Anni 80, 30 prodotti fuori commercio che hanno fatto la storia più uno

31 prodotti che hanno fatto storia negli anni 80 e 90, dallo Sprint alle Pat Bon Findus al mitico soldino,tutto quello che non troviamo più tra gli scaffali.

Anni 80, 30 prodotti fuori commercio che hanno fatto la storia più uno

Cari millennials che restate ancora incollati allo schermo mentre Mark Lenders sferra il suo micidiale tiro della tigre, voi che tifate seven figheters solo per Mila, che dopo tutte le botte del mister Daimon, ammettiamolo, se lo merita decisamente, voi che ancora piangete quando Oscar pensando al suo Andrè sferra l’attacco alla Bastiglia che la porterà alla morte, voi proprio voi, siete dei sopravvissuti lo sapevate?

Avete mai pensato a tutti i prodotti che ci propinavano tra colazione pranzo merenda e pure cena? Altro che olio di palma e frutta e verdura bio, l’odore inconfondibile di quasi tutte le merendine era quello dell’alcol di conservazione, non mi dite che non lo ricordate, eppure cosa daremmo per riaverne qualcuna indietro? Dal formaggio spalmabile dover, al solo ed inimitabile soldino, fino alle spizzette Findus o al gelato winner, abbiamo raccolto tutti, o quasi, i prodotti icone degli anni 80 e 90 ormai fuori commercio.

Soldino

soldino

Il re delle merendine della Mulino Bianco, forse quello che manca di più in assoluto a tutti i bambini degli anni ’80 e ’90. La morbidezza del pan di Spagna alla vaniglia farcito con una golosa crema al cacao che contrastava con la croccantezza dello strato di cioccolato che lo ricopriva. Da mangiare rigorosamente in due tempi, prima la merendina e per ultimo il soldino di cioccolato che campeggiava in cima.

Sprint

sprint

Polvere di malto ed orzo, anche al gusto di cacao, lo Sprint ha accompagnato le colazioni dei bambini cresciuti negli anni ’90 diventando nemico acerrimo del Nesquik della Nestlè, ancora oggi sul mercato. Il barattolone arancione, che sotto il tappo nascondeva sempre una sorpresa (Roller Sprint con le biglie, gli adesivi di Creamy) è passato alla storia.

Palicao

palicao

Chi non ricorda questi biscottini che andavano tuffati nella tazza di latte fumante per lasciarli siogliere ed avere così un latte al cioccolato, super croccanti se mangiati da soli avevano una consistenza a metà tra il riso soffiato e una frolla.

Uao

I biscotti Uao, volevano essere la merenda istruttiva, oltre che golosa, ogni biscotto infatti riportava una frase in inglese, in modo che i bambini potessero imparare mentre facevano merenda, un’imitazione culturale del cucciolone con le sue barzellette.

Tortine alla frutta

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Probabilmente tra i primi tentativi del Mulino Bianco per creare una merenda sana, delle piccole pie di frolla farcite con ciliegie o mele a pezzi con la cupoletta caratteristica della famosa torta di mele americana, quella che Nonna Papera lasciava a freddare sulla finestra.

Campanella

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Questa merendina è durata veramente poco sugli scaffali dei supermercati, e dire che le qualità per restare sulla cresta dell’onda ce l’aveva tutte, pan di spagna farcito con crema al cacao, glassa al cacao e granella al cacao sopra, anche alla mitica Clementina, amata dello gnomo pasticcere del mulino era piaciuta tanto.

Ringo cialdy

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Quando i nutella be-ready non erano nemmeno una vago progetto, ringo aveva messo sul mercato queste cialde di wafer croccante farcite di crema al cioccolato, il nuovo snack leggero e generoso come recitava la pubblicità l’unico che si divide per unire con i due ragazzi che si erano inseguiti per tutti i sentieri, mari e laghi, finalmente uniti sotto il segno del colesterolo.

Merenda più

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Antenata della kinder fetta al latte, un primo tentativo di coniugare una merendina con una crema al latte da frigorifero, con un retrogusto leggermente smielato ma niente male.

