Cesenatico: l’hotel diventa delivery di cibo romagnolo

A Cesenatico s’inventano l’hotel delivery di cibo romagnolo. Ad usufruirne saranno i clienti che hanno prenotato la pensione completa e non solo.

Cesenatico: l’hotel diventa delivery di cibo romagnolo

A Cesenatico danno il via a una nuova formula per incoraggiare il turismo. In sostanza gli hotel hanno deciso di consegnare il cibo ai clienti nei luoghi in cui preferiscono, di conseguenza i turisti che hanno scelto la pensione completa potranno farsi recapitare il pranzo o la cena in camera oppure in un parco o in giardino, perfino in spiaggia.

L’idea è nata dalla collaborazione tra albergatori, ristoratori e stabilimenti balneari, presentata 2 giorni fa in una conferenza congiunta tra Adac Federlberghi (Associazione degli Albergatori di Cesanatico), Confcommercio, Cooperativa bagnini, Confesercenti, Cna e Confartigianato, e sostenuta anche dal Comune. L’iniziativa favorisce il cliente che può ricevere i pasti nel luogo che preferisce, senza sentirsi obbligato a consumarli in albergo. Inoltre gli hotel possono attrarre più clienti con questa offerta, ma, al contempo, non esporsi a rischi. Anche i ristoratori, poi, vedranno aumentare le richieste.

Ad appoggiare l’iniziativa, Giancarlo Barocci, presidente degli albergatori Adac: “Contiamo di vedere la partecipazione di almeno il 20% degli albergatori. La chiusura delle cucine consentirebbe una situazione più rilassata a proprietari, dipendenti e turisti. E darebbe un paracadute in caso di indisponibilità del personale legata all’emergenza. Ecco perché dobbiamo essere pronti al delivery”.

Per Barocci, il progetto è un meccanismo arguto per fronteggiare la diminuzione di turisti sula riviera romagnola che “rischia di ridursi del 70% con relativa contrazione dell’incasso”. Ed è anche un modo per compensare la scarsità di sostegni da parte del Governo. “L’esecutivo, al momento, ha garantito agli albergatori un credito di imposta, chiedendo però in cambio di anticipare il bonus vacanze per i loro clienti. L’unico vero aiuto per la categoria – continua Barocci – sarebbe piuttosto un sostegno a fondo perduto, tarato sull’incasso mancato rispetto allo scorso anno. In più chiediamo uno scudo penale affinché, nell’eventualità di un contagio, la responsabilità penale non ricada sul gestore”.

[Fonte: LiberoQuotidiano.it]