Cos’è il bollino blu anti allergie in arrivo nei ristoranti italiani

Contro i pericoli delle allergie e delle intolleranze arriva nei ristoranti il bollino blu anti allergie. Il personale di ristoranti ed esercizi alimentari verrà allenato a riconoscere le allergie con appositi corsi

Cos’è il bollino blu anti allergie in arrivo nei ristoranti italiani

Pesci, crostacei, legumi ma anche frutta fresca, nocciole e latte.

Alimenti largamente consumati, apprezzati dalla maggior parte di noi, ma anche veri e propri veleni per una fascia sempre più estesa della popolazione mondiale: gli allergici. Con conseguenze che in alcuni casi possono addirittura risultare fatali

Un piccolo esercito, quello degli allergici e degli intolleranti, che solo in Italia comprende circa 4 milioni di individui.

Tra di loro, si contano circa 100.000 allergici al latte vaccino, 80.000 alle uova e 50.000 a noci, nocciole e arachidi.

Per dare  un’idea della spesa, solo per i latti speciali, non di origine vaccina, le famiglie devono sostenere un esborso economico di circa 50 milioni di euro l’anno, così come riportato da Agi.it.

Ed è proprio per prevenire gli inconvenienti legati a intolleranze e allergie  che a breve i ristoranti potranno esporre un rassicurante bollino blu anti-allergie. Grazie infatti all’iniziativa dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), a partire dalla fine di aprile inizieranno i primi corsi attraverso cui ai ristoratori verrà insegnato come comportarsi di fronte ad allergie e intolleranze e a come ridurne i rischi.

Grazie ai bollini blu, i clienti avranno la certezza di trovarsi in un locale dove potersi gustare il pasto in tranquillità,  e dove il personale è preparato a scongiurare gli effetti indesiderati di  ogni tipo di allergia, anche le più complesse.

In Italia sono ad esempio circa 5 milioni gli allergici o intolleranti al nichel, che manifestano sintomi  gastrointestinali poco dopo aver ingerito uno dei tanti alimenti che contengono tale metallo. E sono circa 100.000 le  persone, in continuo incremento, che non tollerano uno o più delle migliaia di additivi alimentari che si possono riscontrare nei cibi.

Durante i  corsi, il personale di ristoranti ed esercizi alimentari verrà allenato a riconoscere le  varie manifestazioni cliniche delle allergie alimentari, soprattutto nelle forme più gravi, imparando anche  a intervenire nel modo corretto,  quando necessario.

Le allergie alimentari possono comprendere gli alimenti più vari e disparati, e tra loro  la parte del leone è data dalla nocciola, frutto da evitare per il 26% di coloro che soffrono di allergie, la verdura (14%), la frutta fresca (12%) – con in testa pesche e albicocche – i crostacei (10%), il pesce in generale (7%), i legumi e i semi vari ( a pari merito con il 6% ognuno) e infine il grano, con una percentuale del 5% sulla popolazione totale degli allergici.

[Crediti: Agi.it]