I ristoranti maltrattano la birra artigianale: qualche eccezione?

La birra artigianale è passata dai pub per birrofili ai ristoranti più importanti d'Italia, ma spesso le carte della birra hanno poco senso e il personale è impreparato. Ci sono eccezioni? Quali sono le migliori tavole italiane per la birra artigianale?

I ristoranti maltrattano la birra artigianale: qualche eccezione?

È (ri)nata grazie a un manipolo di visionari alchimisti. E’ cresciuta affermando sé stessa. Ha saputo stupire a tal punto da diventare moda. La birra artigianale (anche italiana) è passata dall’essere feticcio da pub per birrofili incalliti ad argomento trasversale e mainstream.

Abbandonati i tradizionali luoghi di consumo la vediamo approdare con sempre maggior frequenza sulle tavole importanti. E non potrebbe essere altrimenti dato lo sconfinato scenario sensoriale che la caratterizza.

Allora perché questo amore spesso mal posto tra i due mondi?

Possiamo finalmente consultare carte della birre organizzate con una selezione sensata e presentate da personale competente o dobbiamo continuare a irritarci come spesso avviene oggi anche nei buoni ristoranti?

Birre di qualità e gastronomia italiana sapranno finalmente comunicare? Esistono esempi virtuosi in Italia da citare?

Ranzani 13

Ranzani 13

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Certo che sì, qualcosina di goloso e benaugurante lo abbiamo scovato, e in questo scatto sul presente birro-gastronomico nazionale vi raccontiamo il percorso di Salvatore Garofalo, chef dal bagaglio professionale maturato nelle cucine stellate con Pietro Leemann e Gualtiero Marchesi (solo per citarne alcuni).

La sua svolta “luppolata” è figlia del passaggio nel ristorante-birreria milanese La Ratera, accanto al parco di Trenno e vicino a San Siro, tempio per birrofili orchestrato da Marco Rinaldi.

Il sodalizio tra i due si rinsalda sino a condurli al presente e alle cinquecentesche stanze della mitica Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano.

Dice Salvatore Garofalo: “La proposta ci è giunta inaspettatamente, è un luogo a cui sono legato avendo lavorato con lo chef Ezio Santin per due anni. Abbiamo così deciso di cogliere l’opportunità e iniziare questo nuovo percorso”.

Viaggio che prosegue con un’offerta gastronomica dove la birra è spesso elemento fondante il piatto “quando assaggio una birra penso a quale piatto potrei cucinare. Non mi preoccupo dell’abbinamento, piuttosto la immagino come ingrediente. L’esperienza con Pietro Leemann mi ha insegnato a giocare sui contrasti”.

La sala è affidata alle competenze di Luca Cattaneo (ex La Ratera), l’attuale carta, fatta eccezione per alcuni esempi di italica maestria è decisamente esterofila “non nascondo che i prezzi di alcuni prodotti a volte scoraggino”, ma l’intenzione è quella di aggiungere referenze del bel Paese nel prossimo futuro“.

Insomma per la cucina alla birra, formula che i belgi praticano da tempo, ci vuole il tempo che ci vuole, ma c’è chi non si scoraggia, tipo la sottoscritta.

Faccio dunque la mia parte con un mini elenco di indirizzi in cui poter deliziare palato e spirito.

Alcuni sono felici esempi di convivenza tra mondo del vino e della birra, altri sono rifugi peccatorum per nerd della pinta, alcuni raccontano la cucina di territorio, altri le pizze gourmet.

In tutti abbiamo trovato (seppur con modalità diverse) la volontà di aggiungere quell’approccio che ancora manca:

Osteria Numero Due (Mantova)

Un posto in cui nulla è clamore, cucina di territorio e birre convivono felicemente da sempre (da quando l’Oste rilevò l’attività). Non manca la valida offerta enoica per le deviazioni sul tema alcolico. Il luogo in cui il tradizionale tortello di zucca saltato al burro e salvia si ‘incipria il naso’ con uno zest di arancio e pesche per morire felice nel goloso abbraccio di una Quarta Runa (ma non dirci niente, vah)

Degusto Birra e Cucina (Bergamo)

Otto vie (leggasi spine) e una pompa inglese per una proposta “on tap” che varia, prediligendo birre del territorio e arricchita da una delegazione estera. Valida la selezione in bottiglia. La proposta gastronomica? Questa, vi ho ingolosito?

Nidaba (Montebelluna –Treviso)

Gastro pub? Birro-bistrot vestito da pub? Chiamatelo come volete, la sostanza non cambia. Qui si gode forte. Nutrita selezione di proposte alla spine, offerta gastronomica da lucciconi agli occhi. Devo dirvi altro?

Paradiso della Pizza (Vimercate – MB)

LA pizza. Questo paradiso per ghiottoni varrebbe ripetute visite anche se foste astemi. In caso contrario potrete trovare di che idratarvi con una bella selezione di birre italiane.

Ranzani 13 (Bologna)

Altra Alcova per gourmet della pizza con interessanti deviazioni sul tema hamburger. Golosa e ragionata la selezione birre alla spina e in bottiglia. Vi divertirete.

Il resto suggeritemelo voi, daje.