Bologna, l’iconico ristorante Al Pappagallo deve chiudere: lo stabile acquistato dal cugino di Gianluca Vacchi

I titolari del Pappagallo di Bologna annunciano la chiusura del ristorante dopo che Alberto Vacchi ha acquistato la Torre degli Alberici (attuale sede dell'iconica insegna bolognese) per farne uffici e residenze di lusso.

Bologna, l’iconico ristorante Al Pappagallo deve chiudere: lo stabile acquistato dal cugino di Gianluca Vacchi

Dal 30 settembre la Torre degli Alberici, la più antica di Bologna (XII secolo) non sarà più la stessa. E forse neanche la città in sé lo sarà più. Dopo l’acquisto della Torre da parte dell’imprenditore Alberto Vacchi, sì, il cugino di Gianluca Vacchi, lo storico ristorante Al Pappagallo dovrà chiudere i battenti dopo 103 anni di veneranda carriera.

La nuova proprietà ha altri piani per quella che fino ad oggi è stata la sede di una delle insegne iconiche della gastronomia bolognese. Ci costruiranno uffici, residenze di lusso e altre amenità. Ancora non si hanno i dettagli precisi (l’acquisto è stato ufficializzato a maggio). Quel che è sicuro è che per il ristorante Al Pappagallo non ci sarà più spazio.

Il locale, che aprì nel 1919, dapprima in via Pescherie Vecchie e poi nella Torre degli Alberici, era frequentato da personaggi come Albert Einstein e Sophia Loren, e tutt’oggi rimane meta di clienti vip. I tortellini del Pappagallo sono conosciuti in tutto il mondo.

Ad annunciare l’ultimo giorno di servizio del ristorante sono stati Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti che sei anni fa hanno acquistato il marchio Al Pappagallo (investendo non poco denaro ed energie nel rinnovo del locale). L’annuncio è stato affidato ad una lettera aperta alla città, che al di là di elogi e ringraziamenti, non risparmia una bella stoccata alla politica.

Bologna ristorante Al Pappagallo deve chiudere lo stabile acquistato dal cugino di Gianluca Vacch2La Torre degli Alberici a Bologna

“Ci saremmo aspettati dalle istituzioni un atto deciso di solidarietà e una presa di posizione nei confronti delle future speculazioni che, a fronte di sicuro profitto, hanno consentito, nell’indifferenza più totale, un vero e proprio sopruso ai danni di una vera istituzione gastronomica come il Pappagallo”, si legge nel comunicato-lettera.

“Una città come Bologna, ormai meta di turismo internazionale, meriterebbe vincoli a tutela della attività storiche, botteghe e ristoranti, così come avviene per altre città d’Arte, in cui il tessuto istituzionale è vicino alle attività private che contribuiscono ad arricchire l’offerta turistica e il marketing territoriale”, prosegue la lettera.

E dunque il 30 settembre si chiuderà un capitolo importante della storia bolognese. Non si esclude tuttavia che Al Pappagallo possa riaprire in una nuova sede, un domani, rimanendo Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti ancora i detentori del marchio. E mentre si spera in un “arrivederci” il nuovo proprietario della Torre degli Alberici Alberto Vacchi, bolognese doc, presidente e amministratore delegato di Ima – azienda multimilionaria del packaging – è già pronto da avviare i cantieri.