Sindrome da gourmand e altri 6 disturbi alimentari di cui, forse, non avete mai sentito parlare

Sindrome da gourmand e altri 6 disturbi alimentari di cui, forse, non avete mai sentito parlare

Guardo troppi programmi improbabili in tivù, habitat naturale di persone in apparenza bizzarre che per sovrappiù mi fanno passare la fame. Del resto, quando vedi qualcuno ingozzarsi di pietre, vetri o capelli la fame svanisce.

Cosa passa per la testa di queste persone? Niente, sono semplicemente affette da un disturbo alimentare.

Sentiamo parlare spesso di anoressia e bulimia ma i disordini ossessivo-compulsivi legati al cibo sono tanti, non tutti riconosciuti dalla scienza, alcuni tanto bizzarri da rendere la collega in fissa con la Dukan noiosamente normale.

Sindrome del gourmand

Sindrome da gourmand
Si tratta di una condizione rara e benigna che colpisce persone vittime di lesioni al lobo frontale destro e – aggiungo io – anche il 99,9% dei lettori di Dissapore senza bisogno di ricorrere a particolari botte in testa. I soggetti colpiti da questa sindrome sviluppano un’irrefrenabile passione post-infortunio per il cibo gourmet.

La sindrome è, infatti, caratterizzata da una ossessiva focalizzazione sul mangiare, pensare, parlare e scrivere di cibi raffinati.

Si narra che il più famoso caso di sindrome di gourmand fu sviluppato da un paziente svizzero a seguito di un ictus. Che ci crediate o no, subito dopo il suo rilascio dall’ospedale, il neo-gourmand, decise di lasciare il lavoro come giornalista politico per intraprendere la professione di critico culinario.

Ortoressia

Ortoressia
Da non confondere con l’ortodossia, che è tutt’altra cosa, l’ortoressia si caratterrizza per l’ossessione di mangiare solo cibo sano. A volte noi donne siamo ossessionate dal voler essere magre e in forma a tutti i costi, ma all’ortoressica questa situazione sfugge di mano. Deve s-e-m-p-r-e mangiare sano.

Impone a se stessa un tirannico regime di terrore verso i grassi, dominato da indicibili ristrettezze caloriche.

Questa abnorme attenzione verso le regole alimentari e le caratteristiche del cibo, oltre ai danni alla salute per carenze alimentari, provoca un progressivo isolamento del despota low-cal.

Sindrome di Prader-Willi
Un nipotino vorace come un diavolo della Tasmania è il sogno di ogni nonna ingozzatrice. Il problema si verifica quando, come nel caso della Sindrome di Prader-Willi, l’insaziabile appetito infantile diventa patologia. Questo disturbo è causato da un difetto cromosomico, non ereditario, e può colpire entrambi i sessi.

I soggetti affetti sviluppano una serie di patologie tra cui l’iperfagia che, se non controllata con un regime di dieta ferrea, può portare all’obesità infantile. Non è eccessivo dire che se i malati non vengono curati con tempestività possono mangiare fino a scoppiare.

Letteralmente.

Picacismo

Picacismo
Alzi la mano chi non si è mai mangiato le unghie. Ecco, voi siete dei pivellini in confronto a chi quotidianamente ingurgita: vetro, borotalco, sassi, capelli, feci, mozziconi di sigarette, detergenti e deliziose ceneri di defunti.

Questi signori sono affetti da picacismo, un disturbo alimentare e un problema psichiatrico caratterizzato dall’ingestione compulsiva e continua di oggetti non commestibili e privi sostanze nutritive.

È abbastanza facile ammalarsi o addirittura morire di picacismo, il malato può, infatti, ingerire sostanze chimiche pericolose o oggetti taglienti che possono perforare gli organi vitali .

bigoressia

Bigoressia
Ah, gli uomini! Chi li capisce è bravo. Pensate che alcuni spendono 3/4 della loro esistenza in palestra nel tentativo di essere grossi e affascinanti, senza capire che a noi donne un wannabe La Cosa proprio non piace.

Solo di recente ho scoperto che alcuni di questi individui si pompano disumanamente non per rimorchiare qualche pollastrella, bensì perché  affamati di grossezza, ovvero bigoressici.

I bigoressici sono talmente ossessionati dalla massa muscolare e dalla forma fisica che si allenano in modo compulsivo, prendono integratori, e si impongono diete estenuanti in cui zuccheri e grassi sono banditi.

Chi soffre di bigoressia vede nella minutezza del corpo la chiave della propria debolezza, pertanto è ossessionato dal sovradimensionamento della massa muscolare. Ancora una volta il risultato è l’isolamento da chiunque non dimori in una palestra, anche bere un birra o mangiare una pizza diventa fonte di terrore perché infrange le sacre regole dell’allenamento.

Disturbo da alimentazione incontrollata

Disturbo da alimentazione incontrollata
Se il fidanzato di turno vi ha appena scaricate e per compensare l’abbandono vi state ingozzando delle porcherie più indicibili, beh, allora benvenute nel club.

Amiche mie, in questo periodo il nostro stomaco è un buco nero, siamo temporaneamente affette da disturbo da alimentazione incontrollata, detto anche BED (dall’inglese Binge Eating Disorder).

Trattasi di un disordine del comportamento alimentare che si presenta con episodi di abbuffate tipici della bulimia nervosa, senza però mostrare i comportamenti compensatori tipici di quest’ultima, quali vomito, abuso di lassativi o diuretici.

Voi, io e chi altro ne soffre ha come pensiero unico l’introduzione di qualunque alimento per calmare l’ansia. Nella maggior parte dei casi viene usato il digiuno come metodo compensatorio.

Oltre a essere una patologia ricorrente tra i cuori spezzati, è diffusa anche tra le adolescenti che, in seguito ad una dieta restrittiva o a problemi personali, cercano un rimedio alla loro sofferenza nel cibo, fino a perdere il controllo. Le periodiche abbuffate possono riguardare alimenti dolci e salati, con successive simpatiche coliche addominali.

Sindrome da alimentazione notturna

Sindrome da alimentazione notturna
Qui la fame chimica after party c’entra poco. La Sindrome da alimentazione notturna, detta anche NES, acronimo inglese di Night Eating Sindrome, è caratterizzato dalla dolcissima triade: anoressia mattutina, insonnia e iperfagia notturna, tre fasi che nella persona malata si manifestano quotidianamente.

Al mattino, prevale il disgusto al solo pensiero del cibo, in pieno stile anoressico, in seguito il disturbo evolve nella direzione opposta caratterizzata dall’assimilazione incontrollata di cibo durante la notte per via della difficoltà ad addormentarsi.

Lo spuntino notturno può assumere carattere di iperfagia, piluccamento ripetuto o di vere abbuffate compulsive. Sarà, ma, secondo me, sotto sotto, siamo un po’ tutti spuntino di mezzanotte addicted.

[Crediti | Link: Wikipedia, immagini: Los Angeles Time]