Australia: “ho preso il virus in pizzeria”, la bugia costa l’isolamento a 2 milioni di persone

Un uomo in Australia aveva dichiarato di essere stato contagiato in una pizzeria di Adelaide, dopo che aveva mangiato una pizza di passaggio nel locale. Ma è una bugia costata l'isolamento a circa 2 milioni di persone.

Australia: “ho preso il virus in pizzeria”, la bugia costa l’isolamento a 2 milioni di persone

Aveva dichiarato di aver contratto il virus in pizzeria, ma ha mentito e a causa di questa bugia, un uomo in Australia ha costretto quasi 2 milioni di persone a stare in isolamento.

Il costo di una bugia, in tempo di pandemia, è valso nella città di Adelaide un isolamento forzato a 1,7 milioni di persone. Un uomo positivo al virus ha raccontato di aver contratto il Covid in pizzeria, ma soltanto adesso le autorià sono riuscite a scoprire la verità: l’uomo non aveva consumato una pizza di passaggio al Woodville Pizza Bar, come aveva dichiarato, in realtà nel locale ci lavorava.

Dopo l’allarme scatenato dall’uomo, i funzionari sanitari avevano deciso che fosse opportuno chiudere il locale e disporre il lockdown nell’intera città, temendo che quella sosta potesse aver generato un cluster. Infatti, nelle ore successive alla scoperta dell’uomo contagiato, nella capitale australiana erano stati accertati 36 nuovi casi Covid.

Sebbene nessuno dei 36 casi fosse riconducibile a uno specifico focolaio, si poteva sospettare che il contagio potesse essere iniziato proprio all’interno del locale e che, ben presto, i contagi si sarebbero moltplicati. Dunque, in misura preventiva, 1 milione e 700mila persone sono finite in isolamento domiciliare.

Ma ora che gli addetti al contact tracing lo hanno smascherato e hanno accertato che il contagio era partito da un agente di sicurezza che lavorava nello stesso locale. Appurata la verità, il lockdown si chiude da oggi, tre giorni prima del previsto con solo tre nuovi casi registrati.  “Dire che sono arrabbiato per le menzogne di quest’uomo è un eufemismo“, ha dichiarato il premier dello Stato, Steven Marshall. “Siamo esterrefatti per le azioni di questo individuo e valuteremo con molta attenzione le conseguenze che ci saranno per lui“, ha aggiunto. In un primo momento, la polizia aveva dichiarato che mentire agli operatori del contact tracing non costituisse reato ma, alla luce di quanto accaduto, è probabile che la norma ora sarà rivista.

[ Fonte: New york Times ]