La guida ai migliori arancini di Catania

Dove si mangiano i migliori arancini di Catania? Ecco 10 posti, non solo noti e risaputi, anzi a volte conosciuti soltanto ai residenti, dove addentare un vero pezzo di piacere al sugo, al ragù o al burro, nella città etnea.

La guida ai migliori arancini di Catania

Abbiate pazienza, ma non possiamo fare a meno di darvi la solita avvertenza anti-flame: questo non è un post sugli arancini con la A, ma sugli arancini con la O. Ne consegue che, palermitan-i e palemitan-e, se proprio vogliamo continuare con questa sporca storia del nome arancini o arancine, facciamolo pure, ma siccome gli arancini con la O sono un’istituzione profondamente catanese, abbiamo optato per una guida sui migliori di Catania.

Dieci posti, non i soliti, quelli risaputi e centralissimi, o almeno non solo quelli.

Troverete anche indirizzi conosciuti soltanto ai residenti che, con l’espressione rapita per l’imminente attimo di estasi e peccato chiudono volentieri un occhio sull’estetica dei locali, pur di addentare un pezzo di piacere pizzuto.

Protagonista del nostro giro per i santuari dell’arancino è stata la ricetta al sugo, o ragù in alcuni casi, ma non abbiamo disdegnato arancini al burro, spinaci o melanzane. Non chiedeteci però un giudizio sugli altri, le versioni ai gamberetti o al salmone non fanno per noi, sul ragù di seitan ci è concesso elegantemente sorvolare?

#1 – SALUMERIA SCOLLO – CATANIA

Scollo Catania Signora Scollo cataniaArancini di Scollo - CataniaArancino al ragu di Scollo Catania

La salumeria Scollo si trova proprio dietro Corso Italia, un tempo teatro della pacifica vita borghese cittadina, oggi afflitta da un certo senso di decadenza. E’ una di quelle salumerie che le donne catanesi fasciate nei cappotti di cachemire e avvolte dai foulard Hermes chiamavano tra di loro ‘gioiellerie’.

Dentro la salumeria una piccola vetrina espone la tavola calda preparata personalmente dal signor Scollo e dalla moglie: arancini, cipolline, cornetti di pasta sfoglia ripieni di prosciutto e parmigiano si fanno notare per l’aspetto invitante e le dimensioni insolite: sono piccoli ma perfetti.

Piccole dimensioni, elevata qualità: gli arancini di Scollo non fanno le veci del pranzo, sono da assaporare come piccola rosticceria.

Prima vengono impanati nella mollica, poi passano nella pastella pre-frittura e infine per una nuova panatura con la mollica. Il riso è soffritto e viene aggiunto lo zafferano.

La carne a pezzetti tipica dell’arancino al sugo catanese, ricordo di tempi meno agiati quando trovare un bel pezzo di carne nell’arancino era obbligatorio, viene sostituita dal ragù per alleggerirne il gusto. Il formaggio è un caciocavallo inappuntabile.

In media ne vengono fritti cento al giorno per cui capita di restare a bocca asciutta. Da provare in estate l’arancino con menta, mozzarella e capperi.

#2 – BAR SPORT – TRECASTAGNI (CT)

Arancini Bar Sport Trecastagni Arancini Bar Sport Trecastagni Arancini Bar Sport Trecastagni

Come nei talent musicali, per noi l’uovo sodo nell’arancino è NO (tono drastico). L’avevamo già detto qui su Dissapore e non siamo disposti a ritrattare, benché per questa ragione –non ci crederete– qualcuno ci abbia tolto pure il saluto.

Ciò detto si può anche cambiare idea, specie in presenza di piccoli capolavori di sapore, magari poco ortodossi ma sempre capolavori.

Per questo segnaliamo il posto migliore in cui assaggiare l’arancino al sugo con l’uovo sodo: il Bar Sport di Trecastagni.

Si trova nella centralissima piazza Marconi del paese etneo, che non deve il nome a tre castagni ma ad Alfio, Filadelio e Cirino, santi martiri patroni noti come i tres casti agni.

L’arancino è buonissimo. Sontuoso e dalle fattezze artigianali, quantità e cottura del riso perfetta come la frittura, ricchissimo di sugo con piselli, formaggio e, per l’appunto, uovo sodo.

