Regala la panna al cliente: il gelatiere di Torino rischia 500 € di multa

Multato il gelatiere di Torino che ha regalato 50 centesimi di panna al cliente senza inserirli nello scontrino: rischia fino a 500 euro

Regala la panna al cliente: il gelatiere di Torino rischia 500 € di multa

Una cura. Anzi no. Una droga (oh, lo dice l’American Journal of Clinical Nutrition).

Ma cielo, il gelato costa quanto una manovra economica.

Per la precisione da 1 a 2,50 euro a pallina a Bologna. In Piemonte da 18 a 25 euro al chilo. Più o meno lo stesso nelle Marche. A Milano da 20 a 30 euro al chilo, nuovo record italiano. E poi c’è Grom: 3,50 euro a cono medio + 0,50 per la panna (facoltativa).

La guerra contro la panna pagata a parte è una scelta di civiltà. Dissapore l’ha lungamente combattuta, per cui immaginate la mestizia nel leggere oggi Repubblica Torino.

[I no romani che aiutano a crescere: no, cara figherrima gelateria, io la panna non la pago]

Verso le 15 di martedì scorso la gelateria Ciacci di corso Belgio, nel capoluogo piemontese, è stata multata dalla Guardia di Finanza per aver regalato la panna sul gelato.

“Due clienti abituali hanno acquistato altrettante coppette da due euro e io ho omaggiato della panna una delle due coppette. Ho incassato 4 euro e ho emesso uno scontrino di 4 euro”. Così ha ricostruito l’accaduto Cristian Ciacci, il gelatiere torinese.

Usciti dal locale muniti di regolare scontrino, i clienti sono stati fermati dagli agenti, che non trovando corrispondenza tra i gelato che stavano consumando e l’importo sullo scontrino, hanno deciso di multare la gelateria.

Stando agli uomini della Guardia di Finanza lo scontrino avrebbe dovuto essere di 4 euro e 50 centesimi, avrebbe dovuto comprendere, cioè, anche la panna.

[Lo stucchevole romanticismo che ci fa pagare tanto il gelato e, orrore, la panna a parte]

Anche dentro di voi, lo sentiamo, sta montando la nostra stessa rabbia, attenuata purtroppo dalla rassegnazione. Per dire, volete sapere cos’ha risposto Ciacci quando il giornalista di Repubblica gli ha chiesto se contesterà la multa? “E’ vero, posso fare ricorso, ma perderei tre giornate lavorative”.

Proprio vero: la strada per l’inferno è lastricata di panna pagata a parte. Almeno questo, a Roma, dove la panna è sempre compresa nel prezzo del gelato, non sarebbe successo.

P.S. Nel frattempo qualcuno ha iniziato a raccogliere fondi per il gelatiere di Torino.

[Crediti | Repubblica Torino]