Prima di giudicare “Mangiari di strada” lavora un giorno con Giuseppe Zen

Prima di giudicare “Mangiari di strada” lavora un giorno con Giuseppe Zen

Martedì scorso ci siamo occupati di “Mangiari di strada”, il luogo di Giuseppe Zen a Milano che propone il meglio del cibo di strada italiano. I commenti sono stati tanti, molti i dubbi e le critiche sui prezzi, le domande sulla freschezza degli ingredienti, le preparazioni o su come sia possibile avere un menù così articolato. Eccone alcuni dei più rappresentativi:

Gioggino
Mi sembra tutto troppo caro e pretenzioso, penso che i locali di Milano se vogliono stare in piedi saranno costretti ad invertire questa tendenza, di cui molte persone, a quanto vedo e sento, sono stufe.

nico aka tenente Drogo
Quanto costa la carne? Quanto costa l’olio per friggere le patate? Quanto costa l’affitto? Quanto costa l’energia elettrica? Quanto costa il lavoro? Quanto costano i consulenti (obbligatori) per adempiere a tutte le complesse normative tipo HCCPAxyxz, quelle lì insomma? Siamo un popolo di commissari di calcio, critici cinematografici ed esperti di food cost.

triti
Possibile che sia tutto fresco e buono? Possibile che tutti quei piatti vengano preparati ogni giorno? Perché se così non fosse i profumi e i sapori ne risentirebbero certamente.

Martino
Siete proprio sicuri che l’equazione “prezzo = qualità” sia così vera? Non è che qualche ristoratore furbetto punta sui prezzi alti per convincere che servono prodotti di qualità quando magari ne utilizza di mediocri?

vincenz
Il livello è buono, lo dicono tutti. Molti si lamentano dei prezzi che lievemente sforbiciati aumenterebbero il gradimento (anche perché il servizio è carente per com’è fatto il locale). Ma quel che mi piace è l’assortimento. Specialità di tutta Italia a Lorenteggio! Non conosco altre realtà del genere. Complimenti Zen, e lima un po’ i prezzi, oppure intervieni e spiegaci che non è possibile, sarebbe interessante.

Giuseppe ZenLo chiamano e lui arriva. Giuseppe Zen, ideatore e proprietario di “Mangiari di strada” risponde su Dissapore: “vi ho letti tutti, anche chi critica lo fa con passione e questo basta, noi di Mangiari di strada abbiamo pensato di rispondervi crediamo con concretezza rivoluzionaria, basta leggerci sulla nostra pagina Facebook, pace e bene a tutti.”

Vuol fare la rivoluzione Zen e in qualche modo la fa proponendo sulla pagina Facebook di Mangiari di strada la strada più folle, ma anche quella che meglio risponde a tutti. Scrive venerdì 30 novembre

“Leggendo leggendo…, i commenti all’articolo di Cristina Scateni sul bel blog Dissapore, abbiamo pensato di aiutare tutti gli appassionati ad approfondire toccando con mano: chi lo desidera potrà prenotare una giornata da passare lavorando con noi da Mangiari di strada (ore 7 pronti a lavorare finiremo 19.30/20), entreremo sino al cuore passando in rassegna tutto, dal bio alla ricerca maniacale, costi compresi. Riteniamo così di dare la migliore risposta alla evidentissima sete di conoscenza. Pace e bene a tutti. Giuseppe Zen”.

Quante volte abbiamo sollevato seri dubbi sul costo di quello che mangiamo? La cacio e pepe a 22 euro, l’hamburger a 18 euro.

Quante volte le nostre domande non hanno ricevuto risposte?

street food, cibo di strada, mangiari di stradaOggi abbiamo una persona, indubbiamente coraggiosa, che ci invita a partecipare, ci apre le porte della sua cucina, il registro delle fatture, ci spiega come si compone un prezzo, che cosa ci sta lì in mezzo.

Lettera aperta quindi a tutti i lettori interessati: andate, andiamo, partecipiamo e raccontiamo. L’occasione c’è, alzi la mano chi ha voglia di partecipare. Basta chiamare lo 02 4150556 e chiedere di Zen, il rivoluzionario.

[Crediti | Link: Dissapore, Facebook, immagini: Facebook]