Maison Touareg a Milano: recensione (grazie Selvaggia Lucarelli)

Recensione di Maison Touareg, il bistrot marocchino che ha conquistato Milano a suon di tagine e cous cous. Menù, prezzi, piatti provati e le nostre opinioni.

Maison Touareg a Milano: recensione (grazie Selvaggia Lucarelli)

Maison Touareg è il bistrot marocchino nel quartiere Varesina a Milano che in poco tempo è diventato un indirizzo obbligato per gli amanti di tagine e cous cous. La nostra recensione della cucina nordafricana che, da Selvaggia Lucarelli in poi, ha conquistato cuori e palati dei milanesi.

Non date retta a Tripadvisor, alle sue recensioni amatoriali e assolutamente non obiettive, né alle guide intrallazzate, alle loro opinioni professionali e decisamente faziose. Vi fidate solo del passaparola e di qualche opinion leader a cui date seguito sui social (giustificando così l’esistenza degli influencer): non negatelo, sappiamo che è così.

La bandiera bianca alla mano, la redazione mi ha mandata a provare un posto suggerito da Selvaggia Lucarelli, la “soffiata” avuta da quel ricettacolo di boomers e i ristoranti senza sito web: Facebook.

Disclaimer: in realtà non è andata proprio così. A dire il vero avevo voglia di cucina marocchina, calda, spaziata e confortevole, in quel di Milano. Così mi sono imbattuta nella pagina del ristorante Maison Touareg, piccola attività familiare in zona Varesine specializzata in tagine e cous cous, e un lungo post intriso di storytelling firmato Selvaggia Lucarelli, fissato in primo piano sul profilo del ristorante, ha attirato la mia attenzione.

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La “recensione” risale al novembre del 2018 e si riferisce all’agosto dello stesso anno: Maison Touareg, gestito dalla giovane coppia Hana e Mourad, aveva appena aperto. Gli inizi incerti di una nuova attività, per di più in un posto dimenticato da Dio e dall’Atm, vengono messi a dura prova da un servizio di consegne ancora in rodaggio. Indovinate un po’: Selvaggia fu tra i primi clienti del posto e un servizio lento non è bastato ad offuscare il suo buon fiuto: dopo qualche Maison Touareg è entrato nella Top 10 di Tripadvisor e nel cuore dei milanesi, con la sua cucina semplice e autentica. E dopo il post di Selvaggia Lucarelli il locale è stato letteralmente sommerso di prenotazioni.

Una bella storia che per una volta ha toccato il mio punto sentimentale nascosto sotto strati di cinismo, soprattutto alimentare. Così ho deciso di seguire il consiglio di Selvaggia Lucarelli: sono stata anch’io al Maison Touareg e adesso vi beccate la mia recensione.

Il menu, i prezzi, i piatti

Maison Touareg a Milano

Maison Touareg a Milano

 

Non entrerete da Maison Touareg per caso: la vetrina quadrata del bistrot marocchino vi parrà quella di un ristorante etnico qualunque che passerà inosservata ai vostri occhi, a meno che non la stiate cercando.

L’interno consiste letteralmente in una stanza rettangolare, semplice e dai toni del rosso e dell’oro. Quando arrivo mi rendo conto di essere l’unica italiana: intorno a me una coppia di francesi, due americani e un tavolo di inglesi capitati lì chissà come, visto che dalla sfilza di domande sembrano non avere alcuna nozione sull’ubicazione o esistenza del Marocco. Un buon segno mi dico, si vede che il famoso passaparola ha oltrepassato i confini nazionali.

Ma torniamo a noi: il menu di Maison Touareg è un inno alla semplicità, pochi piatti che si condensano nelle voci “antipasti” (tra i 5 e gli 11 euro), “tagine” (tra i 10 e 13 euro), “cous cous” (tra gli 11 e i 14 euro) e classici (tra i 13 e i 18 euro)”.

Tre dessert, una piccola scelta di vino e birra e naturalmente il tè alla menta (5 euro) che è la prima cosa che ordino. Il proprietario Mourad è anche l’unico cameriere, gentilissimo e aperto a qualsiasi richiesta e spiegazione dei piatti. Non solo: dategli corda e vi racconterà usanze e tradizioni legate alla cucina e all’ospitalità marocchina.

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Per me che sono vegetariana la scelta dei piatti è abbastanza ovvia: comincio con un antipasto di carote saltate al cumino e prezzemolo (6 euro) e proseguo con il piatto unico di cous cous con ceci e verdure di stagione (11 euro). La semola fumante ricoperta di carote, zucchine e porri rientra nelle aspettative, quello che il corpo vuole in una serata piovosa di inizio novembre. Ma il vero hype della cena spetta al contorno che ho ordinato come antipasto: le carote mi insegnano che io evidentemente non sapevo cosa fosse il cumino fino a questo momento. Il sapore è intenso e perfettamente bilanciato con il dolce e il salato, e chiudo gli occhi mentre mi passano davanti immagini di carovane, bazar e città blu elettrico. Un’epifania di sapori che rasenta l’illuminazione, e che umilmente decreto come uno dei piatti migliori assaggiati a Milano.

