- Le 16 migliori pasticcerie di Napoli
- Gran Caffè Pasticceria Santoro – Vomero Alto
- Pasticceria Gelateria Salvatore Varriale – Vomero
- Cubo BakeHouse Vomero
- Capriccio – Carbonara
- Antica Pasticceria Vincenzo Bellavia – Arenella
- La Carlotteria Vomero
- Lumist Caffé e Bistrot – Chaja San Ferdinando
- Pasticceria Luciano Mazzone – Pignasecca
- Antica Pasticceria Carraturo dal 1837 – Porta Capuana
- Napolitano – Vasto Stazione Centrale
- Pasticceria Tizzano dal 1960 – Stazione Centrale
- Pasticceria Poppella – Sanità
- Pasticceria D’Orsi – Pianura
- Di Costanzo Patisserie – Piazza Cavour
- Pasticceria Madonna – Capodichino
- Mignone – Piazza Cavour
- Come abbiamo scelto le migliori pasticcerie di Napoli
- Le realtà da tenere sott’occhio nel 2025
In una Napoli sempre più al centro del dialogo internazionale, nuova capitale del turismo italiano, dopo decenni passati ad essere punto di passaggio per le blasonate mete della Costiera Amalfitana, di Capri o delle tappe della cultura archeologica, fare un punto sullo stato della pasticceria napoletana é stato entusiasmante.
Partivamo un po’ prevenuti, se non preoccupati: la Napoli del turismo di massa, infatti, non ha certamente giovato alla qualità media dell’offerta gastronomica della città. Gli alti lai che da più parti della borghesia si levano contro la friggitoria a cielo aperto che il centro storico pare essere diventato non sono privi di fondamento, né sintomo della nostra innegabile capacità di vedere sempre il lato negativo. E dire che lo stereotipo vedrebbe i napoletani sempre arzilli, canticchiare con un mandolino nella mano e una pizza nell’altra (con tutta la complessità dell’atto in sé), magari rimirando qualche effige di Diego Armando.
Né, del resto, la città del sole é esente dall’orrendo vizio dei più spregiudicati epigoni del foodporn: non mancano (e chi mai ne sentirebbe la mancanza!), numerose pasticcerie pure di una certa fama che reggono la propria produzione tra semilavorati o addirittura intere merendine Ferrero, creme di pistacchio e gigantificazioni di innocenti cornetti pronti a diventare armi di distruzione di pancreas, o, se non altro discutibili mirabilia da Instagram. In questo funesto quadro, però, sin da subito, attraversando la città dalle estremità di Capodichino, alle piazze ultrapopolari dietro la Stazione, passando per il borghese Vomero e giungendo fino a Pianura, abbiamo potuto scoprire una realtà molto più rassicurante, che si fonda su numerosissimi esercizi di valore, e che testimoniano un’alta qualità diffusa della pasticceria napoletana. Molto più di quanto noi stessi avremmo potuto immaginare.
Le 16 migliori pasticcerie di Napoli
In questo valore medio piuttosto elevato, brillano 16 perle per le quali anche la pasticceria più tradizionale é ricerca, in cui molti guardano a tecniche moderne anche per le realizzazioni più emblematiche, in cui la materia prima é orgoglio e appartenenza, senza dimenticare chi della pasticceria moderna fa religione e cultura. Ve le presentiamo in quella che non é una classifica ma una selezione senza alcun ordine di preferenza, anche se sotto tortura forse qualche nome lo pronunceremmo a voce più alta.
Gran Caffè Pasticceria Santoro – Vomero Alto
La delizia al limone di SantoroPunto di riferimento per la parte alta del quartiere Vomero di Napoli dal 1915, la pasticceria Santoro nel 2019 ha aperto una seconda sede nella più centrale Via Luca Giordano. Ma é la sede storica, rinnovata ma dal sapore anni ’90, elegante e già un po’ fané, a conservare il vero spirito del quartiere borghese e tradizionalista del Vomero.
Emblema di una napoletanità solida, senza troppi fronzoli, che ama la tradizione ma la rende più elegante senza affacciarsi ai formalismi della pasticceria moderna. Anche nelle preparazioni più scontate come il proverbiale babà con panna e fragoline, si apprezzano un grande equilibrio e gli ottimi ingredienti. Consigliatissimo lo choux con caramello e panna, sofisticato nella sua essenzialità. Buoni i cornetti, da provare il maritozzo imponente, che ricorda da vicino la voluttà dell’originale romano.