#3 – SAVIA – CATANIA

Arancini Savia Catania Arancini al sugo Savia CataniaArancino di ricotta Savia Catania

Gli arancini di Savia sono capaci di dividere in due i catanesi: quelli li amano e quelli che, francamente, li detestano. O meglio, conservano il ricordo di un’era mitica e mitizzata (quale poi?) quando ehhh gli arancini di Savia erano tutt’altra cosa.

Sta di fatto che ogni giorno di fronte Villa Bellini si sfornano, o meglio si friggono, migliaia di arancini per catanesi, turisti, bambini, anziani e vigili urbani.

Attenzione, sono caldissimi, prima di morderli tenete a bada l’impazienza per almeno cinque minuti, pena severe ustioni a lingua e palato.

Oltre ai grandi classici al sugo (forma appuntita) e al burro (forma tonda) segnaliamo l’arancino alla catanese, ricetta alternativa con emmental e melanzane.

Nel periodo invernale troverete anche l’arancino alla ricotta, ma il sapore è poco deciso, facile preferirgli le crespelle con la ricotta che si trovano nelle tante friggitorie della città.

Nota stonata il cartello che recita “arancine 2 euro”. Passi il non volersi conformare al resto della città, ma quell’arancin-e in pieno centro a Catania è da brividi.

#4 – FRATELLI PATANE’ – VALVERDE (CT)

Arancini Fratelli Patane catania

Se volete addentare l’arancino senza che i passanti posino su di voi uno sguardo di biasimo per esservi sporcati troppo, ecco un posto dove sarete soli, a Valverde. Nel paese residenziale in apparenza semi-deserto è difficile notare la bottega dove da quarantadue anni (42!) si friggono i migliori arancini della zona.

Il Laboratorio pasticceria Fratelli Patanè è segnalato solo da una piccola insegna posta a terra, sul marciapiede, di quelle in stile gelati Algida negli anni Ottanta del secolo scorso.

La porta apre su una larga vetrina che non espone nulla.

È un laboratorio pasticceria ma non ci sono pasticcini. Una tavola calda ma non si vedono impasti cotti e conditi che fumano. Una gelateria ma senza i pozzetti dei gelati. Insomma, il nulla.

Eppure, pazientemente in fila ad attendere il loro turno ci sono diversi clienti, arrivati anche dai paesi circostanti.

L’anziano Patanè, senza scomporsi a causa delle persone impazienti, chiede con calma e gesti calcolati quanti arancini desidera il prossimo della fila.

Poi scompare così com’era apparso per andare a friggerli. Avanti il prossimo, e poi di nuovo. Uno ad uno. Un viaggio e tante fritture per quanti sono i clienti.

C’è da dire però che l’attesa è ripagata.

Ideale per gli appetiti vigorosi, l’arancino ha il riso molto compatto, quasi a formare un secondo strato oltre la panatura super croccante. Il sugo cucinato tutti i giorni è abbondante, il formaggio ancora di più.

Il locale apre di solito alle 18 e chiude verso le 22:00, o prima in caso finiscano gli arancini.

#5 – Gastronomia Arancineria di Cardi Giovanna – TREMESTIERI (CT)

Gastronomia di Cardi Giovanna arancini

Il bravo venditore di arancini a Catania non vi dirà che il suo prodotto è buono. Vi dirà che è internazionale.

Fanno così anche il fruttivendolo o l’ortolano parlando di arance e broccoli, per descrivere qualcosa talmente buono da andare oltre i confini della Sicilia, il meglio che si può trovare nel continente, anzi, nei continenti. In una parola: internazionale.

Ecco. Se esiste un arancino internazionale, almeno nella mente di chi lo prepara, arriva da questa piccola gastronomia e arancineria di Tremestieri etneo.

La signora Giovanna Cardi, ovvero la titolare, è una donna prosperosa.

Seduta sullo sgabello all’ingresso della sua micro-arancineria, confabula con i clienti tenendo sempre d’occhio le ragazze del bancone.

Detta loro le ordinazioni con un tono che sottintende il rispetto dovuto al cliente, ma è quando parla dei suoi capolavori che riesce a dosare, come solo le donne siciliane sanno fare, ostentazione e umiltà.

