Carburante agricolo: maxi truffa in Calabria, coinvolti tre funzionari pubblici

Campi di piselli su piste di atterraggio, terreni che in realtà sono spiagge: un'associazione a delinquere ha truffato la Regione Calabria ottenendo carburante agricolo a prezzo agevolato per poi rivenderlo al mercato nero.

Carburante agricolo: maxi truffa in Calabria, coinvolti tre funzionari pubblici

Si contano una ventina di indagati, tra cui tre funzionari pubblici, fra le persone coinvolte nella maxi truffa del carburante agricolo ai danni della Regione Calabria. Una volta ottenuto il carburante con falsi requisiti, questo veniva rivenduto fuori mercato a prezzi concorrenziali.

Nel mirino degli inquirenti è finita un’associazione a delinquere formata, tra le altre, anche da aziende agricole con terreni inesistenti e da una società che operava nella distribuzione di carburante che, con l’aiuto di tre funzionari della Regione Calabria, riusciva ad ottenere l’erogazione di carburante ad uso agricolo a prezzo agevolato per poi rivenderlo al mercato nero per mezzi da strada.

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Per ottenere i contributi pubblici la rete sviluppava una serie di documenti falsi validati per mezzo di accessi abusivi al Sistema Informatico Agricolo Nazionale. Le aziende agricole dichiaravano di possedere fondi e mezzi agricoli inesistenti. In seguito ad un esame delle carte catastali è risultato infatti che alcuni terreni in realtà sorgessero su spiagge o addirittura corrispondessero ad aeroporti come quello di Crotone a Isola Capo Rizzuto che sui documenti dei truffatori era un campo di piselli.

Ad oggi l’inchiesta coordinata dalla Procura di Catanzaro ha portato a 11 ordinanze di misure cautelari e ad un maxi sequestro di beni per un ammontare pari a 600.000 euro. Dei soggetti finiti nel mirino degli inquirenti sette si trovano agli arresti domiciliari.