Pasticceria Gelateria Salvatore Varriale – Vomero
Dolce Cupola (crostata di frolla sablé con leggera crema limone e namelaka di fragoline ricoperta da cupola di meringa flambata)Salvatore Varriale, figlio d’arte, da giovane entra nella sede storica dell’attività di famiglia a Capodimonte. Da lì conquisterà prima Chiaja, nella centrale via Filangieri dello shopping di lusso e la scorsa estate anche Piazza Vanvitelli, punto gordiano del Vomero. Amato nell’ambiente dei pasticceri, Varriale rappresenta la pasticceria volta alla solida tradizione, realizzata con equilibrio e cura. Forse senza guizzi particolari, ma con buon livello generale, dal cornetto all’italiana, alla notevolissima coda di aragosta con crema chantilly.
Cubo BakeHouse Vomero
Il Pain au chocolat di Cubo BakehouseRisale a giugno 2024 la nascita di Cubo Bakehouse. Dedicato al pane e soprattutto a sfogliati e dolci da prima colazione dal sapore ancora più che francese, scandinavo, Cubo ha attirato sin da subito l’attenzione dei partenopei. Creatura di due giovani cuochi, Maria di Maro e Giovanni Coppola, con esperienze, appunto, nelle cucine nord europee e francesi, Cubo prende il nome dall’oramai neoclassico croissant cubico, ma sforna prodotti che vanno oltre i semplici trend in tema food.
Ottimo il croissant dalla forma tradizionale, appunto, ma ancora meglio fa il pain suisse con impasto tradizionale o al cioccolato. Notevole il cinnamon roll dall’impostazione più nordica che statunitense, come probabilmente é giusto che sia. Eccellente il pane, tutto. Evidente la cura nella scelta degli ingredienti in ogni realizzazione, selezionati soprattutto da mini realtà locali. Buona attenzione anche al comparto caffé e bevande.
Capriccio – Carbonara

Apprezzatissimo pasticciere napoletano, Raffaele Capparelli é nel suo Capriccio dagli anni 80, quando iniziò a gestire la pasticceria di famiglia. Con una grande attenzione per la cioccolateria e per i classici della tradizione napoletana, Capparelli é tra gli alfieri del babà napoletano, che declina in tante versioni. Notevolissimo quello con crema e amarene, servito con un supplemento di bagna, buona la sfogliatella frolla. Ottima varietà di mignon. Una pasticceria che racconta un grande amore per la tradizione, con un’apprezzabile eleganza formale ma a prezzi decisamente sostenuti.
Antica Pasticceria Vincenzo Bellavia – Arenella
Famosissima pasticceria dell’Arenella al di sopra del quartiere Vomero. Inizialmente celebre per la sua ottima pasticceria siciliana, nei decenni é diventata un punto di riferimento per la pasticceria napoletana tout court. Negli anni ha aperto numerosi punti vendita e progetti laterali, come Don Cake, più orientato al cake design, ma il punto di forza rimane la pasticceria storica, che pur tradizionale punta ad una buona eleganza formale e a un’elevata capacità tecnica.
Ottima la monoporzione del Mont Blanc dal gusto forte ma per nulla stucchevole. Eccellente lo choux con panna e caramello, avvolgente e ricco, interessante la lingua di suocera procidana non scontata da trovare in città. Più che piacevole il bignè con crema chantilly. Una realtà che non conosce il passare del tempo, che anzi l’ha portata a raggiungere una migliore eleganza formale. Locali belli e ariosi.
La Carlotteria Vomero
Il Kubo de La CarlotteriaDagli studi in psicologia a quelli di pasticceria, Carlotta Garofalo apre la sua quasi omonima pasticceria nel giugno del 2022. Dedicata interamente ad una pasticceria di ispirazione moderna e al cake design (restando il più delle volte esente dai vizi estetici tipici dello stesso), La Carlotteria associa ad un buona eleganza formale ottimi ingredienti e preparazioni esatte. Le glasse sono sottili e lucide, le creme e le mousse giustamente consistenti e piacevolissime. Notevole l’equilibrio zuccherino delle monoporzioni, che consente ad ogni gusto di essere distinguibile. Applausi per cocco e cioccolato, notevolissimo lo stagionale maxi choux al fico con crema diplomatica, divertente la tartelletta al popcorn e caramello.
