Quelli che si fanno i cocktail in casa: l’attacco d’invidia quotidiano

Cocktail fatti in casa con quel che c’è. Segreti per preparare i cocktail con le bottiglie e gli ingredienti che si hanno in casa

Quelli che si fanno i cocktail in casa: l’attacco d’invidia quotidiano

C’è una categoria di persone che ho sempre invidiato: quelli che si fanno i cocktail a casa.

Proprio in cima ai miei miti ci sono coloro che hanno il mobile-bar, nell’Olimpio quelli che lo posseggono foderato di specchio.

Farsi i cocktail a casa dice tanto di una persona: che ha una vita sociale, buon gusto e tempo libero. Insomma: che si gode l’esistenza come dovrebbero in teoria fare tutti.

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Invece niente, è un lusso che a molti di noi miseri mortali non spetta, strozzati come siamo da scadenze, arretrati, cose da fare, appuntamenti, bambini, lavatrici, calzini che spariscono, suoceri che compaiono all’improvviso.

Ricordo nitidamente ancora oggi un pomeriggio passato a casa d’un nobile toscano decaduto ma non tanto da aver perso castello e servitù: ebbene, costui, mostrandomi le stanze della propria magione, di camera in camera si serviva da un mobile bar accessoriato di ghiaccio fresco. Uno per camera, tipo venti in tutto!

Che vita, che bella la decadenza.

Tra i nobili (e presto decadenti) propositi per il 2019 ho dunque messo anche quello di fare un poco di mixology in casa, per me, per i vicini, per gli amici. Basta poi avere poche bottiglie che ti piacciono, ghiaccio in freezer, un paio di accessori, un po’ di tempo libero prima di cena e qualche istruzione.

Quest’ultime mi mancavano finché non m’è arrivato “Bartender a casa tua” (Editions Comunica-Cairo, € 14,90) del validissimo Alessandro Ricci, ottimo giornalista genovese di cose di cibo e di vino e, in questo caso, di bere miscelato.

Il sottotitolo recita “Storie e segreti per preparare cocktail con quel che c’è” e in questo cavarsela riconosco la saggezza ligure: si gioca con le carte che si hanno in mano (traduco: con le bottiglie che ci sono).

Nel libro c’è tutto, da un corso di azzeramento, a una parte più storico-culturale, fino a una trentina di ricette principali cui sono affiancate numerose declinazioni.

Mi ci metterò e voglio diventare un barista domestico provetto.

Ma mi sento di rassicurare i bravi bartender che frequento normalmente: tranquilli, continueremo a vederci con regolarità.

Non ho intenzione di uscire di meno. Ma di bere di più.