Il fattore uovo: dimmi come lo mangi e ti dirò chi sei

Il fattore uovo: dimmi come lo mangi e ti dirò chi sei

Uomini in camicia, finalmente s’ha da capire di che pasta siete fatti. Se cioè siete davvero gentlemen inamidati o impostori che, sotto il tight, indossano gli slip di Pluto. Fatevi avanti, vi smaschereremo con queste… uova (!?). Eggsactly, direbbero gli inglesi facendoci tremare gli albumi con il famoso humour.

Perché ora c’è uno studio made in England (condotto da Mindlab International per il British Egg Industry Council, esiste!), che decide che tipo sei in base a come ti mangi l’uovo.

Utilizzando sofisticati algoritmi (come dicono – ghigno del lettore – sul Telegraph) gli scienziati hanno sottoposto a questo test da tavola 1.010 cittadini britannici, e si è scoperto che c’è una relazione fra modalità di cottura preferita e carattere, estrazione, sesso, provenienza geografica, perfino composizione familiare del mangiatore di uova.

Così, la tracciabilità delle disposizioni caratteriali comincia, pericolosamente, dal più semplice e modesto dei fast food casalinghi, e una pentola d’acqua o una padella sarebbero gli unici attrezzi necessari e sufficienti a scoprire con che razza di convitato si ha a che fare. Che serva anche a scopi relazionali preventivi?

Per farla breve, ecco chi mangia cosa:

In camicia: I pantaloni si vedrà ma la camicia, tanto per cominciare, la portano le donne. Sono loro a preferire la ricetta più soft e dietetica e, con buone probabilità – specifica il serissimo studio – sono dell’Acquario, del Leone o del Toro, con prole a carico e una spiccata tendenza all’amore per i viaggi e all’ottimismo, profumo della gita.

Ti strapazzo: Hai fra i 20 e i 39 anni? Allora lo strapazzo fa per te. Rimestare freneticamente le uova nella padella deve essere stato interpretato come segno di propositività e imperio, visto che gli scienziati l’hanno attribuito a uomini – maschi – che ricoprono ruoli manageriali e sono possessori di una casa. L’uovo potrebbe essere, dunque, l’atavico cibo-refugium dopo la sola dell’Imu. E il gesto dello strapazzo, una valvola di sfogo.

La frittata è fatta: Sei un precisino. Ti organizzi gli scaffali del frigo con una compostezza maniacale: sughi rossi con sughi rossi, formaggi ordinatamente incuneati nella vaschetta col coperchio, surgelati con le etichette. Yogurt Vipiteno allineato secondo la stagionalità dei frutti. Ti piacciono le frittate perché le domini meglio di un tuorlo vibratile o di un albume scivoloso. I fan dell’omelette, comunque, pare vivano più a lungo e abbiano buone probabilità di non divorziare. Sempre che la/il gentil consorte non sia sorpreso nell’atto barbarico di spremere il tubetto del dentifricio dal centro.

Andiamo al sodo ma anche no: Il mangiatore medio di uova sode è come ci si aspetta dalla perifrasi: un bollito. È facilmente credibile che sia noiosetto il menage matrimoniale con uno che picchietta il guscio col cucchiaino. Però potrebbe essere il carattere impulsivo e l’allure sprezzante a salvarlo dall’abbandono coatto di tetto coniugale.

Quattro salti in padella: Eccoli qua, i maghi della padella rovente, che lo studio dichiara abili nell’arroventire altresì le lenzuola. Cancerini, Capricorni e Bilance, ma comunque uomini di sostanza, che fanno lavori prosaici, o non lavorano affatto – e si conservano freschi per il dopolavoro. Ricordano Rocky a colazione, ti cuociono in quattro e quattr’otto, se ne fregano dell’eventuale corredo di pomodori, peperoni, formaggio o pancetta. E puntano solo a impiattarti, prima possibile.

Dissaporiani, diteci che ne pensate del “fattore uovo”, se nella vostra esperienza di frittate e strapazzamenti c’è stato modo di scoprire lati nascosti del compagno di convivio, se vi sentite chiamati in causa o disdegnate accostamenti. O se, invece, siete in possesso de La Ricetta per smascherare i finti incamiciati o, magari, i veri Rocky.