Biricche

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Una crostatina in cui la crema alla nocciola e cioccolato fondente incontrava una crema di nocciola bianca per un’esplosione di sapori, un modo per non scontentare nessuno, l’unica scelta da fare era se colpire prima il cioccolato bianco o quello fondente, chicca finale la nocciola che faceva da spartiacque, da mangiare come il soldino rigorosamente alla fine.

Piedone

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E’ piedone il gelatone col cacao sul ditone, chi l’ha letta cantando alzi la mano. Il mitico gelato dell’Eldorado al gusto di fragola che impazzava negli anni 80, pari solo al twister e al dottor Strabik, che al posto delle pupille aveva delle gomme da masticare da mangiare una volta finito il gelato.

One o One

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La sfida tutta italiana alla Coca Cola e Pepsi che ha avuto una durata molto breve. La bevanda della San Pellegrino con l’etichetta blu e rossa, iniziò la sua produzione a fine anni ’80 ma non venne più commercializzata. Combatté una lunga battaglia contro la Coca Cola per concorrenza sleale, ma sappiamo tutti come è andata a finire.

Pat Bon Findus

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Erano le patatine più amate dai bambini. Le versioni più rinomate erano due: le Pat Bon ABC a forma di lettere dell’alfabeto, vedi mai che potessero essere pure educative e le Pat Bon Ketchips ripiene di ketchup. Oggi sono fuori produzione e la Findus si è dedicata solo alla versione Casarecce e Classiche.

Dover

dover

Il formaggio spalmabile della Kraft faceva parte dell’apparecchiatura standard delle tavole degli italiani negli anni ’90. Purtroppo anche questo è fuori produzione. La particolarità era proprio nel packaging: a contenere il formaggio cremoso era un bicchiere di vetro, poi riutilizzabile, non a caso il claim era Dover il buon formaggio nel bicchiere, più chiaro di così.

Finburger e Spizzette

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Verso la fine degli anni ’80 la Findus lanciò la linea Stuzzicomania con l’idea di portare sul mercato dei prodotti sfiziosi e dal gusto inusuale, come i Finburger, 3 tipi di hamburger al gusto di pomodoro, aglio e prezzemolo, e cipolla. Alla stessa linea appartenevano anche le Spizzette, pizzette surgelate in 4 gusti: margherita, melanzane, funghi, peperoni e olive. Purtroppo l’idea della linea non ebbe lunga vita.

Camillino

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“Il gelato nascosto in uno snack ai cereali”. Era questo il payoff del Camillino in tv, che strizzava l’occhio alle teenager che volevano stare attente alla linea. La pubblicità del ragazzino che si chiedeva perché sua sorella Diana non guardasse più i giocattoli e ci metteva un’ora per vestirsi echeggia ancora con le immagini nella nostra mente. Il gelato della Eldorado fu prodotto negli anni ‘80 in una prima versione: gelato alla crema racchiuso in due biscotti rettangolari al cacao, e poi fu trasformato negli anni ’90 in gelato alla vaniglia con cereali ricoperto di cacao magro.

Succo Billy

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Ha dissetato un’intera generazione degli anni ’80. Il gusto più diffuso era quello all’arancia, ma era prodotto anche alla mela e al pompelmo. Attirava per il suo packaging colorato (da ricordare la faccia dell’arancia che sorseggiava succo in primo piano). Ne valeva la pena berlo solo per raccogliere i punti e farsi spedire la cintura porta Billy, oppure provare l’ebbrezza di soffiare dentro l’involucro, una volta terminato, e farlo scoppiare, non ditemi che non lo avete mai fatto.

Trio Nestlè

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A quanti di voi si sono cariati i denti con il Trio Nestlè? Erano i cereali misti a tre gusti: caramello, miele e vaniglia. Se ancora non li ricordate, pensate alla confezione: c’erano Qui, Quo e Qua sulla confezione.

Urrà

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Uno degli snack anni ’80 più golosi di sempre: Urrà della Saiwa. Era il biscotto wafer ricoperto da cioccolato con 5 strati di cialda e crema all’interno. Lo spot lo ricorderete: un occhialuto “Mister Banana” che continua a ripetere: “Io non ho mai provato Urrà!”.

Tango

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Il primo e anche l’ultimo, cornetto surgelato della findus con all’interno gelato alla vaniglia, lo stupore di mangiare un croissant caldo con il gelato era impagabile, almeno fino a quando non siamo andati in un qualunque ristorante cinese e abbiamo provato il gelato fritto.

