Farinetti, ti prego, spiegami cosa cavolo è il servizio birra di Eataly Smeraldo

Farinetti, ti prego, spiegami cosa cavolo è il servizio birra di Eataly Smeraldo

Oggi era un post-pranzo normale. Stavo gentilmente ruttando la mia belga preferita della settimana (sì anche le donne ruttano), quando scopro che da Eataly Smeraldo, a Piazza XXV Aprile, se ti bevi due birrette ti fanno pagare il servizio birra. Cioè, di che stiamo parlando? Io mi siedo, bevo la mia bibita preferita (suppongo libera come il vino di Eataly), ne pago il lauto ricarico e poi sborso 2 euro aggiuntivi.

Ah Farinetti, stai a giocà col fuoco.

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E con i sentimenti. Lo sai che per molto meno nel mio quartiere ti vengono a prendere a casa? E non per intrattenerti con un simposio su Platone.

Torniamo indietro. Ore 14.50, tempo di lisergici dialoghi redazionali.

— Prisca ma l’ha visto lo scontrino pubblicato su Facebook da Stefano Ricci?
— Ricci chi? Quello che ha “simpaticamente” perculato nel mio post sulle birre artigianali?
— Esatto
— Che amore. Ti ricordi però quella cosa che mi rende unica?
— La capacità di bere 8 pinte in un’ora?
— No, l’altra: non ho Facebook.
— Ok, però hai la mail. Controllala.

Ecco, dopo averla aperta sono stata turbata. Sti due tizi si sono mangiati un boccone e bevuti una Pils e hanno speso 27.80 euro. Tipo una giornata di alcuni che ci lavorano da Eataly. Non si può dire? È retorica? Populismo?

Ora i più sgamati mi dicono che la cosa è ammessa. O meglio, sul frigo c’è scritto che se te la bevi in loco, la santa birra costa due euro in più. Bene, non so quale Pils si sia bevuto il signor Ricci ma mi pare che con questa genialata del servizio costi in modo alquanto eccessivo, no?

Ma poi (giuristi picchiatemi con i testi universitari) anche se ce lo scrivi non è che la cosa generi meno sdegno. Tra i vari milioni di leggi italiane non ce n’è anche una sul tema? O io posso fare quello che mi pare al povero fesso che si siede nel mio locale?

Rimane insoluta la più urgente delle questioni: quale sarebbe il servizio che pago? L’apertura della suddetta e l’atto stoico di versarmela del bicchiere? O magari me la raccontano e la degustano con me. Non è che stiamo giocando un po’ troppo con la pazienza dei consumatori?

Dimenticavo. E il ruttino (avete intuito che è una tematica che mi assilla? Quello è free, o ha una tassazione di tipo 1 euro.

[Crediti | Link: Dissapore, immagine: Facebook/Stefano Ricci]