Arquata Scrivia: davanti al bar i panini e le brioche invenduti dopo le 18

Ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, la titolare di un bar ha deciso di offrire i panini e le brioche rimaste invendute, dopo la chiusura forzata delle 18.

Arquata Scrivia: davanti al bar i panini e le brioche invenduti dopo le 18

Il nuovo Dpcm ha messo in crisi numerosi titolari di ristoranti e bar. Ma ad Arquata Scrivia c’è un locale dove la crisi è stata rimpiazzata con una buona azione: offrire l’invenduto di panini e brioche dopo le 18.

Un momento di chiusura (di serrande e di occasioni) si è trasformato in un’opportunità. Se i bar chiudono alle 18, il bar Le Vaie di Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, ha trovato come soluzione di “mettere a disposizione” fuori dalla serranda le brioche, i panini e persino le macedonie non consumate, tutto sigillato in pacchetti singoli con scritto il contenuto, “perché non vorremmo che una cosa gentile si trasformi in un canale di contagio”, ha spiegato Eleonora Suppa, titolare del locale.

Ogni mattina lo troviamo vuoto, non sappiamo chi venga ma ci fa piacere che lo facciano”, racconta la titolare. “Forse perché stando quasi in periferia le persone non devono vivere la preoccupazione di essere visti. Una sola mattina c’era un sacchetto e l’abbiamo donato a un cliente che, essendo autista e girando molto, magari avrebbe incontrato qualcuno che ne aveva bisogno. Per noi è normale pensare di aiutare gli altri in questo momento”.

“Abbiamo aperto ad Agosto, nonostante l’apertura sarebbe dovuta essere a Marzo, e in men che non si dica siamo stati costretti a ridurre il lavoro“, continua Suppa. “In questi giorni l’iniziativa sta facendo il giro dei social riscuotendo tanti commenti di plauso. Ma non lo facciamo per questo, il mio motto è fai del bene e dimenticatene, fai del male e guardatene. Arrivo da una famiglia umile e so cosa significa aiutare il prossimo, sono fortunata ad avere la mia collaboratrice Elena Burrone altrettanto sensibile al tema e continueremo ad aiutare. Almeno finché non ci verrà detto che non potremo”.

[ Fonte: la Repubblica ]