E se le aziende andassero a scuola di Internet?

A scuola!A volte sembra che il management delle aziende – sì, quello che tutti ma proprio tutti chiamano manàgement –  si sia dimenticato che c’è questa cosa proteiforme e nuovolosa che si chiama Rete Globale Interconnessa. Quindi pensa, detto management, di poter raccontare panzane a destra e a manca come se l’unico baluardo alla verità fosse rimasto Report, che dovendo già occuparsi di disastri planetari non ha certo il tempo di pensare alle moltitudini di pallonari che ci sono in giro. Solo dieci anni fa non sarebbe stato possibile che un gruppo assai polverizzato di fanatici della birra potessero scovare, analizzare e mettere a confronto il codice a barre di due prodotti e scoprire che beh, sì, sono la stessa cosa. Ora è accaduto in giorni, ore, minuti.

Diciamo che è finito il tempo della più classica delle operazioni di war-marketing, la manovra della confezione: perchè la realtà è troppo riproducibile, troppo sezionabile, troppo confrontabile, e tutto si tiene. E quindi tutto si scoperchia, come ha illustrato un pungente articolo del confratello Intravino. Oppure quando un par d’anni fa la Guida più amata dagli italiani infilò nelle sue mille e più pagine tredici recensioni tutte uguali, copia-e-incolla. Nessuno se ne sarebbe mai accorto: magari un utente della versione on line invece sì, perchè bastava inserire il nome nella casellina di ricerca ed ecco lì, i tredici pezzi uguali uno in fila all’altro.

Quando le aziende impareranno che il miglior investimento possibile è sulla trasparenza, e che le scorciatoie sono piene di trabocchetti, non sarà mai troppo presto.

E’ l’Internet, darling.