Gazpacho: 5 errori che facciamo spesso

Gazpacho: 5 errori che facciamo spesso

Che adesso, complice il clima, sia tutto un fiorire di frullati (smoothie per i più à la page), anche in versione ortolana, non è certo una novità. Che esista ancora gente che storce il naso davanti a un gazpacho mi appare curioso. 

Di fatto, si tratta di uno dei beveroni di cui sopra, sicuramente il più buono, semplicemente versato nei piatti, anziché nei bicchieri, e servito come primo freddo.

Veloce da fare, è un piccolo jolly per pranzi al riparo dalla canicola e cene improvvisate, pronte in cinque minuti. Quando di cucinare non c’è voglia e abbiamo esaurito tutte le ricette senza fuoco del nostro repertorio.

Certo, a patto di non sbagliare qualcosa e trasformare la meravigliosa zuppa ghiacciata in un passatino simil ospedaliero.

1. USARE VERDURA CALDA

Ingredienti gazpacho

Soprattutto se pensate di passare dal frullatore alla tavola, gli ortaggi dovrebbero essere appena tolti dal frigo. Non solo per avere un gazpacho già alla giusta temperatura di servizio, ma anche perché, più il tutto è freddo, più i colori si mantengono brillanti nonostante il relativo calore sviluppato dalle lame rotanti.

Di più: se il vostro elettrodomestico è potente, non guasta aggiungere qualche cubetto di ghiaccio insieme alle verdure, pulite e a tocchi.

Per dovere di cronaca, io in genere calcolo ogni due persone un paio di grossi pomodori maturi, un piccolo peperone rosso o verde (più amarognolo), un cipollotto bianco o rosso, mezzo cetriolo.

Una fetta di pancarré senza crosta bagnata nell’aceto e strizzata conferisce corpo, anche se sbiadisce un po’ il colore finale.

La mia mamma rimediava con una bottiglietta di succo di pomodoro: un trucco forse un po’ cheap, ma la mamma non si contraddice mai!

Condimenti: sale e pepe, un filo d’olio, qualche goccia di ottimo aceto, Tabasco se piace il piccante.

C’è chi aggiunge l’aglio, io lo trovo un po’ forte, ma va davvero a gusti.

2. NON RIMESCOLARLO

gazpacho, mescolare

Potrebbe essere il caso che vogliate preparare il gazpacho in anticipo. Fatalmente, durante il riposo, la parte acquosa si separerà dalla polpa. Parola d’ordine, perciò, rimescolarlo appena prima di versarlo in piatti o ciotole. L’ideale è tenerlo in frigo, coperto, ancora nel bicchiere del frullatore: al momento di servire vi basterà rimontarlo sul motore, dare una girata e via.

Non lasciatelo attendere troppo però: l’ossidazione è in agguato e tenderà a rendere il vostro gazpacho via via sempre meno brillante.

ingredienti gazpacho nel frullatore

3. SOTTOVALUTARE LE GUARNIZIONI

Perché il gazpacho non sia, solo, un frullato di verdura scodellato in una tazza, ma un piatto invitante e sufficientemente ricco da fare persino pasto, le guarnizioni sono importanti.

Le più facili sono quelle ricavate dagli ingredienti: una brunoise fine fine di pomodoro, peperone, cetriolo, anelli di cipollotto, crostini di pane dorati in padella con olio e sale. Radunateli in coppette al centro della tavola e ognuno se ne potrà servire a piacere.

Poi ci sono le aggiunte “di sostanza”: potete disporre in piattini uova sode a spicchi, cubotti di frittata o di tortilla, alici marinate, formaggio primosale o feta a dadini, code di gamberi scottate a vapore.

Non tutte ortodosse (ma scatenate pure la fantasia, come al punto successivo), contribuiranno tuttavia a fare del vostro gazpacho il cuore di un menu freddo estivo vario e intrigante.

4. NON AVERE SPIRITO D’INIZIATIVA

Gazpacho

Per fortuna non siamo spagnoli: quindi, se anche personalizziamo il gazpacho fino a stravolgere la ricetta, arrivando addirittura a cambiare ortaggi facendo gazpachi (scusatemi il plurale all’italiana!) di zucchine, piselli, melanzane e yogurt e chi più ne ha più ne metta… beh, se anche facciamo tutto ciò, non rischiamo di incorrere nelle ire dei soliti paladini di una tradizione che non ci appartiene e che, in fondo, è bello reinventare.

Perché se, come da assunto, il gazpacho è un frullato di verdura, allora possiamo sentirci liberi di frullare quel che ci pare.

E anche di correggerlo: una delle ricette più riuscite quando preparo cene in piedi per gli amici sono i bicchierini di gazpacho alla vodka, vagamente ispirati al Bloody Mary, con dadolata di sedano e mela verde. Provateci.

5. CITARE ALMODÓVAR

gazpacho Almodovar

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Certo, fa caldo, e sull’orlo di una crisi di nervi ci siamo tutti, donne e uomini. Questo non ci dà il diritto di associare sempre e comunque alla parola “gazpacho” il titolo del celebre film di Pedro Almodóvar.

Dove il frullato di pomodoro aveva un ruolo di primo piano. E una ricetta che vi invito a non replicare a casa. Perché non dimenticate che Pepa (l’attrice Carmen Maura), nel suo, ci metteva il sonnifero.

Come dite? Sono cascata anch’io nella citazione a sproposito?

Tant’è: gli errori di cui vi parlo, vi ho parlato e vi parlerò sono gli stessi in cui sono caduta anch’io, una volta o l’altra. E adesso che ho confessato, mi dite i vostri? Oppure, il gazpacho lo preparate a regola d’arte e volete svelarci i vostri segreti? Astenersi amanti barbiturici.

[Crediti | Link: Dissapore, immagini: The Kitchn]