World Restaurant Awards: le nomination italiane agli Oscar della ristorazione

World Restaurant Awards: le nomination italiane agli Oscar della ristorazione

Sentivamo il bisogno di un altro premio gastronomico globale? Probabilmente no, ma si dà il caso che il World Restaurant Awards, annunciato per il prossimo 18 febbraio a Parigi, abbia connotati del tutto diversi rispetto alla più celebre lista dei migliori, la 50 Best Restaurant.

Nessuna classifica, nessun secondo posto: il World Restaurant Awards avrà un vincente per ogni categoria, scelto tra varie nomination, annunciate ieri da Repubblica.

Prima di dirvi quali sono i ristoranti “nominati”, è il caso di sottolineare quanto azzeccate e talvolta buffe siano le categorie elucubrate. Si va da “Speciale della casa”, dedicata ai ristoranti caratterizzati da un piatto in particolare, all’oramai doveroso “Pensiero etico”, dal “Carrello dell’anno” ad “Avanti nel bere”, che risolve in un solo fiato l’annosa questione di vini “naturali”, soft drink alternativi, Specialty coffee, birre artigianali: chi più è innovativo, vincerà inneggiando al kombucha.

In attesa di sapere chi vincerà come “Chef senza tatuaggi dell’anno”, veniamo alle nomination italiane, che sono undici:

Aimo e Nadia (Milano) e Caffè Sicilia (Noto), per i “Classici durevoli”, categoria riservata alle certezze imperiture che hanno aperto i battenti almeno 50 anni fa;

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La Lanterna di Diogene (Modena), che mette al lavoro diversamente abili. Ovviamente in gara per “Pensiero etico”, insieme a S’Apposentu (SU);

Da Gorini (San Piero In Bagno, FC), in lizza come “Novità dell’anno”;

– Nella categoria “Specialità della casa” ci sono Pepe in Grani (Caiazzo, CE) per la sua Margherita Sbagliata e la Cacio e Pepe in vescica di maiale di Lido 84 (Gardone Riviera, BS);

– La Trattoria di Cesare al Casaletto potrebbe vincere nella sopracitata categoria “Avanti nel bere”;

-Nella categoria “Destinazioni fuori mano”, posti che, insomma, meritano la fatica della visita, le nomination sono ben tre. La Madia (Licata, AG), L’Argine a Vencò (Dolegna del Cogno, GZ) e l’immancabile Reale (Castel di Sangro, AQ).

Simpatica l’idea di inserire nella stessa categoria stellati e pizzerie, ristoranti che spazzano via mezza tredicesima in un pasto e locali che fanno la coda con la granita.

[Crediti | Repubblica]