della copertina è stata il vago choc che si prova quando vedi in una situazione sessualmente esplicita qualcuno da cui non te lo aspetteresti mai. Una versione depotenziata del sorprendere i genitori che fanno l’amore. Un po’ come quando ho visto al cinema Nanni Moretti (Nanni Moretti! Il padre cinematografico!) sodomizzare Isabella Ferrari per interminabili minuti in Caos Calmo.

Cracco, copertina, donne nude, GQSono andata a prendermi una tazza di latte e dei biscotti. Ho riguardato tutto il servizio con crescente sbalordimento. Arrivata al momento di raccogliere con il cucchiaio il pastone di latte e poltiglia di biscotti, ho deciso che sì, mi stavo divertendo.

Ma ci sono le donne nude! Non l’hai visto il documentario Il Corpo delle donneHa protestato la mia coscienza vetero-femminista.

Beh, si tratta pur sempre di GQ, diciamo. Vedi alla voce “certezze”: su GQ ci sono le donne nude. A questo proposito:

Rihanna nuda, copertina, GQAppunto.

Inoltre, la mia prospettiva di femminista sex-positive è che una donna che sceglie di posare nuda non sta affatto mancando di rispetto a se stessa.

Ma queste foto: le pose, le luci? In effetti, per il genere di erotismo un po’ pecoreccio che incarnano queste immagini sembrano un tributo a Terry Richardson – già bollito 15 anni fa, quando faceva le pubblicità di Sisley. In ogni caso, sul binomio cibo-sesso anche lui sa fare meglio, come dimostra questo servizio uscito su Vogue nel 2010, dove la modella plus-size Crystal Renn si infila un polpo tra le fauci e mangia gli spaghetti con le mani: il sottile confine tra erotico e disgustoso. Ottimo.

A piacermi in queste foto è proprio lui, Cracco: questo servizio descrive bene il suo rapporto con l’essere diventato, controvoglia, un sex symbol.

Non c’è intervista in cui non gli domandino del suo sex appeal e di come si senta a essere così desiderato. Inevitabilmente, lui si schermisce: fa un mezzo sorriso, tace, nicchia, si ritrae, nega (guardate la faccia che fa qui, al minuto 1:58). Chiunque al suo posto avrebbe ormai imparato una risposta standard: lui no, perché è un uomo schivo (e da ragazzo voleva fare il prete).

E in questo servizio, infatti, è la preda. Anche qui, rimane indifferente alle profferte più esplicite:

— Una donna nuda e bellissima gli sussurra parole libidinose all’orecchio?
Niente.
— Due chiappe che paiono disegnate da Giotto posate sul piano della cucina?
Ora non può, sta  tagliando le cipolle alla giuliana (cit.).
— Una pantera nel forno?
Era certo ci andasse l’orata.
— Un menage à trois sul tavolo della sala?
Per carità, che si macchia la tovaglia.

Così bello e così indifferente. Insomma irresistibile.

[Crediti | Link: Dissapore, YouTube, Styleite, Elle, immagini: GQ]