l re della griglia: il barbecue come stile di vita italiano. Chef Rubio tenta il miracolo

l re della griglia: il barbecue come stile di vita italiano. Chef Rubio tenta il miracolo

Quando inizia la seconda puntata de I Re della Griglia sto mangiando il risotto, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia. Quella tenera canaglia di Chef Rubio (ricordate le polemiche per Unti & Bisunti?) recita di nuovo la sua parte da masticatore impenitente, e mi fa da subito rimpiangere la consistenza carnosa che stasera non fa parte del mio menu. Da subito perdo l’empatia precedentemente sbocciata tra me e il risotto, saranno gli occhioni di Rubio, saranno le ambientazioni estive che mi fanno sentire una sperduta Heidi tra le montagne innevate.

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“Che sfigata”: mangiare un risotto durante una trasmissione come questa.

Sì, perché che lo vogliate o meno, che siate vittime del profumo di carbonella che fa tanto domenica estiva oppure no, la cosa è una sola: I Re della Griglia, format tv di Dmax, in settimana promosso anche da Aldo Grasso, severo critico del Corriere, fa venire fame. Voglia di sgranocchiare carne cotta il come comanda il dio della griglia, e di pulirsi il mento con lo Scottex.

I re della griglia, maria chiara

E poi fa anche venire voglia di mettere qualcuno sul rogo, girarlo come sul girarrosto, infilargli un rametto di rosmarino in bocca. E, nello specifico, si tratta della concorrente forbita quanto disorganizzata, che ha scambiato la tv per un’esercitazione di conversazione creativa. Maria Chiara è, a tratti, leggermente fuori contesto.

I re della griglia, Venerando

Recuperato il mio istinto animalesco e messo da parte il troppo poco carnoso risotto, forse la cosa più lontana dai sapori della griglia, sento che non posso che tifare per lui: Venerando (su Twitter è @venerandovala, diminutivo di venerando valastro, parente del Boss delle Torte, chissà).

I re della griglia, t-shirt di Venerando

Gli occhioni dolci, la stazza confortante, gli smanacciamenti della materia prima, quelle t-shirt. Mi piace, non posso farci niente: se la gioca con Rubio.

 

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La sfida della puntata si chiama galletto al mattone.

Sbigottimento serpeggiante tra i partecipanti che, il caro vecchio mattone, lo contestualizzano ben lontano dalla cucina. E si vede: l’improvvisazione regna sovrana, i grigliatori si gettano come oche impazzite alla ricerca della verdura per accompagnare il piatto principale con due spiedini vegetariani.

Venerando vuole alzare il tono della puntata e improvvisa un volo indarico di redzepiana memoria, da Rene Redzepi, chef nordico del venerato Noma di Copenhagen: marinare il galletto nella birra perché in natura sarebbe vicino alla terra, dalla quale nasce il malto. Viene fermato in tempo utile lo sproloquio.

Nel frattempo, la nostra beniamina Maria Chiara si arrampica in una scalata filosofico-gastronomica da brivido.

Qualche esempio? Dice che si trova in una “competizione solidale” visto che riceve l’aiuto degli altri concorrenti. Dice che ha un “rapporto simbiotico e terapeutico col fuoco” (ma chi è? La figlia di Giucas Casella?) A un certo punto i tre giudici la maltrattano perché ha messo del gorgonzola negli spiedini di verdura alla griglia e lei, candida ed eterea, risponde che doveva valutare “eventuali ripercussioni inserendo le proteine”.

Non voglio che esca, vi prego salvatela, ne voglio sentire altre.

I re della griglia, Fabrizio

E alla fine non esce, anche se rischia, perché lei non ha sodomizzato il pollo spiattellandolo come una quaglia sulla griglia, quindi ha fatto un mezzo disastro. Tra i peggiori, oltre a Maria Chiara, anche Fabrizio e Andrea.

Anche Fabrizio dovrebbe restare. Non saprei cuocere neanche una bruschetta sulla griglia, ma voto la simpatia di Fabrizio che, un po’ furba faina e un po’ siculo-centrico continua a rivisitare all’isolana qualsiasi piatto.

Chef RubioPaolo ParisiCristiano TomeiI tre giudici di I re della griglia con Haymo Gutweniger

Per la sfida finale arriva la special guest. Si chiama Haymo Gutweniger, specialista della brace e giudice per la KCBS, la Kansas City Barbeque Society.

Carrè d'agnello

Provateci voi a trasferire a un carré di agnello il profumo di una manciata di fieno alpino, cosa che ovviamente Haymo fa quotidianamente.

Esilarante il tentativo degli aspiranti re della griglia, che sminuzzano fieno e aromatizzano l’olio, lo affumicano, lo incollano alla carne, massaggiano il carré coi fiorellini…

Maria Chiara riesce nell’impresa e i giudici, incoraggianti come non mai, le fanno notare che è solo e semplicemente questione di fortuna.

I re della griglia, eliminato Fabrizio

Esce Fabrizio, che invece è bersagliato dalla sfiga e cerca di uccidere Tomei con una bacca di ginepro. Peccato, mi piaceva il supereroe dalla folta chioma che aveva rivisitato la luganiga con il pan grattato. Troppo avanti, non è stato capito.

Si salva pure Andrea, che sembra appena uscito tutto sudato dalla grigliata dell’oratorio. Ma un ripassino alle sacre regole della grigliata ci starebbe bene. Venerando, la prossima settimana pensaci tu.

[Crediti | Link: dMax, Dissapore,, Il Golosario, KCBS]