Buy buy baby: guida all’acquisto della prima gelatiera

Buy buy baby: guida all’acquisto della prima gelatiera

Non sono granché amante dei piccoli elettrodomestici. Non ho una planetaria, solo attrezzi basic come minipimer, frullatore, spremiagrumi. La pasta la stendo e la taglio con la macchinetta a manovella. Per il resto, uso volentieri le mani. Ci sono però operazioni per le quali è imprescindibile qualche ausilio. Per esempio: se vuoi fare il gelato, ti serve la gelatiera. Certo, c’è sempre la possibilità di uscire di casa e andare in una buona gelateria, specie se abitate in città.

Ma l’homemade ha il suo perché e poter esclamare orgogliosa “questo l’ho fatto io” fa parte del piacere stesso di cucinare. Così, anche esortata dagli uomini di famiglia, ho ceduto e ho comprato la mia prima gelatiera. Ecco cosa ne ho fatto.

Gelato nella gelatiera

Per cominciare.
Le gelatiere domestiche sono di 2 tipi. Le più semplici hanno recipienti “accumulatori di freddo” che occorre refrigerare almeno 24 ore in freezer prima di mettersi all’opera. Naturalmente, questo richiede una certa programmazione. Dalla loro, questi modelli hanno prezzi più accessibili rispetto alle gelatiere dotate di compressore, sicuramente più “professional”: basta accenderle perché svolgano la doppia funzione di mantecatura e refrigerazione e in circa mezz’ora, da quando versate la miscela, il gelato è bell’e pronto.

Di contro, sono piuttosto ingombranti e pesanti (anche un paio di decine di chili e più), quindi occorre uno spazio in cucina tutto per loro.

Detto questo, io ho scelto una gelatiera del primo tipo, con cestelli da refrigerare. A questo proposito: non toccate mai i recipienti ghiacciati con le mani, perché sono in metallo e provocherebbero bruciature da freddo. Riponeteli in freezer in sacchetti di plastica e maneggiateli con un canovaccio, se non volete che i polpastrelli si attacchino dolorosamente alle pareti dei cestelli.

Gelato fatto in casa - base

La base.
Non avendo mai fatto il gelato in vita mia, ho deciso di partire da una crema. Per 1 litro circa di gelato, ho sbattuto 4 tuorli con 1 etto scarso di zucchero. Ho diluito con 500 ml di latte e panna (metà e metà), scaldati con una scorzetta di limone. Poi ho portato la crema, a fuoco dolcissimo e mescolando, fino a 85° gradi, sufficienti a pastorizzare il tutto senza far coagulare le uova.

Nella seconda ricetta (la mia gelatiera ha due cestelli), ho usato solo 3 tuorli, 70 g di zucchero, 150 ml di panna, 150 ml di latte di mandorle e 200 ml di latte normale, seguendo lo stesso procedimento della prima.

Gelatiera - lavorazione del gelato

La lavorazione.
Le due creme sono state fatte completamente raffreddare. Confesso, io ho l’abbattitore (e che vi devo dire, qualche capriccio me lo concedo!), ma avrei potuto usare anche un bagnomaria di acqua e ghiaccio. Oppure preparare le creme il giorno prima, al momento di riporre i cestelli in freezer.

Comunque, una volta raffreddate sono state versate ognuna nel suo cestello, con le pale già in funzione. La lavorazione è durata circa 25 minuti per la crema semplice, più ricca di uova e panna, circa 35 per quella alla mandorla. A quest’ultima, negli ultimi 5 minuti ho aggiunto una manciata di mandorle a lamelle.

Volevo avvisarvi che guardare le pale che girano e la massa che monta ha un che di ipnotico: difficile staccare gli occhi! In compenso, dando spesso uno sguardo potete accorgervi se, aumentando di volume, parte del gelato si deposita sul braccio fisso e, in caso, spegnere un istante l’apparecchio e far ricadere il composto nella massa.

Il risultato.
Ottenuto un gelato ben mantecato, l’ho trasferito in due recipienti di plastica e passato in freezer. Il libretto di istruzioni del mio modello raccomandava una permanenza nel congelatore di almeno 2 ore, dopo la lavorazione. Io sono stata impaziente e l’ho voluto assaggiare dopo meno di un’ora.Gelato alla crema fatto in casaNon era ancora abbastanza sodo (soprattutto quello alla mandorla) e nel tempo di uno scatto ha già iniziato a sciogliersi.

In compenso, quel che è rimasto il giorno dopo era perfetto. Ergo, fidatevi dei libretti di istruzioni che trovate nella confezione. Perché anche voi, che ancora non l’avete, state andando a comprare una gelatiera, vero? Eccovi qualche consiglio per gli acquisti.

Gelatiere consigliate

Buy buy baby: modelli per tutti.
In super e ipermercati, ma anche online, si trova naturalmente di tutto e di più, per tutte le esigenze, abilità e tasche. Anche modelli così basic che più basic non si può, come la Mustard Shake-n-Make, lo shaker manuale (bastano un po’ di ghiaccio e sale) recensito dal Telegraph in un post dedicato alle 12 Best Ice Cream Machines del Regno Unito.

Curiosità: nel loro elenco compare anche l’italianissima e storica Gelatiera Gaggia che pare, purtroppo, essere fuori produzione. Quindi, se è una vita che la desiderate, è il caso di comprarla subito. Altrimenti, eccovi le mie proposte.

1. Termozeta: la più friendly.
Arancione, verde o bianca, ha un cestello da 1,2 litri (corrispondenti a 6-7 etti di gelato) e un invitante prezzo di listino: 39 euro. La spesa è davvero modesta, la gelatiera è piccola e maneggevole e quando (forse) passerete a modelli più evoluti, potrete agevolmente portarla con voi nella casa di vacanza e dire addio agli ice cream soffiati dei chioschetti sul lungomare.

2. Cuisinart: due gust is megl che one.
Si racconta che Steve Jobs si ispirò a un food processor Cuisinart quando, nel 1977, progettò il suo Apple II. Da allora, il marchio americano si distingue per un design accattivante, per non dire proprio bello, unito a performance più che discrete.

La gelatiera Duo ha, com’è facile intuire, due cestelli (da refrigerare), ciascuno da 1 litro di capacità, che permettono di preparare contemporaneamente gelati in due gusti diversi, o una dose doppia del vostro preferito. Il prezzo di listino è di 159 euro.

3. Girmi: subito pronta.
Arriviamo all’ambito modello con compressore, che non ha bisogno di operazioni preventive se non quella di preparare e far raffreddare la crema.

Girmi GL10 ha il cestello da 1,2 litri e un prezzo contenuto in rapporto alle prestazioni: 199,90 euro (precisione degli uffici stampa!) per una macchina che nei canonici 25-30 minuti “sforna” 700 g di gelato pronti da passare in freezer (non dimenticate: un paio d’ore prima di servire).

4. Severin: coni a go-go.
Non una gelatiera, ma una cialdiera con il suo accessorio per fare coni arrotolati e appuntiti, da colmare e sgranocchiare allegramente. Scommetto che piace molto a chi ha dei bimbi, ma non solo: un cornetto non si rifiuta mai! Su Amazon a 38,90 euro.

[Crediti immagini: Cibotondo]