Il Bancarella della cucina | 5 finalisti con ricetta

Conoscete il Premio Bancarella? Ecco, esiste un Bancarella della Cucina. Ne avevate sentito parlare? E poi: dove si trova Pontremoli? Infine: dove compro le rane a Milano? Sono domande cui trovi magicamente una risposta se fai parte della giuria. Come è capitato a me. Il premio si occupa di letteratura eno-gastronomica con l’obiettivo di “valorizzare la cultura delle tradizioni gastronomiche, patrimonio di ogni Paese”. Della commissione, che ha lavorato per portare in tavola la tradizione regionale italiana, fanno parte tra gli altri: i giornalisti Paolo Marchi e Gigi Padovani, e gli chef Moreno Cedroni e Massimo Bottura. I 5 libri arrivati in finale sono questi, spero che vi piacciano:

La vedova, il santo, e il segreto del pacchero estremo di Gaetano Cappelli e la ricetta del Pacchero Estremo

1 – La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo di Gaetano Cappelli. Affermato autore per la Marsilio, già finalista del Premio Strega, è goloso di cibo e di donne. Tra vedove e cuoche, nel suo libro trova spazio il binomio cibo – sesso.

Nella dispensa di Don Camillo di Enrico Sisti, Anrea e Giorgio Grignaffini, e la ricetta della Granita di angurie e fragoline di bosco

2 – Nella dispensa di Don Camillo. L’oste Giovannino Guareschi e la cucina della Bassa della triade Andrea Grignaffini Enrico Sisti Giorgio Grignaffini. Il primo, giornalista gourmet dalla foltissima chioma, ha fondato il Parlamento Internazionale dei Fumatori. Meno irsuto è Giorgio Grignaffini, vicedirettore della fiction Mediaset, autore di alcuni saggi di ispirazione gastronomica. Enrico Sisti è un avvocato milanese buongustaio, tra i fondatori della Casa di Produzione “I soliti ignoti”.

Le donne e la cucina del ventennio di Luisella Ceretta e la ricetta delle Melanzane in savor

3 – Le donne e la cucina nel ventennio di Luisella Ceretta, nota anche con lo pseudonimo di Lovi Ceretta. Ha affinato la sensibilità lessicale lavorando per qualche anno in un’agenzia di naming, ora si occupa di Medioevo per una piccola casa editrice. E in occasione di questo libro, anche di cucina.

Rane e ranocchi di Graziano Pozzetto e la ricetta delle Cosce di rana fritte

4 – Rane e ranocchi. Memoria e cucina di Graziano Pozzetto. Tra i fondatori di Slow Food, Pozzetto è un monomaniaco. La sua ossessione è la cucina romagnola: dalla piadina allo squacquerone fino all’anguilla, conosce solo limiti territoriali. Questa volta affronta la cucina delle rane (e dei ranocchi).

Oro giallo di Francesca Negri e la ricetta dei Grissini con farina di mais

5 – Oro giallo. Farina di mais: dalla polenta al gelato di Francesca Negri. Giornalista affascinante di Trento, collabora con alcune riviste anche di cucina. La sua specialità è la ricca cucina trentina, e sceglie di farsi fotografare con lo smalto nero. Chissà cosa avrà pensato Gualtiero Marchesi, guest star di Oro Nero.

Sono questi dunque gli autori che mi faranno compagnia accanto ai fornelli nel torrido agosto. Non facendo granché per rinfrescare la tavola, aggiungerei: la mia scaletta prevede la lettura di un libro sulla polenta a fine luglio e la prova della verza (sconfigge davvero il mal di testa?) durante la notte di San Lorenzo. A ferragosto sarò accanto alla pentola che bolle per 20 minuti per cuocere i paccheri zincati di Gragnano, per poi immergermi nelle paludi, catturare le rane e friggerle intorno a fine agosto. A inizio settembre, con l’ultima ondata di calore, dovrei riuscire a cucinare il bollito lesso.

Ma li ho fregati tutti con la scusa di testare l’affidabilità delle ricette. In pratica, ho creato un Menu Bancarella della Cucina, dall’antipasto di melanzane in savor ai grissini con farina di mais, dal pacchero estremo alle cosce di rana fritte, concludendo con una fresca granita di anguria e fragoline di bosco. Ogni ricetta, va da sé, proviene da uno dei cinque libri. Se volete saperne di più, venite qui.