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Cos’è davvero radical chic quando parliamo di cibo? (Omaggio a Tom Wolfe)
Omaggio a Tom Wolfe, il giornalista americano scomparso ieri. Cos'è davvero radical chic quando parliamo di cibo?... CONTINUA
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Come facciamo noi del cibo a usare certe parole senza sentirci ridicoli
Professionisti e amanti del cibo usano spesso parole e modi dire francamente ridicoli, senza accorgersene. Un linguaggio che a forza di subire è diventato nostro. Ribelliamoci... CONTINUA
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10 parole da conoscere per essere gastronomicamente rilevanti nel 2015
Vogliamo vivere in sintonia con il 2015 ma per farlo bisogna crederci e temprarsi. Mica facile stare al passo con il nostro gastro role-model preferito. Ci siamo svenati per comprare l’iphone 6 ma non era quello a renderlo rilevante (sebbene…). No, sono le parole. Conosce tutte le parole che servono per essere gastronomicamente rilevanti nel […]... CONTINUA
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Parla come mangi: aggiornamento delle espressioni psicotrope che usiamo per descrivere cosa mangiamo e beviamo
Altroché parla come mangi. Una volta un sommelier durante una cena mi ha dato un colpetto al gomito e mi ha detto testuali parole: “Sì, sì, buono questo siciliano, al naso mi sa che viene dalle vigne di Termini Imerese”, corredato da strizzatina d’occhio. Ora, io ero giovane e inesperta (e sono rimasta nel tempo […]... CONTINUA
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Sesso per gli stellati, droghe per i low cost: capire quanto costa un ristorante dalle recensioni non ha prezzo
Le parole sono importanti diceva Nanni Moretti anni fa, schiaffeggiando una giornalista dal linguaggio modaiolo. E subito penso che ci vorrebbe anche oggi un moralizzatore del linguaggio, che impedisca fisicamente a chiunque di dire cose come “Ho bevuto un cocktail commovente“, “Ho mangiato una frittura da amplesso“. Per oggi ci accontentiamo di uno scienziato del […]... CONTINUA
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100 anni fa Vs. Oggi: chi conosce il significato di parole chiaramente dimenticate come guantiera, cordiale o biancomangiare?
La prima volta che ho provato un brivido di piacere nel leggere una parola “antica” in cucina, avevo in mano il ricettario di Pellegrino Artusi. La parola era balsamella, un’italianizzazione della sauce bechamel francese. Lì per lì mi aveva fatto ridere, non perché fosse buffa, ma per il senso di straniamento di quella salsa tanto famigliare, […]... CONTINUA
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Imparare come parla uno snob del vino è meno inutile di quanto sembri. Una guida per principianti
Wine geek, avvinazzati, enostrippati, malati di vino o come vogliamo chiamarci. Non nascondiamoci dietro un dito macchiato di rosso: siamo gente turbata, mal vista e spesso derisa. Usiamo un linguaggio tecnico e spesso ridicolo, ci ricordiamo stagioni e grandinate, ci emozioniamo di fronte a un acino o alla storia di un produttore, organizziamo i nostri […]... CONTINUA
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Scrivi come mangi: attenti, che il purè è meglio di un pure’
Cari amici, riprendo le dissertazioni su quella bevandina scura, calda e profumata che ogni mattina ci consente risvegli meno traumatici, parlandone stavolta non in quanto moca, ma in quanto caffè. Alzi la mano chi, a morte subitanea, sa con certezza se quella e finale vada accentata cosí o cosà. Anche stavolta, l’esimia Bibbia [leggi Treccani, deriva Enciclopedia] […]... CONTINUA
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Scrivi come mangi: la gorgonzola non è una formaggia
Allora, siete rientrati dai vari ponti ché nemmanco Calatrava nella migliore versione? Ecco, allora, visto che ripartire non si può più, meglio accontentarsi di sapori che ce le ricordino, ’ste benedette e perdute vacanze. Se al Golden Gate avete preferito ponti tibetani su amene isolette dell’Egeo, potreste rinverdir la memoria sparandovi una bella Insalata greca, […]... CONTINUA
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Scrivi come mangi: attenzione alla fuga di cervella
Allora, siete satolli dopo le scorpacciate pasquali di pasqualina? Qual è stata la vostra scelta, uova, ovini od ovetti? O avete optato per l’alternativa analogica ma scorretta di ovette? È una forma, quest’ultima, che si usa spesso per quelle di quaglia: sono più piccole, il plurale è d’obbligo; ed ecco che trak, il corretto ovetti si […]... CONTINUA
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Scrivi come mangi: non vi giudicherò se ordinerete “un” tempura
Ed eccoci ancora qui, a dilettarci con la scelta di genere per i prestiti non adattati*: oggi decreteremo il sesso di cake pop. Intanto, a differenza del plumcake o della cheesecake, stavolta il genere non va applicato a cake ma a pop, che secondo l’Oxford Dictionary è traducibile in piccola pallina. E non c’è scampo: […]... CONTINUA
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Reader’s indigest: parole del cibo che le persone non capiscono
Saccaromiceti? Biga? Poolish? Il mondo del cibo è fatto di fraintendimenti, mistificazioni e parole altisonanti. Tutta colpa del lievito madre, dalla sua entrata in scena la confusione regnò sovrana. Arditi termini tecnici entrarono nel vocabolario di chi era convinto che il salame Felino si facesse con la carne di gatto. Esemplari giovani, non più di tre […]... CONTINUA