Nel locale si sprecano i personaggi che piacerebbero a Camilleri. La signora Sara per esempio, mezzo metro su mezzo tacco, capelli corti e grigi, tonda quanto alta. Una donna anziana del paese ancora esuberante, al punto da non avere tempo per cucinare. No, lei compra i pasti pronti come farebbe una giovane donna oberata di impegni.

Ma a consumare gli arancini non sono solo i residenti, o almeno la signora Giovanna Cardi non vuole che si dica, altrimenti potrebbe arringarvi su quella volta che li hanno mangiati pure a Monaco.

Sia come sia, questi arancini oltre essere i più grandi della provincia di Catania hanno un carattere doppiamente internazionale. Sono internazionali di nome e di fatto.

#6 – SPINELLA – CATANIA

Arancini - Spinella - Catania

Sappiamo che il destino, per definizione, è beffardo. Ecco, quel destino ha voluto che Savia e Spinella fossero da sempre uno accanto all’altro e con similitudini evidenti nel menu.

Spinella, diciamolo chiaro, nella maggior parte dei casi è uno scalino sotto. Ma, attenzione, non sempre. Diremo più correttamente che Savia gode di una notorietà maggiore.

Nella classifica di Dissapore l’arancino di Spinella arriva dopo quello di Savia solo a causa di un leggero difetto. La carne, ahinoi, non è del tutto impregnata nel sugo. Per il resto, anche qui il riso non è né bianco né giallo, ma correttamente condito con il sugo.

#7 – BAR OTTAGONO – MASCALUCIA (CT)

arancini bar ottagono mascalucia catania

Al Bar Ottagono di Mascalucia, da poco rinnovato, l’arancino viene servito al contrario. Dimensioni perfette al millimetro, ne più ne meno di quel che richiede il vostro appetito.

Oltre a quello tradizionale al ragù, i gusti sono burro, spinaci, pollo, salmone. Sulle ultime due nutriamo delle perplessità, comunque, aldilà del bar che li propone.

#8 – ETOILE D’OR – CATANIA

Etoil-DOr

Quando i voli low cost non erano così diffusi, in Sicilia ci arrivavi con il traghetto e i primi arancini si assaporavano sul ‘uferriboat‘.

Adesso che si arriva in aereo atterrando a Fontanarossa, l’Etoile d’or è una tappa obbligatoria per assaggiare le specialità della tipica tavola calda catanese.

Nello spazio rinomato per la colazione a base di iris fritti, generosamente ripieni di crema, si preparano ottimi arancini farciti con pezzettoni di carne al sugo.

#9 – BAR PRIVITERA – CATANIA

Bar Privitera Catania

Privitera, in Piazza Santa Maria del Gesù da oltre 70 anni, è un nome stimato per il rispetto della tradizione pasticciera catanese, mantenuta con orgoglio dal titolare, il signor Francesco.

L’arancino è fatto con riso bianco e un sugo corposo preparato con carne da spezzatino, aromatizzata con foglie di alloro.

La ricetta è la stessa che Stefano Privitera, padre di Francesco, aveva imparato quando era al sevizio del Gran Caffe Urna di Viagrande, baluardo degli arancini etnei negli anni Venti. Oggi la tradizione prosegue con le nipoti Stefania e Selma.

#10 – VIA NAPOLI – CATANIA

Arancino di Via Napoli Catania Via Napoli Catania Via Napoli Catania

I giovani leoni delle notti catanesi sono soliti rifocillarsi con un arancino appena fritto da Via Napoli, che è aperto tutto la notte.

Letteralmente trasformato, dal piccolo take-away notturno che era negli Novanta è diventato un bar luminoso, con tanto di prodotti gluten free. Ma non ha perso l’abitudine di restare aperto la notte, e sebbene l’arancino non sia la specialità della casa trovarne di meglio dopo mezzanotte è proprio impossibile.

Come dicevamo, tavola calda a parte, Via Napoli è anche un’ottima pasticceria, ma dopo tutti questi arancini abbiate pietà. Possiamo parlarne la prossima volta?

[Foto: Alfio Bonina]