Terremoto: lo Stato c’è. Infatti la Gdf controlla gli scontrini al Palareno

Terremoto: lo Stato c’è. Infatti la Gdf controlla gli scontrini al Palareno

Al momento siamo a 1259 condivisioni su Facebook. Il ritaglio dell’articolo del Corriere della Sera, a firma Elvira Serra, con data 26 maggio ha un titolo malinconico, «Pochi aiuti dopo il terremoto, qui ci sentiamo abbandonati».

Il veleno è in coda.

Il sindaco di Sant’Agostino (Ferrara), uno dei paesi colpiti dal terremoto che ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna, osserva amaro:

«Dimenticati no, infatti. Ieri mattina nel bar del Palareno, dove dormono gli sfollati, è arrivata la Guardia di Finanza a controllare gli scontrini».

Questo ritaglio sta avendo un record di condivisioni. Chiediamoci perché.

Sarà anche un brutto momento per chi vuole riscuotere le tasse. Sarà che l’Agenzia delle Entrate ha sostituito gli ausiliari del traffico nella classifica della simpatia, e la popolarità delle divise grigie non è al massimo. Sarà che baristi, ristoratori e albergatori dichiarano redditi inferiori a quelli dei lavoratori dipendenti, anche questa volta.

Riconosco, però, che pagare i tributi sia un dovere, e data la situazione in cui siamo anche un fatto etico.

Resta da capire chi abbia deciso, quel giorno, di spedire la Guardia di Finanza proprio lì: in zona terremoto, fuori da un bar che ospitava gli sfollati nella provincia emiliana disastrata. Ecco, io credo che qualcuno, qui, debba una spiegazione.

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[Crediti | Link: Corriere.it, immagine: Facebook]