Il meglio che si compra al Mercato del Suffragio di Milano con 100 euro

Siamo stati al Mercato del Suffragio, in piazza Santa Maria del Suffragio, dove il Comune ha recuperato uno spazio molto frequentato ricavando un mercato comunale progettato dal panettiere e imprenditore Davide Longoni, con cucina espressa. Cosa comprare e mangiare con 100 euro di budget

Il meglio che si compra al Mercato del Suffragio di Milano con 100 euro

Pane, salumi, pizza, gelato, ortaggi, pesce e vino buono negli spazi comunali piazza Santa Maria del Suffragio, su corso XXII Marzo, finalmente riqualificati. Un angolo molto frequentato di Milano trasformato in meglio due anni fa dal progetto di Davide Longoni, panettiere superlativo e imprenditore.

Il Mercato del Suffragio, primo mercato comunale con cucina, aperto dall’ora di colazione fino alle 23 con tavoli per mangiare sia all’interno che nella veranda, porta con sé l’idea di altri mercati contemporanei, a Roma, Firenze e Bologna, mettendo insieme orto e recupero urbanistico, gastronomia e botteghe, prezzi alti (si lamentano in tanti) e cucina espressa.

Il modo che Dissapore s’è inventato per raccontarvi la magia contagiosa del posto, è di valutare il potere di acquisto dei nostri sudati risparmi. Vale a dire, quali bontà riusciamo a mangiare o a portare a casa da una visita al mercato di Piazza Maria del Suffragio con un budget di 100 euro?

mercato del suffragio; davide longoni

PANE

Ogni spesa che si rispetti inizia dal pane, che è anche il fulcro del Mercato del Suffragio. Laurea in lettere a indirizzo storico e una passione smodata per i grani antichi, Davide Longoni, al secondo posto tra i 10 panettieri artigianali migliori d’Italia secondo Dissapore, è la stella di questo spazio metropolitano. Perché l’idea del Mercato del Suffragio è perché è presente con due banchi (vedremo l’altro in seguito).

mercato del suffragio; davide longoni

La pagnotta da provare è un grande classico di Longoni: la Tumminia, che prende il nome da un antico grano siciliano di nuovo popolare oggigiorno. Meno glutine. Più proteine. Prezzo 7 euro. Ipotizzando un consumo medio, diciamo una fetta a pasto, e considerato che un pane del genere dura almeno tre o quattro giorni, ne prendiamo metà. Di conseguenza, mezza Tumminia: 3,5 euro.

mercato del suffragio; davide longonimercato del suffragio; davide longonimercato del suffragio; davide longoni

PIZZA

Ma la protagonista del reparto lievitati è la pizza, che è possibile mangiare sia al taglio che al piatto (disponibile dalle 19.00 in poi). Le farciture vengono dal banco accanto, dove si trovano salumi e formaggi, sempre gestito Longoni. Sono gli stessi prodotti che vi verrà chiesto di scegliere per il tagliere del pranzo domenicale, ma in questo caso vengono fusi sulla pizza.

Compriamo due etti di pizza alle verdure (25 euro al chilo) e un etto al radicchio tardivo, taleggio e pancetta (stesso prezzo), spendendo in tutto 8 euro.

mercato del suffragio; davide longoni

COLAZIONE

Tra gli obiettivi che si prefigge un mercato contemporaneo c’è il ritorno alla spesa fatta con calma. Un po’ come la storia di Slow Food, nato in opposizione all’apertura di un fast food nel centro di Roma. In questo caso, dopo decenni di supremazia del supermercato, si barattano il 3×2 sul nasello e le casse veloci con il piacere di una mattinata trascorsa al mercato.

Per questo hanno pensato anche alla colazione, firmata sempre Longoni. Cornetti leggeri con burro in abbondanza che rendono superfluo ogni tentativo di resistenza. Caffè + Pain au chocolat: 2 euro.

mercato del suffragio; latteriamercato del suffragio; latteria

FORMAGGI E SALUMI

Banco del salumi e dei formaggi, dicevamo. Tra pecorini di fossa e manzo in salamoia, noto i prezzi elevati, giustificati dal fatto che sono prodotti di reperibilità non facile. Ovvero, per trovare le stesse cose si dovrebbero macinare centinaia di chilometri tra produttori e botteghe sperdute. Qui si paga anche il tempo risparmiato, mettiamola così.

Dal banco delle meraviglie scegliamo due chicche come il Tella, pasta sem-idura ottenuta dal latte delle vacche brune alpine da Alexander Aghetle, in Val Venosta (35 euro al chilo). E per veri temerari, come noi, un capino a latte crudo che ha superato da un po’ la stagionatura media (stiamo sui cinque mesi). In questo caso si sale decisamente di piccantezza e di prezzo (55 euro al chilo). Per prendere due etti da ogni forma, spendiamo 18 euro.

mercato del suffragio; latteria

Noi di Dissapore sembriamo fatti apposta per sgamare i prodotti più pregiati. Ma serve l’occhio di Sherlock Holmes per notare una bresaola come quella di Sergio Motta, macellaio di Inzago (MI), che frolla e stagiona il bue piemontese fino ad ottenerne un salume diverso da tutti quelli che identifichiamo con la bresaola (già cara di per sé).

