Lorenzo Sandano iz de niu Stefano Bonilli

Io Lorenzo Sandano lo presenterei a chi parla solo di gioventù bruciata. Quasi 19enne, romano e col vizietto della gastronomia. Un’ossessione, più che altro. Ribattezzato “Linguini”, dal mitologico Ratatouille, in virtù delle fattezze non proprio corpulente – pesa per intero come il mio girovita – Sandano è un ragazzo singolare e simpaticissimo. Nonna e mamma gli trasmettono la venerazione per il cibo e cucina, lui accende il pc e alimenta la passione leggendo Senza Panna, Cavoletto di Bruxelles, Papero Giallo e Dissapore. Nasce presto Italian Linguini, sfogo adolescenziale di chi, al Liceo Artistico, non trova nessuno con cui parlare di baccalà mantecato, della pasta di Benedetto Cavalieri e del ristorante La Pergola dell’hotel Cavalieri Hilton di Roma. Vorrei vedere. Tante le influenze, su tutte un viaggio a Barcellona e un corso di panificazione son Sua Maestà Gabriele Bonci di Pizzarium.

Sfido chiunque a farmi conoscere un coetaneo di Lorenzo che, nell’ordine, 1) sappia dire “cultura alimentare” non a sproposito 2) affermi di rilassarsi cucinando 3) rigeneri la sua pasta madre tutte le mattine prima di andare a scuola. Non ci credete? Per fortuna c’è il video di Giulia Graglia a dare immagini e voce al miracolo, girato di fronte al Ma che siete venuti a fà, beer bar di Roma. Lorenzo Sandano è astemio, ma nessuno è perfetto.

[foto di Ninì Mirenda]