Tisanoreica: (anche) questa dieta non fa per me

Presente il profondo senso d’idiozia per il danno economico di una dieta non riuscita? Per avere speso un sacco di soldi, per mesi, inutilmente? Mi è venuto in mente quando ho visto in televisione Gianluca Mech, l’inventore della dieta Tisanoreica, un programma alimentare che consente di perdere molti chili in pochi giorni. Non voglio dire che “l’Anti-Dukan” brevettata dall’imprenditore veneto sia inutile, intendiamoci, è la sua faccia che non mi convince. Se vi state chiedendo da quando i giudizi estetici sono criteri sufficientemente scientifici per giudicare una dieta (lo so, ve lo state chiedendo, voi non state dalla mia parte), avete ragione, ma oggi posso finalmente dirvi qualcosa in più sull’ultima dieta-moda.

Il programma, che dura al massimo 40 giorni si sviluppa in tre fasi: una intensiva (10-20 giorni), una di stabilizzazione (10-20 giorni) e poi il mantenimento. Nella prima si tolgono tutti i carboidrati, i pastasciuttari si mettano l’anima in pace. Ma attenzione, le proteine provengono da kit preconfezionati a base di piante che si comprano in farmacia, PAT li chiamano, piatti pronti da sciogliere in acqua con le sembianze dei pasti principali che contengono solo il 6,4% di carboidrati. Per il resto fibre. Dunque, un giornata tipo prevede: a colazione un cappuccino Tisanoreica (1° PAT); a pranzo un’omelette al formaggio Tisanoreica con verdura (2° PAT); per lo spuntino una crema al cioccolato amaro Tisanoreica (3° PAT); a cena la zuppa alle verdure Tisanoreica (4°PAT) e una bistecca con verdura.

Volete seriamente sparire? Sciocchi che siete, sparire non risolverà nulla: affrontate il problema di petto e continuate.

Infatti la seconda fase, a chi giammai si è arreso alla Carbonara, consente di rivedere verdura e carboidrati a basso indice glicemico.

Tutto, fin dalla prima ora del primo giorno, malinconicamente corredato da tisane.

È un programma più furbo della dieta Dukan, i finti alimenti creano sazietà togliendo il piacere del cibo, e permette piccoli piaceri come l’olio d’oliva. Non solo. Ovviamente crea una dipendenza e finiti i 40 giorni chi ha faticosamente perso peso continuerà a comprare i PAT.

Già, perché ogni Pat ha un prezzo chiaramente stabilito da un gallerista milanese, e dei più esosi. Pertanto 40 giorni di tisanoreica costano in totale 640 euro. Ma il portafoglio continuerà ad aprirsi anche dopo. Non a caso nella terza fase, quella del mantenimento, la dieta si fa più equilibrata, tuttavia è consigliato “restare in contatto con il metodo”. Che tradotto significa spendere ancora.

L’intero sistema è studiato per provocare una chetosi, cioè, il corpo in mancanza di carboidrati inizia a bruciare i grassi. Un regime che non convince molti esperti, sentiamone tre:

— Così come la Dukan, che consiglia di bere molto, questa dieta propone tante tisane e preparati da bere. Il motivo è semplice. Entrambe sono diete fortemente ossidanti: si creano molte scorie, che vanno assolutamente eliminate. Non sempre bere è sufficiente [Stefania Ruggeri, ricercatrice dell’INRAN]

— La dieta tisanoreica porta a rapidi dimagrimenti attraverso una scorciatoia sbagliata che causa un forte squilibrio metabolico e i risultati sono destinati a svanire rapidamente nel tempo. [professor Enzo Spisni, Università di Bologna]

— Bisogna evitare le diete che promettono di far dimagrire tanto e in pochi giorni, queste sono dannose [professor Luigi Fontana, Istituto superiore di sanità]

Siccome la vittoria può essere dolce, ma la sconfitta devastante oggi tanto vi dovevo.

[Credit | Link: Gianluca Mech, Lettera 43, Il Fatto Alimentare, Repubblica.it, immagini: Gianluca Mech]