Più soffice e persistente, l’abbiamo assaggiata due volte prima di comprarla. Anche perché costa 58 euro al chilo. Un etto e mezzo, non di più, ma tagliata sottile, sottile: 9 euro.

mercato del suffragio; latteria

YOGURT

Ecco lo yogurt bio, fatto cioè con il latte delle vacche di razza frisona alimentate con foraggi e cereali provenienti da agricoltura biologica.

A riprova del fatto che non tutto lo yogurt magro soddisfa la vanità a scapito del sapore, quello dell’azienda agricola Cortenuova (Truccazzano, MI), conserva un gusto che non si dimentica con solo l’1% di grassi. Il vasetto da mezzo litro ci costa 3 euro.

mercato del suffragio; latteria

VINO

Non si possono tacere le scelte fatte per l’enoteca da Daniele Santangelo, esperto di vini naturali. Sono poche bottiglie, relegate in una piccola cella accanto alla Latteria, in rappresentanza di produttori piccoli ma che possono riservare delle vere sorprese. I prezzi variano tra i 12 e i 45 euro.

Ci accontentiamo, ma è un bell’accontentarsi, credeteci, di un Sotocà, vino veneto ottenuto da uve Durella, di origine vulcanica. 12 euro.

mercato del suffragio; fresco e buono

FRUTTA & VERDURA

Impossibile per un mercato contemporaneo come questo del Suffragio non portarsi dietro, ben coltivata, un’atmosfera “vegan friendly” raffigurata alla perfezione dal banco del frutta e verdura.

mercato del suffragio; fresco e buono

Come gli altri banchi ha una gastronomia interna, con possibilità di consumo da asporto o nei tavoli di fronte, solo che qui la chiamano “cucina vegetale”. Vegana sarebbe stato spingere troppo, anche se di fatto lo è.

Optiamo per una millefoglie di pasta integrale, con zucca, finocchio e besciamella di latte di soia: 18,9 euro al chilo. Ci facciamo pesare la dose per una persona e spendiamo 3.40 euro.

mercato del suffragio; fresco e buono

PASTA

A chi non fosse ancora entrato nel vortice totalizzante degli integratori naturali, chiariamo che la spirulina è un’alga azzurra dalle proprietà energizzanti, utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Nel banco di Fresco e Buono sono un po’ in fissa con la spirulina, la mettono nei frullati fatti espressi, nell’humus e la vendono in tutte le forme possibili. A noi il gusto piace, proviamo i fusilli di riso addizionati con spirulina ovviamente bio, e altrettanto ovviamente cara come il fuoco. 4.99 euro per 250 grammi.

mercato del suffragio; fresco e buono

PATATINE FRITTE

Cracco fatti più in là. Qui le patatine da aperitivo sono le mitiche Terra, in versione multicolor. Chips di patate viola, 3 euro.

mercato del suffragio; fresco e buonomercato del suffragio; fresco e buono

Frutta e ortaggi di provenienza italiana vengono venduti, almeno quelli, a prezzi accessibili. Tra erbette colorate (3 euro al chilo) e mele kanzi (2 euro al chilo), spendiamo 3 euro e ci puliamo la coscienza.

mercato del suffragio, pescheeria

PESCE

Il banco di Shroener, che a Empoli (FI) fa baccalà da che io mi ricordi, merita dieci minuti di sosta davanti alla vetrina, specialmente se vi siete alzati presto la mattina.

Molto del pescato viene dalla provincia di Trapani, quasi tutto dal Mediterraneo; il pesce di allevamento è bandito. Ci tuffiamo sulle triglie di scoglio (30 euro al chilo, infatti), e per prenderne quattro spendiamo 18 euro.

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Ci spiegano che tutta la mercanzia esposta può essere cucinata espressa, aggiungendosi così ai piatti presenti sul menù, in media tre primi e tre secondi ogni giorno, a rotazione.

Oltre a fish burger e tapas. Volendo fermarci qui a mangiare, spenderemmo volentieri 12 euro in un tris di tartare. Quando si dice “fidarsi del crudo”: ecco, in queso caso c’è da fidarsi.

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Se invece non arrivate al Mercato del Suffragio in tempo per accaparrarvi il meglio della pescheria, sacchetto di cozze comprese, vi suggeriamo un trucco.

La domenica, alle 11, c’è la cosiddetta “svendita del pesce”. Il pesce invenduto che non può permettersi di arrivare a martedì, visto che di lunedì il reparto è chiuso, viene sistemato al centro della pescheria e venduto tranquillamente a metà del prezzo.