Loredana Zavate, Laura Maggi e Micole Giacomello: il sex-barismo è una realtà

Ok, il sex-barismo è un realtà. Tocca farci i conti. Un po’ come con gli editoriali di Sallusti, le code in tangenziale, l’esofagite e i remake horror. Dopo Lory del Pink Bar di Cadelbosco Sopra, Laura Maggi da Brescia, ecco Micole Giacomello di Fontanafredda. Un misto di entusiasmo percorre il mio corpo nello scorgere le pose provocanti di Micole e nel leggere che la sua attitudine imprenditoriale precede quella della più nota Laura Maggi. Sì, perché io sono fedele ai dettami dell’estetica classica e apprezzo l’arte solo se unica e irriproducibile.

Assicuratomi della non derivatività del fenomeno sono stato molto meglio. Gli istinti regressivi (bacchettonismo, moralismo, sarcasmo censorio, sottovalutazione nichilista dell’essere umano) sono incredibilmente svaniti. E ho capito.

Ho capito che nel Paese è in atto un moto di ripristino dei nostri valori culturali e territoriali. Ho capito che quell’inestimabile territorio umano, geografico e gastronomico che è la nostra provincia rivive nei corpi provvisoriamente infuocati di tante bariste finalmente liberate.

Ho riascoltato “Bocca di Rosa” e ho anche capito che c’è una scintilla primordiale che vive in un ammiccamento o in una posa sexy che annulla in un lampo tutti i youporn e redtube del mondo. Perché noi vogliamo berlo lì, il nostro cocktail. Perché ci piace partecipare a un evento che è tradizionale e mondano allo stesso tempo.

E ho capito che la mia formazione è la base del mio pregiudizio sprezzante, perché trovo ancora di cattivo gusto leggere «nessuna moglie, madre o racchia del luogo si è lamentata dello stile osé della bella barista». Perché di getto penso che una volta negli affari si incrociavano le dita e ora ci si toccano le tette. E una volta il Fontanafredda era lo spumante dolce che si portava alla suocera per darsi un tono ora è il teatro della rivoluzione di provincia.

E allora mi illumino di immenso.

Ma poi penso a che fine avranno fatto l’ ombrellaio e l’arrotino? Ne vorrei una variante sexy? Ma sì, al diavolo la nostalgia, lo dice anche Woody Allen in Midnight in Paris.

[Crediti | Link e immagini: Il Resto del Carlino, TvBlog, QNM]