Lumist Caffé e Bistrot – Chaja San Ferdinando
Saint honoré (Pasta frolla, namelaka alla vaniglia, crema al caramello e bignè farciti e caramellati)La creatura polifunzionale di Gallerie D’Italia guidata da Giuseppe Iannotti (Krésios) vede probabilmente nella pasticceria del suo bistrot il punto più alto.E la sezione colazione e bar brilla di luce propria. Il maître pâtissier Joele Masi, pur compulsato dall’enorme attenzione che i suoi sfogliati hanno raggiunto, mantiene ferma la barra della qualità con creazioni che uniscono un’elevata eleganza formale ad un sostanziale equilibrio di sapori e tenori zuccherini. Il croissant é esatto ed essenziale, con una sfogliatura più che corretta e piacevoli sentori di burro, il cruffin con ganache al cioccolato e caffé è godurioso ma mai stucchevole; può essere secondo solo all’indimenticabile versione al dulce de leche. Ma forse anche migliori sono le monoporzioni o i preziosi mignon. In particolare la tarte au citron dalla perfetta meringa all’Italiana. Ottimo servizio, elevatissima professionalità dell’addetta ai coffee specialty Carmela Maresca, accurata e competente, molto generosa nelle spiegazioni dei vari tipi di estrazione.
Pasticceria Luciano Mazzone – Pignasecca
Il babà di Pasticceria Rosticceria LoungeBar Luciano MazzoneNel vivo della Pignasecca e del suo mercato, a pochi passi da Piazza Carità, c’è Luciano Mazzone: nella sua pasticceria, rosticceria e loungebar (Sorbole!), offre una prospettiva solida e genuina della pasticceria napoletana. Impreziosita da un servizio cordiale e fieramente partenopeo, la sua é una pasticceria concreta, molto piacevole e ben bilanciata nel tenore zuccherino. Da provare il tiramisù monoporzione dal forte sentore di caffé e con una crema leggera e gustosa e la classica millefoglie, disponibile anche in generosissime fette.
Antica Pasticceria Carraturo dal 1837 – Porta Capuana

Presidio di tradizione prossimo al bicentenario, Carraturo rimane una quieta certezza se si parla di specialità della pasticceria napoletana. L’assortimento copre infatti tutte le stelle partenopee, dai babà alle sfogliatelle ad un mare di choux, alle teste di moro alle deliziose (doppio biscotto di pasta frolla preferibilmente consistente e non troppo friabile con crema al burro alla vaniglia o al cioccolato, spesso dimenticato dai pasticceri più commerciali), alle pastierine proposte non solo nel periodo pasquale.
La mano é sempre felice, con sapori ricchi e bilanciati, con ingredienti sicuramente di buona qualità. Ottimo il babà con panna e frutta, servito con idonea posata. Parebbe un prerequisito, e invece non lo è, nei fatti, tra le pasticcerie di Napoli. Buona la deliziosa mignon dall’avvolgente farcitura. Da non perdere il bignè a virgola ricoperta di cioccolato. Servizio attento e accogliente, con commendevole attenzione alle pratiche green.
Napolitano – Vasto Stazione Centrale
La Millefoglie Crema Pasticcera e Amarena di NapolitanoIn un contesto ultra popolare, Napolitano ha alzato l’asticella con locale rinnovato e curato, dal servizio al banco molto cortese anche se non troppo formato. Molto buona la lavorazione, che poggia sicuramente su buoni ingredienti e che si vede stia sempre migliorando dal punto di vista tecnico.
Buoni i classici partenopei pur declinati nella pasticceria mignon: il biscotto all’amarena ( nota ricetta di recupero della pasticceria napoletana) dal morso consistente ma non pastoso, il babà con panna e fragoline ben bagnato e avvolgente, perfetto quasi lo choux mignon alla panna che fa rimpiangere non aver scelto il suo fratello maggiore. Ma é la Pasqualina, dedicata all’immancabile nonna, ad essere davvero notevole. Una semplicissima crostata con crema al limone e vaniglia, realizzata con amore, leggera, profumata e dal morso più che convincente.
