Cronuts: scambiare il quarto d’ora di celebrità per un impiego a tempo indeterminato

Cronuts: scambiare il quarto d’ora di celebrità per un impiego a tempo indeterminato

In principio fu Gawker, sito americano il cui primo e risalente fan-club italiano si annida proprio tra i nostri editor (vabbè, in realtà era l’affiliato Jezebel), subito seguito da Dissapore. Era il 22 maggio quando, presumibilmente per la prima volta in Italia, scrivevamo la parola cronuts.

C-R-O-N-U-T-S?

Metà croi-ssant e metà do-nuts (le ciambelle americane), sono strati di pasta sfoglia prima fritti poi rotolati nello zucchero, glassati e infine farciti di crema.

Escono dallo stesso glicemico barile della pasticceria americana di cui pensavamo di aver raschiato il fondo con i cupcakes, oltre che dalla fervida fantasia di Dominique Ansel, origini parigine, esordio da Fauchon –alta pasticceria francese–, oggi proprietario dell’omonima bakery newyorchese di Soho, che dal giorno del debutto, quel fatale 10 maggio, ha scambiato il quarto d’ora di celebrità per un impiego a tempo indeterminato.

Bizzarro no, chi ci prova da una vita e sul più bello patisce il crollo nervoso da mancati riflettori (stava magari per fare l’invenzione del millennio), chi invece diventa subito famoso. E per i cronuts.

Mai visto niente di lontanamente paragonabile comunque: tragicomico martellamento stampa (gugolare per credere), file davanti alla porta come neanche Grom, brevetto antifrode, produzione limitata a soli 200 pezzi al giorno, mercato nero –sono serio– che ha fatto schizzare il prezzo dei cronuts dai tutt’altro che disprezzabili cinque dollari della pasticceria di Ansel ai quaranta del mercato virtuale di Craiglist.

Cronuts

fila, cronuts

cronuts

Com'è fatto un cronut

pasticceria, Dominique Ansel

Dominique Ansel

Ieri (solo ieri?) il Corriere ha chiesto di interpretare la ricetta segretissima e brevettata dei cronuts allo chef pasticciere Maurizio Santin, secondo cui non è semplice impastare un croissant e friggerlo come un donut. Lo stesso Ansel ha provato dieci diverse ricette, arrivando poi a friggere in olio di vinaccioli. Si può azzardare che la temperatura debba essere alta in modo da non spaccarli. Tempo di realizzazione: 3 giorni per un singolo pezzo, mica cake pops.

Per la farcitura si alternano le creme, l’originale rosa vaniglia o quella con sciroppo d’acero al limone.

Ecco la sua ricetta:

— Preparo l’impasto dei donuts togliendo un po’ di burro.
— Faccio lievitare, aggiungendo al centro il burro tolto.
— Chiudo l’impasto a piega e con il mattarello stendo il primo strato.
— Attendo circa 30 minuti.
— Replico per almeno 4 strati come faccio per i croissant.
— A questo punto il coppapasta realizzo le ciambelle.
— Le friggo una per una nell’olio di vinaccioli molto caldo.
— Faccio raffreddare su carta assorbente.

Siccome la consapevolezza è già un vantaggio, il primo che intercetta questa esigenza planetaria di mangiare i cronuts, facendoli da sé e scegliendo un modo per recapitarci la foto, vince l’eterna riconoscenza di ogni nostro editor. Son cose.

[Crediti | Link: Jezebel, Dissapore, Guardian, Corriere, Un’americana in cucina, Anice e Cannella. Immagini: Daily News]