Il Buonappetito: zozze le trattorie italiane? Andate a vedere a Londra

Sicuri che le cucine delle trattorie italiane siano posti da incubo? Andate a vedere a Londra

Il Buonappetito: zozze le trattorie italiane? Andate a vedere a Londra

Ricorderete tutto il can can quando nel Bistrot di Cannavacciuolo a Torino vennero riscontrate alcune irregolarità. L’Antonino nazionale tuonò contro il Sistema e in tanti gli dettero ragione: troppo fiscali! Troppe regole! Lasciate stare chi lavora!

Cose così accadono tutti i giorni, solo che se non riguardano un giudice di Masterchef non fanno notizia. L’altroieri, ad esempio, ero a cena e leggo sul telefonino di una serie di ispezioni, multe, chiusure sempre a Torino (tra cui un cinese che adoro e che continuerò ad adorare: La grande muraglia).

[Frode in commercio per Cannavacciuolo: “il mio non è un bistrot da incubo”]

Accade quotidianamente, in ogni città italiana. E tutte le volte scatena il dibattito tra chi rivendica la sicurezza alimentare e chi lamenta l’ipernormazione.

Dunque non avrei nemmeno fatto caso alla questione, se il locale in cui ero a cena non fosse stato sporco come nessun altro: tavolo limaccioso, moquette leopardata di macchie d’origine organica, bicchieri pieni d’ombre, piatti opachi di grasso, vegetali macilenti e via così.

Non contento, dopo il pasto sarei inciampato nel magazziniere che sul marciapiede scaricava in una botola sacchi di carne brunita e gamberi congelati in via di disfacimento. Lo scorcio oltre il tombino era infernale: un cucinino sotterraneo saturo di cuochi sudati tra linoleum scollati e ferri arrugginiti.

Diamine, ma dove eri? Vi verrà da chiedervi.

Semplicemente ero a Londra. In una sosta di un certo rispetto, specializzata in piatti di mare a Notthing Hill.

Un piatto e una birra 40 euro, mica il kebabbaro della stazione. In Inghilterra la grande parte delle kitchen è in questo stato.

[TripAdvisor: non contento di aver portato al 1° posto di Londra un ristorante mai aperto, lo apre davvero]

Francamente: penso che l’Italia abbia le cucine più pulite e più sicure del mondo.

Se sono così è anche grazie a regole e controlli. Ciononostante non posso non notare che per un piccolo imprenditore avere un ristorante in Italia sta diventando impossibile, mentre gli altri Paesi corrono più veloce di noi (senza ammazzare i clienti).

Controllori e controllati, in Italia, devono fare pace (come si diceva del fisco). E se un ispettore dei Nas in vacanza volesse farsi un giro in quel locale di Notthing Hill per vedere l’inferno da vicino, si faccia vivo: gli do l’indirizzo in privato.