Conosciamo Valentina Nappi, folgorata sulla via del porno da Ferran Adrià

Ah le molecole… Roba da venire. Ne sa qualcosa Valentina Nappi, designer con il pallino dell’avanguardia artistica che folgorata da una cena di Ferran Adrià nel dicembre del 2009, decide di diventare una “pornofemmina napoletana”. Tutto è porno era la sentenza indimenticabile della cantante Deborah Harry in Videodrome. Ma la sostanza del capolavoro di Cronenberg era ben più consistente dei proclami enfatici della Nappi che, a sua detta, sdogana la pornografia. E a mia detta, ne brutalizza la trivialità con una prosa semiotico-filosofica da orchite immediata.

Nel suo blog, In punta di capezzolo, ci si imbatte in cose del tipo “decostruzionismo di maniera” , “semantica referenziale” o “linguaggio visivo-plastico-topologico-funzionale (occhio che dopo il quarto trattino la fondazione Barthes regala un fenicottero sollazzatore). Un porno senza erezioni insomma.

Chissà che ne pensa davvero Rocco Siffredi – con cui la femmina napoletana ha già partecipato – di questo porno-paraculismo un po’ annoiato. E chissà cosa ne penserebbe Moana che qualche scossone alla plastica noia del porno lo diede davvero. Ma la Nappi vola basso – a parte quando scambia Pompei per un bordello, ma raffinato ed edonista si intenda – e teme che il suo sia “un sogno ridicolo”.

Però ci apre gli occhi sulle potenzialità del porno-food, la legittimazione definitiva dell’esperienza gastrofanatica.

Il climax nappiano? Anche un buon porno ne ha uno, non dissimile dai precedenti e in attesa di quelli sessuali ci accontentiamo della recensione del ristorante SUD a Quarto (NA). Buona l’apertura, delirante l’idea della Nappi del ristorante a basso prezzo (“menù a 35, 42 e 55 euro”), irrefrenabile il prurito sofisticato (“l’immaginazione icastica”), straordinaria la chiusura rustico-ammiccante di cui non posso privarvi:

“Prenotate un tavolo al SUD ristorante e recatevi a Quarto sicuri di passare un po’ di tempo nel segno di una napoletanità sfiziosa e, azzarderei, anche un po’ sexy (come solo certa napoletanità sa essere)…Viva Marianna Vitale, viva il suo SUD a Quarto e viva la napoletanità fresca e frizzante!”

Però io devo ammetterlo. L’esperienza molecolare mi manca (quella porno pure a dire il vero). Adrià non ho mai avuto il privilegio di assaggiarlo, ma se volete favorirmi un bonifico vorrei volentieri avere a che fare con questo “Urto frontale con le emozioni più potenti che una pratica umana contemporanea possa procurare”. Nel frattempo mi tengo Bonci che lo ‪Shampoo‬ ce l’ho a casa.

[Crediti | Link: In punta di capezzolo, Corriere.it. Immagine: Agoravox.it]