Da Ragusa a Marzamemi: nuovi indirizzi quasi cruciali che la tua guida potrebbe aver dimenticato

Visto che passo tutto l’anno con l’agenda calcolata al minuto evito accuratamente di pianificare le vacanze. I miei ‘michetti di viaggio riempono i loro iPhone di To–Do List, liste elettroniche di cose da fare, ma giuro che se esistesse io comprerei una Not To-Do List. Per cui, come sempre, parto seguendo l’umore e gli amici sparsi: prima tappa la Sicilia. Compro un biglietto last-minute per Ragusa, viaggio di notte e all’alba sono sullo stretto. Tappa di sole e mare a Marina di Ragusa, il giorno dopo punto verso Ragusa Ibla, gioiellino barocco incastonato nella valle orientale ai piedi di Ragusa. Qui, se non vi muovete come me sul filo del caso, potreste sedere al desco dello chef Ciccio Sultano, che al Duomo officia una grande tavola. Dato che io ovviamente nada, lascio l’iniziativa al cicerone locale ritrovandomi allo Shaker Grill, un paninaro su Corso XXV Aprile, a ridosso del Giardino Ibleo.

Se mi chiedo come sono capitata in un autodromo — e credeteci, me lo chiedo — è perché ovunque occhieggiano poster di Formula Uno, anche i nomi dei panini sono una sorta di verticale del GP. Mi faccio coraggio e chiedo F 2003, panino farcito con carne di cavallo, svizzero, patate arrosto, pomodoro e salsa verde. Sono fortunata, il pane è buono, la carne solo leggermente dolce e il formaggio fila.

Dopo il panino, con l’obbligo morale di provare quanti più gusti è possibile, mi dirigo risoluta verso Gelati DiVini. Gelateria artigianale già passata su questi schermi tanto che ribadirne le virtù sarebbe troppo cliché. Grande assembramento di gelatomani, bella vetrina e avvenenti ragazzi che aiutano nella scelta illustrando ingredienti e lavorazione. Selezione dei gusti equamente divisa tra innoviativi, enoici (qui s’incrociano seriamente gelato e vino) e tradizionali. Per me cioccolato, setteveli e — lo so che non si fa — pesca. Potrei parlarne per un po’ ma sono in vacanza e ho ancora molto da mangiare, io, tzé.

Altro giorno, altro giro, altre sbafate. Dalle piccole baie della riserva di Vendicari mi sposto a Marzamemi, frazione di Pachino. Qui si trova la sede storica, ora adibita alla vendita, di Campisi, azienda familiare di lunga tradizione dedicata alla lavorazione dei prodotti di mare. Ma come scopro con soddisfazione una volta lì, anche di terra. Il negozio è pieno eppure Salvatore Campisi trova il tempo per una chiacchierata che sa di sale marino e gioia, di lavoro e soddisfazione. I vacanzieri si susseguono davanti agli assaggi di pomodori sott’olio, prosciutti di tonno, sughi di cernia e bicchierini di vino, attorniati da mille barattolini ordinatamente disposti lungo i muri dell’ex rimessa.

Scelgo bottarga, pomodorini Pachino secchi e altre delizie mentre fuori il sole tramonta rapinoso sul porticciolo.

Chiedo qualche dritta in negozio, mi consigliano un paio di posti. Il primo, Liccamuciula, nella bella piazzetta del paese, sembra fatto apposta per l’aperitivo. Poche etichette in carta, piccola lista di degustazioni di prodotti tipici, libri e selezioni limitate di artigianato locale. Nel complesso è piacevole, curato, accogliente. In più godersi lo struscio in piazzetta è un piacere, lo assaporo lentamente assieme a un buon bicchiere.

L’aperitivo scatena il demone febbrile, mettere sotto i denti qualcosa di buono diventa tassativo. Finiamo Al Boccone, il secondo dei due posti indicati, proprio dietro la piazza. Seducente affaccio sul mare e cameriere in vena di consigli: intima soddisfazione per l’antipasto di mare, peccato le due polpette a temperatura ambiente, triboliamo con la pasta bottarga e pistacchi di Bronte decisamente un groppo, chiudiamo con un soddisfacente piatto di pesce a testa. 70 euro in due. Giudizio: ‘Nzomma.

Nei giorni che seguono, mangiate random di gelati, granite e scacce, sfoglie di grano duro farcite con pomodoro e formaggio, o ricotta e formaggio, o cipolla pomodoro, o non ricordo cos’altro. Ottimo cibo da strada o nella mia versione, da spiaggia, anche se poco agili da digerirsi sotto il sole. Specie se tra app dell’iPhone e macrobiotica, sembra non esistere una terza via di conversazione.

Non c’è più tempo, a malincuore mi separo da questo tratto di Sicilia per puntare verso nord. Mi aspetta la Puglia.

Continua…

[Crediti | Link: Duomo, Shaker Grill, Gelati Divini, Dissapore, Campisi, Liccamuciula, Al Boccone. Immagini: Silvia Fratini]