Pasticceria Tizzano dal 1960 – Stazione Centrale
La torta babà di TizzanoPietra angolare delle pasticcerie napoletane, Tizzano ha cambiato negli scorsi anni locali ed ha visto l’ingresso della seconda generazione, dopo il lungo regno di Antonio Tizzano. I cambiamenti, però, non hanno scalfito la solida sostanza tradizionale della pasticceria di Corso Meridionale, che ancora mantiene il suo posto di eccellenza soprattutto nel babà che confermiamo essere ben formato, bagnato e gustoso, anche dopo alcune ore.
Che sia anche merito degli improbabili “accrocchi” che un servizio genericamente un po’ ruvido dedicano all’asporto più veloce? Sia come sia, siamo sempre a due passi dalla stazione nel cuore più popolare di Napoli, e i dolci orgogliosamente tradizionali sono tutti notevoli. Buona la sfogliatella frolla, perfettamente bilanciata sia nel ripieno sia nello scrigno di pasta frolla, consistente al morso ma non invadente. Menzione speciale per la torta Polacca, che si può gustare anche in fetta singola: un prodotto tipico aversano che raramente si trova riproposto correttamente fuori dai confini di Aversa e che qui é davvero gradevolissimo.
Pasticceria Poppella – Sanità
Il Fiocco di neve originale di Pasticceria PoppellaDa antica pasticceria di un quartiere ultra popolare ad una degli emblemi della rinascita della Santà. Una rinascita che, in parte, insieme a tante realtà commerciali, associazionistiche e culturali, Poppella ha contribuito a realizzare. Potremmo perfino osare nel dire che il Fiocco di Neve, dolcetto in definitiva non groundbreaking, sia quasi stato un emblema della nuova “appetibilità” della Sanità. Un piccola brioche con crema al latte, che é stata al centro di un vero e proprio fenomeno di costume non solo napoletano e che ha subìto numerosi tentativi di copia, più o meno riusciti. E del resto é proprio a partire dal Fiocco di Neve che Poppella ha espanso la propria attività con nuovi punti vendita e una popolarità che ha definitivamente varcato i confini del quartiere, prima, e poi della città.
Chissà se la Perla Nera, nuova creazione, replicherà lo stesso successo. Noi l’abbiamo trovata più interessante e meno immediata, al netto di qualche sudore di troppo dello scrigno di cioccolato. Ottima la pastierina monoporzione, risultato più insidioso da ottenere di quello che si pensa comunemente. Piacevolissima la tartelletta alle fragoline mignon. Servizio accurato e accogliente in locali perfettamente puliti e molto gradevoli che rispecchiano in pieno il rebranding, avvenuto oramai alcuni anni fa, da pasticceria ultra popolare a luogo pop-chic della pasticceria napoletana.
Pasticceria D’Orsi – Pianura
Quasi una cattedrale nel deserto, la Pasticceria D’Orsi porta nel quartiere Pianura una visione a 360 gradi della pasticceria. Conosciutissima nel quartiere per le sue colazioni, che prevedono cornetti all’italiana e all’ischitana (con un mix di impasto brioche e cornetto), brioche, graffe, dà un certo spazio anche alle praline e, ovviamente, alla pasticceria classica napoletana.
Molto ricca anche la vetrina delle torte, molto appaganti all’occhio. Buono il cornetto con crema e amarena, notevole la sfogliatella frolla, ottima la coda d’aragosta al cioccolato. Buona la scelta di mignon. Il tutto in un locale curato e fresco di lavori, dal servizio più che cortese e puntuale. Prezzi contenuti, in linea con l’estrazione del quartiere. Una produzione variegata e di un livello alto da conoscere sicuramente.
Di Costanzo Patisserie – Piazza Cavour
Frutta realistica all’arachideDa pasticceria di famiglia ultra tradizionale ad attento creatore di pasticceria moderna e cioccolateria. Una parabola ascendente quella che Mario Di Costanzo ha fatto compiere all’attività di famiglia, dai primi esperimenti verso la pasticceria moderna e il cioccolatino da degustazione before they were cool, potremmo dire. Passando per le creazioni per la ristorazione, i panettoni e le colombe artigianali e, ultimamente alla viennoiserie da colazione e alle creazioni di frutta non frutta, à la Grolet. Anche i locali sono stati recentemente investiti da questo Wind of change diventando più grandi e rispecchiando la ricercatezza delle creazioni.
