Slow Food scarica Lurisia dopo la vendita a Coca Cola

A poche ore dalla notizia dell'acquisizione di Lurisia da parte di Coca Cola, Slow Food prende le distanze dal marchio di acque minerali piemontese, con il quale non collaborerà più.

Slow Food scarica Lurisia dopo la vendita a Coca Cola

Arriva in tempo zero la prima, pesante reazione alla notizia dell’acquisizione da parte di Coca Cola del 100% di Lurisia, azienda piemontese molto ben posizionata nel settore delle acque premium. Un cambiamento troppo importante per permettere il proseguo di qualsiasi collaborazione tra Lurisia e Slow Food, il movimento del “buono, pulito e giusto” fondato nel 1986 a Bra da Carlin Petrini.

E così Slow Food scarica Lurisia, giusto alla vigilia della prossima collaborazione, quella che si terrà durante Cheese, la manifestazione di questo weekend dedicata ai formaggi di tutto il mondo.

“Apprendiamo dagli organi di stampa – afferma Slow Food all’ANSA – del passaggio di proprietà di Lurisia Spa al gruppo Coca Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata”. E in effetti, Lurisia risulta tra i partner ufficiali della manifestazione che si svolgerà questo week-end a Bra, come accade per gli eventi a marchio Slow Food e come, a quanto pare, non accadrà più.

Difficile pensare a un epilogo diverso, date le circostanze e data la difficile compatibilità di valori tra l’associazione della Chiocciola e la gigantesca multinazionale del beverage americana. Certo, probabilmente nessuno si aspettava una reazione così tempestiva, arrivata – passateci il giochino di parole – prima di poter finire di bere un bicchiere d’acqua.

Resta da chiedersi che fine faranno i Presìdi Slow Food, pensiamo al Chinotto di Savona del chinotto, utilizzati nelle bevande del marchio. Le bevande Lurisia continueranno ad essere “chiocciolate”?