Voglia di cioccolato: le 5 migliori boutique di Parigi

Voglia di cioccolato: le 5 migliori boutique di Parigi

Gli adepti del cioccolato o chocoholic come si dice adesso, sanno che per i parigini non esiste tema più congruo del cioccolato, e che sui loro maitre chocolatier si dividono come noi facciamo per le squadre di calcio. Passione stimolata da creazioni che combinano savoir-faire e talento artistico, vetrine come opere d’arte e la parte più convincente della questione: una bontà da fine del mondo. Loro, sempre gli adepti, sono avvisati: dal 31 ottobre al 04 novembre a Parigi c’è il Salon du Chocolat (incredibile, esiste anche un’appendice bolognese).

In vista dell’appuntamento abbiamo individuato tra millemila le 5 boutique più irresistibili del momento. Da leccarsi i baffi.

jean paul hevin negoziocioccolato di jean paul hevin

1. Jean Paul HEVIN, rue Saint Honoré 231 – rue Vavin 3 – avenue de la Motte/Piquet 23bis – Lafayette Gourmet.

Arriva dal nord della Francia il maestro che, con una lista di premi e riconoscimenti lunga così, è considerato all’unanimità il migliore nelle creazioni a base di cacao. Irresistibile la ganache al tè verde e bergamotto con la pasta di mandorla, ricoperta di cioccolato fondente. Sconvolgente la tappa nel chocolate bar, piano superiore della boutique nella schiccosa rue St. Honoré, dove si gusta la migliore chocolate chaud della città (sì, quella in vetrina nella foto sopra, è proprio una Vespa di cioccolato).

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2. Pierre HERME’, Rue de Vaugirard 185, Rue Bonaparte 72, rue Cambon 4, avenue Paul Doumer 58, avenue de l’Opéra 39, publicisdrugstore, Galeries Lafayette.

Il re dei macaron, senza rivali nell’abbinare essenze, profumi e colori dei famigerati dolcetti francesi, ha la stessa imbarazzante abilità nel cioccolato. Dopo 11 anni da capo-pasticcere di Ladurée, che nel frattempo ha conquistato fama planetaria, si gode l’invidiabile condizione di star della pasticceria, basata su capolavori assoluti come il plaudir sucres, sfoglie di cioccolato al latte smorzate con ganache, e nocciole tostate alla base.

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3. Sadaharu AOKI, Rue de Vaugirard 35,  Boulevard de Port-Royal 56, Rue Pérignon 25, Lafayette Gourmet.

Talentino emergente, guardato di sbiego dai Venerati Maestri perché qualche critico lo indica come prossimo re della scena, combina i sapori intensi della tradizione francese, ricchi di aromi volatili, con uno stile zen –tipicamente giapponese– fatto di linearità ed eleganza delle forme. Orientaleggianti anche tavolette e ganache realizzate con tè verde matcha, yuzu, bamboo e wasabi.

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4. Patrick ROGER, Boulevard Saint-Germain 108, Avenue Victor Hugo 45, Rue de Rennes 91, rue de Fauburg st. Honore 199, cite Berryer 12.

Cioccolatiere duro e puro, Roger non imbelletta la sua boutique con macaron, eclair, tartes e altre amenità. “L’ARTISTA”, come lo chiamano i parigini, realizza sculture in cioccolato scalpellando con il punteruolo blocchi pesanti anche 80 chili, esposte in parte nei suoi negozi (teste di animale nelle foto), dove lo svenimento per irradiazione di profumi è un rischio concreto se non si entra preparati. Sta aprendo una nuova boutique in Place de la Madeleine aumentandone il già considerevole livello di gourmandise (ci sono Fauchon e la maison de thé Marriages Freres).

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5. Michel CLUIZEL, Rue Saint-Honoré 201.

Dai genitori ai figli passando per uno dei pochi cioccolatieri che controllano la produzione del cioccolato partendo dalla selezione delle fave di cacao. L’istituzione parigina Cluizel, è famoso per una tecnica di lavorazione del cioccolato a temperature più basse della norma, che conserva gli aromi senza usare additivi come la lecitina di soia. Estremo anche nel radicalizzare il concetto di monorigine: le fave di cacao per le sue tavolette provengono da singole piantagioni.

[Crediti | Link: Salon du chocolat, Dissapore, immagini: Andrea Soban]