Antonio Razzi Food Influencer mi ha steso più del caldo

Dai tortellini alle tipicità abruzzesi, l'Antonio Razzi food influencer ci ha sorpassato pure sull'uso dei social e del foodporn.

Antonio Razzi Food Influencer mi ha steso più del caldo

Qualche giorno fa il mio compagno sostava su Instagram ridendo insistentemente. “Guarda, c’è Razzi che fa l’influencer” mi ha detto. Pensavo al solito meme, a una controfigura, o a qualche troll. E invece no. Non solo Antonio Razzi c’è ma sono io che sono arrivata in ritardo.

Nel 2020, lo riporta Il Fatto Quotidiano, Antonio Razzi ha aperto un account su Tik Tok esordendo con un balletto. Strano? Manco per niente, visto che l’anno prima aveva partecipato a Ballando con le Stelle diventandone ospite fisso. Su Instagram ci era arrivato anche prima. E durante la pandemia aveva sperimentato una fortunata serie di video in cui mangia piatti dal mondo, dalla paella col chorizo alle farfalle con i piselli e il philadelphia.

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Il cibo piace molto a Razzi, che si è avviato senza colpo ferire a una fortunata carriera di influencer. Si fa riprendere mentre mangia la cacio e pepe nella Trattoria da Silvan, consiglia le ciliegie e la genziana della provincia di Pescara al grido di “sosteniamo i giovani”, mangia le pantacce a Termoli con l’amico senatore, la carbonara con il tartufo del ristorante Arlù, la torre di macarons e la schiscetta estiva da spiaggia. C’è persino un video in cui balla brandendo un pollo intero presso una macelleria di via della Scrofa. E per ora fermiamoci qui.

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Ora il signor Razzi di follower ne ha conquistati tanti, tra chi lo sberleffa e chi si diverte, chi lo segue con calore, il “nostro” merita molta invidia per aver superato i 70 anni, innumerevoli giri di boa, diversi governi Berlusconi, discusse uscite pubbliche per ritrovarsi oggi a vivere una nuova primavera nella veste di content creator. Pur avendo il sospetto che l’ispirazione sia nata da un altro grandissimo food influencer prestato alla politica e viceversa, Matteo Salvini, non resta che constatare amaramente di non avere nemmeno metà della metà della sua energia, soprattutto con 50 gradi. E poi il mistero del Social Media Manager, la mente fotografica e telegenica che si nasconde dietro al suo successo. Chi è? Forse la moglie Maria?

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Tra il cringe assoluto, il video col filetto di baccalà a Piazza Navona, i tag che non mancano mai nelle foto dei ristoranti (ma quindi ragazzi, è pubblicità o no? Perché se lo è, andrebbe segnalata come fanno tutti gli influencer competenti), i balletti, e qualcuno che ancora lo invita in Tv per parlare di vaccini e politica, Razzi ha conquistato un pubblico tutto suo, abbattendo innumerevoli tabù. Il primo è quello dei boomer su Tik Tok, il secondo è quello dei politici seriosi (ma qui, ripeto, Matteo c’aveva visto lungo) il terzo è quello dei nonnini in pensione. Noi ce li immaginiamo panchinati ai giardinetti in attesa di sfamare i nostri nipoti spingendoli per ore sull’altalena dopo che ci siamo decisi a farli al terzo giro di contratto a tempo determinato e loro si godono l’aperitivo e fanno selfie con Sara Croce. Infine c’è il discorso della qualità del cibo (che forse interessa solo a noi) e poi dei contenuti. Ma sono in molti a riconoscere che ormai su Instagram va di moda postare foto fatte male.

Non che Razzi non mi sembri una buona forchetta, anzi. Ma quando lo vedo ballare sul lungomare abruzzese al grido di “Buona Pascuetta” con la c mi chiedo davvero se c’è ancora qualcuno che abbia voglia di dire che la colpa è dei giovani che non hanno voglia di lavorare.