La classifica delle 100 migliori gelaterie 2016 sta arrivando

La classifica di Dissapore delle 100 migliori gelaterie artigianali in versione 2016 arriverà il 20 luglio. Nell'attesa ripassiamo i criteri per essere inclusi nella classifica e conosciamo i Dissapore Gelato Award 2016

La classifica delle 100 migliori gelaterie 2016 sta arrivando

Che l’estate è finita non l’ha ancora detto nessuno. Ci sono però quelli a mollo col materassino e chi proprio dell’estate non s’è accorto, visto che lavora duro. Eccoli lì i gelatieri italiani.

I mastri stracciatella cui è dedicato questo post che preannuncia in pompa magna, con tanto di Gelato Award (hey, è una novità), l’arrivo della classifica delle 100 gelaterie artigianali italiane di Dissapore in versione 2016.

Come al solito abbiamo lavorato con puntiglio, sguinzagliando assaggiatori in ogni dove e andando a misurare le sfumature di sapore.

E ora che, udite udite, la classifica è pronta e verrà pubblicata qui il prossimo mercoledì 20 luglio, vi ricordiamo le 8 inviolabili tavole della legge per entrare nel Paradiso del gelato, cioè i criteri che vi hanno concesso l’onore di apparire nella classifica.

gelato

1. Franchising. Per poter entrare nella Seleção di Dissapore non sei affiliato a nessun franchising e sei tu e solo tu il creatore delle ricette. All’inizio qualcuno ti ha dato una mano con una consulenza e qualche dritta, ma ora a “casa tua” c’è un gelatiere e le ricette del gelato sono espressione del tuo ingegno e del tuo gusto personale.

2. Non solo classiconi. Da te si trovano i gusti classici, ovvio, ma anche qualche chicca inconsueta. Stiamo parlando delle “palline” più ricercate, che ci riempiono d’orgoglio quando le ordiniamo.

3. Basi pronte. No, e poi no, tu non usi basi pronte per i gelati. E non le useresti manco morto, altrimenti quel tuo gelato di cui parliamo tanto lo saprebbe fare pari pari anche mio nipote pierre (con tutto rispetto per mio nipote e soprattutto per i pierre).

4. Copyright. Nella tua lavagnetta dei gusti non finiranno mai gli inquietanti marchi registrati (da altri) che fanno tanto Hollywood in gelateria. Il gelato Violetta lo lasciamo alla Disney (ma pure le Winx e i donut dei Simpson): tu hai scelto altro, visto che i diritti costano parecchio e che saresti costretto a fare il gelato con kit pronti di semilavorati.

5. Puffo. Sarà anche blu come il mare, ma nella tua gelateria i coloranti si usano al massimo per la zazzera della commessa.

6. Il gelato fatto come Dio comanda. Grumi e pezzi di ghiaccio non sai proprio cosa siano, la struttura del tuo gelato è pressoché perfetta e setosa, insomma sfiora la perfezione divina. Perché il gelato, da te, è fatto come Dio comanda. Punto.

7. Trasparenza. Tu sei un professionista e cosa metti nel gelato me lo devi dire. Perché sai di cosa parli, e perché la famigerata lista degli ingredienti da te c’è. (Del resto è obbligatoria per legge).

8. Soprattutto buono: In fondo, perché tu possa entrare nella classifica di Dissapore, conta soprattutto una cosa: il tuo gelato è buono. Ma proprio buono! Questa è l’unica, vera cosa importante.

Dissapore Gelato Award

Avete preso nota? Bene, anche se per la nuova classifica c’è ancora da aspettare oggi non vi lasciamo a secco di novità. Ecco infatti i Gelato Award 2016 di Dissapore.

Divisi in 5 categorie, sono i premi assegnati ai gelatieri che si sono particolarmente distinti nell’ultimo anno. E che assegneremo presto anche in un grande evento offline, ma di questo se ne riparla presto, okay?

Premio GENERAZIONE DI FENOMENI

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Gianluca Degani
Bloom – Modena

Era socio di Stefano Guizzetti nella gelateria Ciacco, partita a Parma e approdata con successo a Milano. Benché molto giovane –28 anni– non accetta aut aut, le strade si dividono e Degani porta il suo talento a Modena. I risultati sono strepitosi, anche per la creatività fuori dal comune: provate il gelato futurista alla mandorla Pizzuta D’Avola, profumato con il Sangue Morlacco (il liquore che piaceva a D’Annunzio) e variegato con le marasche di Vignola al dragongello.

Premio PRIMADONNA

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Agnese Spagnuolo
FataMorgana – Roma

Per gli sgamatoni romani del gelato Agnese Spagnuolo è un monumento vivente, artefice di un gelato totalmente gluten-free quando ancora in Italia non si parlava di celiachia, ma non per questo meno seducente specie negli abbinamenti sempre stuzzicanti. Un successo imprenditoriale confermato dal numero di gelaterie aperte, ne abbiamo contate 7.

Premio ITALIANS DO IT BETTER

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Marco Radicioni
Otaleg – Roma | Il Gelato del Marchese – Parigi/St. Tropez

Dall’alto del primato nella classifica di Dissapore conquistato nel 2014, Radicioni ha puntato la Francia. Se a Roma il suo marchio è Otaleg, a Parigi si è fatto apprezzare per il Gelato del Marchese, format elegante che fa assegnamento sulla qualità senza compromessi. Successo immediato e bis in Costa Azzurra, a St. Tropez, all’interno di Le Bon Marchè.

Premio VENERATO MAESTRO

gelato di pomponio

Ermanno Di Pomponio
Armonia e Poesia – Civitavecchia

Chiusa bruscamente l’avventura di Neve di Latte, gelateria romana in testa alla classifica di Dissapore nel 2013, Ermanno di Pomponio è finalmente tornato in pista. Nella sua Civitavecchia, purtroppo per i molti romani innamorati cronici del suo gelato colto, fatto con ingredienti unici. Nonostante il carattere scorbutico, ha il merito di avere sempre alzato l’asticella della qualità.

Premio DEBUTTO DELL’ANNO

Pavè gelati

Pavè
Pavè Gelati e  Granite – Milano

Questa è un’anticipazione della classifica 2016 che premia l’approdo nel mondo del gelato di una tra le più note pasticcerie milanesi. Le cose sono state fatte bene, fin dalla scelta di Simona Carmagnola, gelatiera di personalità e talento soffiata a Gianfranco Cutelli, titolare della gelateria De Coltelli di Pisa, guarda caso la numero uno della classifica di Dissapore 2015. E qui il cerchio si chiude.

Vi aspettiamo mercoledì 20 luglio per la classifica di Dissapore 2016.

[immagine: de coltelli]