Ottime le new entry, pain suisse e pain au chocolat al cocco, di cui apprezziamo la struttura, gli ingredienti e il gusto avvolgente. Interessante e divertente la monoporzione alla pina colada, in cui un piccolo scrigno di cioccolata ricrea un piccolo cocco e racchiude creme e gelatine perfettamente stratificate e sorprendenti al morso. L’eclair al cioccolato e caramello é semplicemente da svenimento. Le praline e le creazioni di cioccolata, provate a più riprese nel corso degli anni, sono notevolissime e interessanti nella loro varietà, sintomo della continua ricerca di Mario Di Costanzo. Servizio molto accogliente ma smaccatamente partenopeo, potremmo dire sintomo di quell’aspirazione all’eleganza quasi compiutamente raggiunta in una felice crasi con un animo saldamente napoletano.
Pasticceria Madonna – Capodichino
A pochi metri dall’aeroporto di Capodichino, la Pasticceria Madonna offre forse una delle migliori sfogliatelle della città. In un ambiente scarno ed efficiente anche per la sostenutissima mole di avventori, Madonna offre un’interpretazione rigorosa e scarna della tradizione con un risultato che mostra grande sapienza nonostante la notevole consistenza della produzione. Buonissima la Santa Rosa, sorprendente la Pastiera monoporzione che molto spesso risente della dimensione ridotta: questa é risultata ottima. Piacevole anche il mignon di pera e cioccolato. Un’opzione da consigliare senz’altro e non solo a chi arriva o parte dalla città.
Mignone – Piazza Cavour
La Delizia al limone di MignonePiccola bottega dall’accoglienza calda ed efficiente con una variegatissima pasticceria napoletana tradizionale di ottima fattura. Non mancano esperimenti di torte dall’apparire più moderno, alla vista invitantissime. Sfogliatella riccia e Santarosa eccellenti, anche grazie ad una sfoglia croccante, dal sapore di burro ricco ma non invadente. Mignon ben realizzati e molto variegati. In ogni prodotto si notano amore, concretezza e un buon livello delle materie prime. Una realtà validissima nelle esecuzioni, che da più di venticinque anni é un’incrollabile certezza nel panorama napoletano.
Come abbiamo scelto le migliori pasticcerie di Napoli

Come nel caso del lungo viaggio tra le gelaterie d’Italia, questa selezione é frutto di una valutazione su più parametri, rigorosa ed effettuata con visite strettamente in incognito. Non ci siamo dati preclusioni di genere: tradizionale o più moderna che fosse, il nostro scopo era trovare una pasticceria di livello che brillasse nella media dei propri prodotti, capace di esprimere un proprio cavallo di battaglia, con attenzione alla materia prima e alla sua valorizzazione.
Con dei focus, quando possibile, anche sul lato più strettamente dedicato alla caffetteria e con un occhio di riguardo al servizio, anche se con un peso meno incisivo rispetto alla centralità della valutazione delle creazioni. Ed é sul servizio che abbiamo avuto gioie e dolori: é evidente la polarizzazione in chi vede nel cliente un ospite da accudire, sia pure con modi di famiglia in molte piacevoli occasioni, e chi lo vede come un incidente fastidioso ma con portafoglio. Peccato in cui fortunatamente non incorre nessuno delle nostre stelle partenopee.
Le realtà da tenere sott’occhio nel 2025

In questa selezione in cui ogni esercizio é un piezz’ ‘e core, vogliamo assolutamente sottolineare le più recenti glorie: Luminist, nato nel 2022, ultravirale per i suoi sfogliati, ma che nella pasticceria dà forse ancora più soddisfazioni, il più recente Cubo Bake House, che ha appena un anno, dedicato come dicevamo alla colazione e al pane e La Carlotteria, nata nel 2022 ma già punto di riferimento per la pasticceria contemporanea al Vomero. Poi ci sono i posti da tenere d’occhio perché in rinnovamento, per quanto non si tratti di novità: Napolitano, che ha una grande mano nelle sue realizzazioni, è in costante miglioramento, e l’instancabile Mario Di Costanzo, erede di un esercizio storico, che ha aggiornare il proprio marchio non recedendo mai dall’esplorazione di nuove prospettive.
