Gli spaghetti al pomodoro di Oldani e Federer: ci sono un italiano, uno svizzero e un sirtaki greco

Nel nuovo spot Barilla Davide Oldani cerca di insegnare al tennista Roger Federer come si cucinano gli spaghetti al pomodoro. Lo spot va in onda in 40 paesi del mondo dal 28 dicembre

Gli spaghetti al pomodoro di Oldani e Federer: ci sono un italiano, uno svizzero e un sirtaki greco

“Ciao Roger, sei pronto?” Ci vuole fegato a chiederlo a Roger Federer. Un fuoriclasse è pronto per definizione, anche quando, invece di tirare rovesci su un campo da tennis, deve cucinare un semplice piatto di pasta.

Con un insegnante d’eccezione, però: Davide Oldani.

Che nel nuovo spot Barilla, in onda dal 28 dicembre in 40 Paesi, si premura di insegnare al campione svizzero i trucchi per arrivare al perfetto spaghetto al pomodoro.

In realtà, l’inizio non è dei più cordiali: Oldani saluta il povero Federer tirandogli letteralmente addosso la parannanza, ma il campione incassa senza batter ciglio, e soprattutto senza tirare di rimando il borsone da tennis di cui è munito.

[Davide Oldani su Dissapore]

Federer vorrebbe quindi indossare la toque blanche, subito però  stoppato da Oldani che gli tarpa le ali con un perentorio “quella no!”, come dire “ne hai di spaghi da cucinare prima di poter indossare il cappello da chef!”.

Ad ogni modo, dopo essersi rigirato i pomodori in mano quasi fossero palle da tennis e aver usato la padella con l’olio bollente come una racchetta, Federer termina infine soddisfatto gli spaghetti, al ritmo incalzante di un sirtaki greco (???), mentre Oldani lo guarda con sufficienza.

Lo spot sembra comunque aver cementato un’amicizia, fatta di presagi e gusti comuni: di Oldani è infatti il piatto “Battuta d’inizio”, che richiama il mondo del tennis, mentre Federer afferma di aver viaggiato in molti Paesi ma che  la pasta rimane uno dei suoi punti di riferimento.

Ma che fortunata coincidenza!

Senza contare che, per Oldani, sia lo spot che l’incontro con il grande campione sono da attribuirsi al paranormale:

“E’ un segno del destino, sono convinto che ci sia anche la mano di mio padre Bruno, mancato sette anni fa –racconta lo chef. Avevo creato «Battuta d’inizio» il 14 giugno del 2016 in occasione dell’apertura del nuovo D’O. Si tratta di una pallina di mousse di gorgonzola allo zafferano, chutney di mele e pere e del teff germogliato per ricordare l’erba del campo da gioco. Prepararla per Federer è stato incredibile».

[Il nuovo D’O di Davide Oldani: foto, menu e prezzi]

Insomma, una coppia bene assortita, come fa notare ancora loti chef:

“Siamo stati molto naturali, le scene come quella di lui che lancia il pomodoro al servizio, o se li gira tra le dita come fossero palline, sono tutte reali. Anche quella finale della foglia di menta che, lo sottolineo, non è basilico. Sicuramente adesso Roger saprà come preparare un buon piatto di spaghetti, io sul rovescio devo ancora lavorarci un po’…».

Chissà, forse Barilla sta preparando il seguito, e questa volta sarà Federer ad accogliere Oldani tirandogli addosso la racchetta del benvenuto, e invece del classico abbigliamento lo farà correre per il campo da tennis con il grembiule da cuoco e una padella come racchetta.

Ma sempre al ritmo di un sirtaki greco.

[Crediti: Gazzetta.it , Engage.it]