Winner

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Tra i gelati più cool per noi figli degli anni 80, fatto anche in versione taco, con una cialda di wafer croccante e glassa al cioccolato, il winner altro non era che un mars fatto gelato, cioccolato croccante fuori caramello morbido e gelato alla vaniglia.

Tortorelle

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Al mattino la dolcezza e la delicatezza hanno messo le ali recitava la pubblicità, antesignane dei pan di stelle, le tortorelle erano dei semplici biscotti di frolla con degli zuccherini a forma di tortora sopra, ovviamente il gioco era mangiare prima tutte le tortore e solo dopo il biscotto.

Twister

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Ed eccolo l’altro gelato icona dei nostri anni, la prima versione era semplice vaniglia e cioccolato, più avanti hanno deciso di aggiungere un terzo colore con l’aggiunta della nocciola nel vortice, il gioco nel mangiarlo era quello di finire prima un gusto senza rompere la spirale.

Target chewingum

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Sempre per la serie dolciumi educativi, ecco le target chewingum, gomme da masticare alla fragola identiche nel packaging in tutto e per tutto ad un normale pacchetto di sigarette, il gioco era proprio fingersi fumatori, poi se proprio volevi potevi mangiare anche il chewingum.

Solero shot

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Qui siamo in pieni anni 90, era l’epoca del calippo fritz e le marche più blasonate cercavano nuove idee con cui stupire, se vogliamo precursori della cucina molecolare e nello specifico della tecnica della sferificazione, il solero shot altro non era che piccole sfere gelate che racchiudevano il succo tropicale.

Orsi sgranocchini

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Sempre perché i nostri biscotti non potevano essere semplici biscotti ecco gli orsi sgranocchini, provetti calciatori volevano essere la colazione sana per i bambini, con miele e tante proteine del latte per rinforzare le ossa dei giovani Ronaldo di domani.

Maxistecco

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La merendina che si teneva come un gelato, morbido pan di Spagna farcito al cacao e ricoperto di glassa al cioccolato, era il cavallo di battaglia di Motta insieme all’inimitabile e ancora in produzione yoyo, raccogliendo i punti sulle confezioni potevi vincere felpe, cinture dalle fibbie improponibili e persino orologi.

Iogoroll

iogoroll

Lontani avi dei moderni flauti, le iogoroll volevano essere una merenda sana, semplice panbrioche farcito con una crema allo yogurt, uno spuntino conviviale che riusciva a far socializzare anche la più timida delle bambine.

Frollis

frollis

I biscotti che rotolavano nella tazza del bambino indemoniato che balla in cucina, un compromesso tra i cereali ormai diventati must della colazione negli anni 80 e i classici biscotti di frolla al cioccolato, dei cugini stretti dei Palicao insomma.

Biancorì e ciocorì

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Ciocorì il cioccolato che fa crock, questa era la giustificazione che la coppia di roditori, maschio e femmina, davano al gufo arrabbiato perché il loro masticare non lo faceva dormire. Riso soffiato nel cioccolato, fondente e bianco, un precursore del kinder cereali se vogliamo, uno dei dolci più amati, eccetto che nel periodo estivo, quando diventava un tutt’uno con l’involucro esterno.

L’allegra compagnia

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Sembra proprio che negli anni 80 non potevamo proprio fare colazione con biscotti normali, dovevano per forza avere le sembianze di beniamini dei cartoni animati, animali, veri o fantastici e Gioele…che poi qualcuno sa chi era Gioele? comunque la Colussi ci ha provato, ha puntato su un classicone per le bambine come Kiss me Licia e sui sempreverdi Puffi, Gioele deve esserci finito per caso. Semplici biscottini di frolla alla vaniglia o al cacao, per convincerci a sceglierli avevano persino inserito una sorpresa, ovviamente rispecchiante la compagnia che si era scelta di divorare.

Blob

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Uno degli “amici gustosi”  protagonista delle estati dei ragazzini negli anni 80, una cupola di gelato alla vaniglia e pezzetti di cioccolato al latte interamente glassata con cioccolato fondente e granella di nocciole, gelatissimevolmente irresistibile.