Cile: guerriglie per la carenza di cibo durante il Coronavirus

Il Cile fa i conti non solo con l’impennata dei contagi, ma anche con la carenza di cibo che ha scatenato gravi rappresaglie nel Paese.

Cile: guerriglie per la carenza di cibo durante il Coronavirus

L’America Latina è diventata il nuovo epicentro per la diffusione del Coronavirus, tant’è che dopo Ecuador e Brasile, anche il Cile ora fa i conti con un’impennata di contagi arrivati a quota 46.059. Questa situazione ha indotto l’Esecutivo locale a proclamare il lockdown con ripercussioni gravi sull’economia del Paese. Negli ultimi giorni si sono verificate, infatti, guerriglie per la carenza di cibo.

Nello specifico i residenti di El Bosque, un quartiere povero alla periferia di Santiago del Cile, si sono scontrati con le forze dell’ordine per lanciare un allarme dovuto all’esaurimento delle scorte alimentari. I manifestanti hanno usato bastoni, pietre nei confronti degli agenti che hanno risposto di conseguenza con gas lacrimogeni.

Da parte sua il presidente Nicolas Pinera ha ammesso gli errori nella gestione della pandemia. “Non siamo pronti”, ha detto durante un discorso televisivo alla Nazione. “Bisogna essere umili per ammetterlo. Di fronte alle enormi difficoltà che affrontiamo, tutti abbiamo fatto uno sforzo gigantesco”. Il mea culpa è arrivato dopo aver sottolineato, qualche settimana fa, una preparazione maggiore del Paese nel fronteggiare l’emergenza rispetto all’Italia. I partecipanti alla protesta hanno gridato: “Non la quarantena, ma aiuti e cibo: questo è quello che la gente chiede in questo momento”.

Domenica scora Pinera aveva annunciato misure per sostenere la popolazione meno abbiente, tra cui la consegna di 2,5 milioni di cesti alimentari che, però, non sono mai arrivati.

[Fonte: RaiNews]