Pollo al curry: la ricetta perfetta

Pollo al curry: la ricetta perfetta

Le caste che più invidio sono essenzialmente due. Quelle che possono permettersi le ballerine dappertutto. Quelle che possono cucinare il pollo al curry quando vogliono. Anche dopo il liceo. Per la prima sono out. Mi sono tolta la soddisfazione di provare l’altra.

Stereotipo culturale (o del libro)

Non voglio ridurre la questione a uno stereotipo culturale ma non so perché compro e dopo leggo i libri di Anna Moroni. Il punto non è La prova del cuoco, no no no. E’ che le sue direttive sul procedimento –yogurt, cipolla, curry e spellare i pomodori– sono così lunghe che a metà ho finito di raccontare i pettegolezzi piccanti. Che se non lo sapete, sono il vero collante tra me e la cucina.

Autostima (o dei foodblog)

Misuro l’autostima in due modi.
1) Quante volte salto le canzoni che ho caricato sull’iPhone prima di trovarne una che mi piaccia.
2) Quante cose provo per la salsa del pollo al curry prima di trovarne una che mi piaccia. Consumo i foodblog e scopro che potrei provare semplice brodo, latte di cocco o farina di mandorle. Troppi perfino per me. Opto per una combinazione tra farina e brodo, proseguendo spavalda perché su una cosa siamo tutti d’accordo: PRIMA rosolare il polletto con le spezie, POI pensare a condimenti e salse. Ne approfitto per distribuire fatiche tra le commensali: tagliate pollo e cipolle fino a quando fa male.

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Di tutto quello che puoi metterci dentro (o dell’esperta)

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Non voglio relazioni disfunzionali con i miei idoli del web. Ergo per sapere cosa mettere dentro il pollo mi rivolgo alla donna dall’impressionante curva di utilità. Sonia Peronaci. Prendete nota: zucchine e carote a pezzi, più yogurt e mela per il tocco aspro. Per il mix di spezie non sono preoccupata. Quando mi sono trasferita la cassa di spezie ha rincuorato mia madre, era felice che venisse via con me.

La ricetta per un pollo al curry perfetto

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Un petto di pollo, una cipolla, un spicchio d’aglio due zucchine, due carote, un vasetto di yogurt, un po’ di brodo vegetale, due cucchiaini di curry in polvere, cumino, una mela, sale e olio extravergine, se vi piace anche un po’ di zenzero e paprika dolce

Taglio (o trovo volontari per farlo) il petto di pollo in bocconcini. Li faccio rosolare in padella con uno spicchio d’aglio e un filo d’olio, abbasso la fiamma al minimo e lascio stufare coprendo la padella. Dopo dieci minuti aggiungo sale, spezie, un mestolo di brodo e un po’ di yogurt, ricoperchio e lascio cuocere per cinque minuti. Sistemo in un piatto al caldo.

Nella stessa padella aggiungo la cipolla tritata e un giro d’olio, lascio stufare per cinque minuti, aggiungo le carote tagliate a rondelle e le zucchine. Se piace si può aggiungere del peperone, un po’ di purea di zucca ci sta bene. Lascio cuocere a fuoco moderato, unisco sale, lo yogurt che resta e un po’ di brodo. Infine incorporo la mela non sbucciata e tagliata a pezzetti, curry e paprika secondo gusto.

Sistemo il pollo con la sua salsa in una padella, faccio prima amalgamare poi riposare a fuoco spento. L’ho servito con un il cous cous, ma il riso basmati, come si dice, è la morte sua. O nostra, dipende da quanto riuscite a mangiarne. Io è meglio che stia zitta.