Gelato: guida imprescindibile per portarlo a una cena evitando brutte figure

Gelato: una guida completa per portarlo a una cena evitando trabocchetti e figuracce

Gelato: guida imprescindibile per portarlo a una cena evitando brutte figure

Volete portare a casa vostra o di amici una vaschetta che riesca a esprimere la magia del gelato. Ma già mentre il commesso deposita nella mesta vaschetta di polistirolo le prime, sbrigative palettate di quella magia non c’è più traccia.

Come si offre il gelato, come si mangia, come si regala e come si sporziona?

Niente panico. Il modo per ridare dignità a quell’ammasso multicolor esiste, anche se avete avuto la dabbenaggine di offrirvi come portatori di gelato senza sapere quanti trabocchetti vi aspettano, potete ancora rendere felici gli amici di vaschetta e anche senza troppi sbattimenti.

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Seguitemi.

Dividete i gusti

Partiamo dall’attore principale, il gelato. Un tempo si dividevano i gusti in due macro categorie:

– creme: con gusti dai nomi suadenti come gianduja, fiordilatte, zabajone;
– frutta con gusti leggeri, rinfrescanti, adatti a palati meno decisi.

Tra le due fazioni c’era una netta linea di demarcazione, mai un amante del triplo cioccolato mantecato con zabaione avrebbe virato su un più mesto fragola-limone, altro classico dei tempi andati.

Oggi siamo diventati esigenti, dalle due persone in su non ci sarà mai chi dichiarerà di amare gli stessi gusti per poi mangiare tutti lo stesso. Il gelato ci ha assecondato con un fiorire di gusti vegan, senza zucchero o lattosio, con la soia o il latte di riso, per non parlare di quelli modaioli tipo zenzero, soia, peperoncino, olive e foie gras.

vaschetta gelato cioccolato

La prima cosa sensata da fare, quando si porta il gelato a casa di amici o lo si offre a casa propria, è tenere separati i due tipi di gusti. Invece di ordinare una maxi vaschetta con dentro di tutto, fatevene fare due, la prima con i gusti tradizionali e l’altra con quelli alternativi.

Non costringete quei buongustai dei vostri amici a sperimentare la commistione tra fragola e pancetta affumicata, ve ne saranno grati.

Tenete d’occhio il freezer

Il freezer, che Dio l’abbia in gloria! Utile, chi dice di no, ma se usato correttamente. Non servite agli amici creme ghiacciate e insapori, tirate fuori le vaschette dal freezer 15 minuti prima di servire il gelato.

Nè di meno, né di più, altrimenti il rischio brodazza liquefatta dal colore fluorescente si fa concreto.

Completano l’opera i coni che vi sarete ricordati di portare, oltre a una panna che non smonti lungo il tragitto.

Tirate fuori il gelato dalla vaschetta

Il gelato è arrivato ben diviso a casa, lo avete levato dal frigo con i tempi giusti, adesso dovete servirlo.

Per prima cosa fategli lasciare il triste contenitore di polistirolo senza rimpianti, porzionatelo nelle coppette di vetro, dopo esservi informati sui gusti preferiti dagli ospiti. D’estate, specie in terrazza, il gelato si esalta nello styling meno formale, il vetro colorato va benissimo.

Servitelo nel modo giusto

Poggiate ogni coppetta su un piattino, per una questione di eleganza ma soprattutto di praticità. Presente quando vi sedete su una panchina a gambe divaricate con la schiena piegata per evitare che il gelato coli sui vestiti? Il piattino serve proprio a questo, a permettervi di mantenere una postura da bipede.

E i cucchiaini? Volete lasciare quelli in plastica della gelateria? Quale orrore! Non vogliamo farvi sottostare al protocollo, alle regole del galateo che interessano quanti si recano a cena da amici, ma predisporre dei cucchiaini a forma di paletta ci sembra il minimo.

Abbinamenti e decorazioni

È il momento di sfoderare la panna (ancora) montata, evitando accuratamente le bombolette del super. Le creme si abbinano bene con Marsala, brandy e whisky per un affogato vintage mai da disprezzare.

Per aggiungere quel non so che di decorazione potreste prevedere fragole o frutti di bosco, o un topping al cacao preparato dalle vostre manine sante.

Dovrebbe essere tutto. Seguite queste istruzioni per famiglie sul modo corretto di portare il gelato a una cena e ci ringrazierete.

L’ultimo comandamento arriva addirittura dal New Yorker, la raffinata rivista americana è perentoria nel ricordarci di “Non assaggiare le coppette degli altri. Se sono più buone delle nostre vi rimarrà il rimpianto; se sono più cattive vi resterà il sapore. E se sono uguali non vi sarete persi nulla”.

[Crediti: La Stampa]