Il Buonappetito: 8 trucchi per stanare una marchetta food

Sono innocue proprio perché riconoscibili le marchette food. Ma se vi sentite indignati e pensate che sia necessario riconoscerle sempre dal resto dei contenuti, ecco una guida in 8 punti per stanare le marchette del cibo

Il Buonappetito: 8 trucchi per stanare una marchetta food

Dai, siam tutti gente di mondo, lo sappiamo: le marchette spopolano.

Del resto fanno del bene –-una sorta di San Vincenzo del comunicatore precario-– e sono piuttosto innocue: il narcisismo dell’azienda è soddisfatto, il blogger-giornalista ha una fornitura di detersivo per un anno e nessuno si fa male, visto che nessuno ci casca.

Chi ha mai letto un articolo intitolato “le miracolose virtù del panettone Menagatti” e poi è corso a comprarlo?

[Il Buonappetito: il governo stana le marchette dell’influencer]

Non siam mica più ai tempi del dottor Dulcamara e dell’Elisir d’amore. E poi –sotto sotto– se sei così fesso da acquistare “il pollo Ahi, il più buono che c’è” dopo aver letto un articolo intitolato così, il pollo sei tu.

Ciò detto, magari c’è chi si vuole difendere dalle marchette, dagli articoli prezzolati, dalla pubblicità occulta. Ecco quindi otto veloci suggerimenti infallibili per riconoscerli.

1) Se nel pezzo non c’è traccia nemmeno della più minuscola notizia. Esempio di titolo: “Il prosecco Villa Arzilla sempre più amato dagli italiani”;

2) Se i toni sono di entusiasmo retorico e spesso l’aggettivo è anteposto al sostantivo: “la splendida cornice”, “l’intraprendente amministratore delegato”, il “validissimo prodotto”;

3) Se un articolo è dedicato a una singola azienda ed è un’azienda come ce n’è mille altre. Tipo “Ecco gli squisiti biscotti Calce & Struzzo”, quando ne conoscete cento migliori;

4) Quando si ripete nel testo la parola “eccellenza”;

5) Se conoscete personalmente il blogger-giornalista e dopo il suo pezzo “Panna Antonella, del Natale la reginella” notate che ha scorte di Panna Antonella che nemmeno Carrefour;

6) Se tre pagine dopo, sul giornale, c’è una pagina pubblicitaria dell’azienda cui, tre pagine prima, è dedicato un articolo appassionato;

7) Se il giornalista-blogger è parente stretto dell’azienda. Tipo “La squisitezza indicibile del pomodoro Butteri” firmato dal giornalista Pier Umbero Butteri;

8) Se avete ricevuto un comunicato stampa dell’azienda e l’articolo che leggete è il copia incolla del suddetto.

[E ora le marchette: dove come quando e perché]

Ciò detto vi saluto perché non resisto: devo correre ad addentare l’entusiasmante squisitezza del pandoro Le Tre Grazie, l’eccellenza italiana sempre più amata nel mondo.