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Dopo il cous cous concludo con arancia e cannella (4,50 euro), forse la portata che ho apprezzato di meno ma che ammiro comunque per la fattura. Si tratta di una sottilissima sfoglia fritta intervallata dagli strati di agrumi e che si prende tutto il tempo del mondo per arrivare, evidentemente (e la temperatura lo conferma) fatta sul momento. Respect.

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Arrivo al termine della mia cena solitaria con la bellezza di 30 euro di conto e una piccola riflessione sul mio ruolo in tutta questa storia. Mi rendo conto che, sebbene il menu del ristorante sia molto contenuto, non ho assaggiato che una minima parte dei piatti proposti, soprattutto nessun “classico”. Fossi andata con qualcun altro, fossi stata onnivora: le coincidenze hanno voluto che andasse così. Quello che posso riportarvi, e lo dico col cuore, è un’esperienza assolutamente positiva dall’inizio alla fine, condita dall’atmosfera e dal servizio che mi accingo a descrivervi e, per quel che può servire, dai commenti entusiastici dei miei vicini di tavolo – compresi i milanesi che soltanto dalle 9 in poi hanno cominciato ad affollare il locale.

L’atmosfera e il servizio

La magia di Maison Touareg non sta soltanto nei suoi piatti colorati e profumati. Una delle cose che ho apprezzato di più di questo piccolo rettangolo di Marocco è l’arredamento, anzi a essere più precisa direi l’oggettistica. A parte i maestosi quadri della Lucarelli che non ho avuto la prontezza di fotografare (se vi andate a leggere il post capirete di cosa sto parlando), sarò stata almeno mezz’ora col naso per aria in devozione delle magnifiche lampade che creano giochi di luce soffusa. E poi sul tavolo, a fare foto ad alto coefficiente Instagram di piatti, bicchieri e sottobicchieri. Un’atmosfera intima, quasi familiare e per nulla artefatta, almeno non come certi narghilè bar che rifanno il verso ai salotti di odalische dei vecchi film di Hollywood.

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Passiamo al servizio: Mourad è l’anfitrione del locale, uno che si vede proprio che ci tiene a farti sentire come se fossi a casa (sua). Qualche battuta mi fa capire quanto il nostro combatta tra la smania di controllo su ogni aspetto dell’attività – cucina, sala, menu, arredamento, gestione – e la realtà dei fatti, in cui basta un tavolo inatteso per scombinare i piani. Quello che succede, in pratica, è che da Maison Touareg si aspetta. Tanto. Io personalmente sono una fan dell’attesa al ristorante e nella mia testa scatta la logica che se ci mettono tanto vuol dire che lo stanno facendo bene: però c’è un limite a tutto. Non voglio far passare il messaggio che si diventi vecchi ad aspettare la tagine, vi avverto soltanto che se siete tipi un po’ impazienti dovrete mettervi l’animo in pace. Dalla sua Mourad ce la mette tutta, con il sorriso sempre acceso e i racconti sul Marocco che sono un bel deterrente per ingannare il tempo.

Cosa ho capito da questa esperienza? Innanzitutto che il passaparola è ancora un valido strumento quando si tratta di scegliere dove andare a cena fuori: de gustibus non disputandum anche sì, ma evidentemente se se ne parla vuol dire che è buono. Secondo, che a proposito di gusti la Lucarelli ne ha da vendere, quindi grazie Selvaggia, ti tengo d’occhio per la prossima dritta gastronomica. Terzo, che gli oggetti bellissimi, il calore di Mourad e le magiche spezie marocchine fanno dimenticare per un attimo il contesto in cui si trova il locale, circondato dal nulla cosmico di negozi per elettrodomestici e ferramenta. Già è difficile aprire un ristorante, figuriamoci a Milano, figuriamoci in una zona come via Varesina. Si spera che grazie a posti come Maison Touareg (e al provvidenziale aiuto di qualche segnalazione illustre) si possa dare valore in senso più ampio a un quartiere, e a una città.

Informazioni

Maison Touareg

Sito internet: Pagina Facebook
Indirizzo: via Varesina, 77, 20156 Milano
Orari di apertura: aperto a cena dal lunedì al sabato dalle 19.00 alle 23.00
Tipo di cucina: marocchina, carne e pesce con opzioni vegane e vegetariane
Ambiente: raccolto e familiare
Servizio: loquace, gentile e disponibile

Voto: 3.7

[Foto: Susanna Danieli e Maison Touareg]