Il programma culinario forse più seguito al mondo naviga in acque molto agitate. Parliamo di Masterchef, chiaramente, nella sua versione UK. Sul cooking show è scesa di nuovo l’ombra delle molestie verbali e non, aggravata dall’aggiunta di commenti razzisti. Nell’occhio del ciclone sono finiti i due giudici e presentatori Gregg Wallace e John Torode, chi per una ragione, chi per un’altra. E ora il destino della trasmissione è in forse.
Lo scandalo Wallace-Torode, giudici di Masterchef UK

Per Masterchef UK si riapre un capitolo il cui incipit era stato scritto lo scorso novembre, quando il giudice e presentatore Gregg Wallace si era fatto da parte dal programma dopo essere stato accusato di molestie. Era stata la stessa BBC, che ospita il format, ad avviare un’inchiesta per indagare sui fatti.
La vicenda – che era persino arrivata alle orecchie del primo ministro inglese, rimasto allibito – prosegue tra decisioni drastiche da parte della società televisiva e il coinvolgimento di una nuova personalità. Wallace è infatti stato licenziato dalla BBC la scorsa settimana, perdendo definitivamente il suo ruolo di presentatore di Masterchef.
Nel frattempo è saltato fuori anche il nome di John Torode, co-host e co-giudice insieme al già citato Wallace. L’accusa rivolta nei confronti di Torode non riguarda la sfera sessuale, ma non è meno grave. Il presentatore è stato accusato di aver usato un “termine razzista estremamente offensivo”, che gli è costato il mancato rinnovo del contratto.
Il tele-chef di origine australiana usa Instagram per condividere la sua versione dei fatti, tramite un post nel quale afferma di non ricordare nulla di ciò di cui viene accusato. A detta sua, né la BBC, né la produzione Banijay lo hanno contattato per comunicargli il licenziamento, di cui ha scoperto leggendo (presumiamo) online.
“Mi sarebbe piaciuto poter dire la mia sull’uscita da un programma per cui ho lavorato fin dal suo rilancio nel 2005”, dice. Circa le accuse, scrive: “Non ho alcun ricordo di tutto ciò […]. Ho sempre ritenuto che qualsiasi tipo di linguaggio razzista sia del tutto inaccettabile in qualunque ambiente”.