La (ex) stella Michelin non è bastata a salvare il ristorante giapponese Kiichi dalla disgrazia. E sarebbe stato assurdo il contrario, considerando le vicende che hanno riguardato il locale – situato nella prefettura di Osaka – negli ultimi mesi. Dopo svariati malesseri degli clienti, sospensione dell’attività a più riprese e indagini ufficiali, il trio familiare a capo del locale è stato arrestato dalle autorità.
Gli sviluppi da febbraio a oggi
Dal Paese del sol levante ci giunge notizia di un ristorante passato negli anni da una stella Michelin alla caduta libera. Kiichi, locale con cucina giapponese di stampo tradizionale della provincia di Osaka, ha vissuto anni di grande successo, consacrati anche da un macaron. Ma dall’inizio di quest’anno, la situazione è precipitata.
A febbraio al locale era stato imposto di sospendere l’attività dopo che i primi 33 clienti avevano riferito diversi sintomi riconducibili a un’intossicazione alimentare. Il principale sospettato era il norovirus, con malesseri quali diarrea, disturbi intestinali e vomito.
Nonostante tutto, il ristorante avrebbe continuato a operare “a porte chiuse” per tutto il mese di febbraio, accumulando un numero sempre più elevato di malcapitati intossicati. Il sospetto delle autorità di una scarsa igiene è stato confermato dagli stessi patron; questi – pur avendo portato avanti imperterriti il servizio nonostante tutto – hanno affermato di essere dispiaciuti dell’accaduto e di avere intenzione di agire per implementare tutte le misure di sicurezza necessarie.
La dichiarazione, oltre a essere chiaramente insufficiente, è arrivata un po’ troppo tardi: il trio familiare che gestisce il ristorante (Hirokazu Kitanu, sua moglie Noriko e il figlio Hirotoshi) è stato arrestato ieri dopo aver accumulato un record di oltre 80 ospiti intossicati.