Torino: insulti omofobi ai titolari di una pizzeria

In una pizzeria di Torino, due titolari hanno ricevuto una lettera con insulti omofobi, solo perché hanno deciso di chiudere il locale all'ora di pranzo.

Torino: insulti omofobi ai titolari di una pizzeria

Una lettera che parla d’amore e d’odio insieme: a Torino due titolari di una pizzeria hanno ricevuto per iscritto nella mattinata di ieri insulti omofobi. Motivo? Chiudevano il loro locale all’ora di pranzo.

Un cliente non ha gradito la scelta di Stefano Cadeddu e Gaetano Perrone, titolari della Pizzeria 150 di via Nizza 29 a San Salvario, storico quartiere di Torino, e per dimostrare il suo disappunto, ha pensato di scriverglielo con tanto di insulti che tradiscono una certa omofobia. E specifica, lo sconosciuto, di essere un sedicente milanese.

Nella lettera, il cliente si sarebbe lamentato per la chiusura all’ora di pranzo della pizzeria, specificando quanto questa scelta possa essere grave “in un momento in cui tutti hanno voglia di riaprire e ricominciare”, commentando che questa scelta possa evidentemente essere da poco in confronto a “il male maggiore che avete in corpo già”, ovvero l’AIDS.

La lettera con insulti omofobi e anonima ricevuta dai due titolari

In risposta a queste bassissime accuse, i due ristoratori hanno commentato con una foto in cui mostrano il dito medio, scrivendo:

Ci scusiamo, ma allo stesso tempo siamo convinti che per comunicare con certe teste altro non funziona! Adesso ti spiegheremo anche il perché, oltre che a metterci la faccia sempre e comunque, siamo orgogliosamente convinti che il nostro locale, aperto a tutti e a tutte le forme di pensiero, davvero non abbia bisogno di co….i come te.”

I due titolari non avevano mai avuto problemi con la clientela e sono inorriditi dalla situazione: “Dal poco che capisco, ha usato con noi un termine in voga negli anni ’80, quindi forse non è neanche troppo aggiornato. Non denunceremo nessuno. Siamo un locale aperto dal 2011, siamo sempre stati in prima linea per avvicinare il mondo Lgbt a tutto il resto della comunità. Abbiamo partecipato a tutti i pride, siamo un locale che ha un’impronta forte caratteriale dei titolari ma non siamo un locale esclusivo per questo tipo di clientela. Chi viene qui sa dove viene ma la nostra clientela è esattamente quella di tutte le altre pizzerie“.

 

[ Fonte: Quotidiano piemontese ]