Como: la truffa della pizza a domicilio colpisce gli anziani

A Como un numero sconosciuto informa gli anziani su un servizio di pizze a domicilio del Comune. Si tratta in realtà di una notizia non veritiera.

Como: la truffa della pizza a domicilio colpisce gli anziani

La questione delle consegne a domicilio, ai tempi del Coronavirus, è terreno fertile per alcuni malintenzionati che hanno deciso di chiamare gli anziani a Como riferendo di un servizio di pizza delivery inesistente. Il benefattore sarebbe stato il Comune della città lombarda.

“I cittadini – spiegano da Palazzo Cernezzi – potranno avere tutte le informazioni per ricevere la spesa e i farmaci a domicilio chiamando unicamente il numero 031/252770, attivo dalle ore 8.00 alle ore 20. Qualora si presentassero al proprio domicilio degli sconosciuti, si possono contattare il numero di emergenza 112 o la centrale operativa della polizia locale al numero 031/265555 per avere effettivo riscontro”.

“Ritengo che in questo momento così drammatico e critico sia vergognoso approfittare della situazione – commenta l’assessore alla Polizia locale, Sicurezza e Protezione Civile Elena Negretti, – richiamo tutti alla responsabilità, soprattutto nei confronti delle persone più deboli”.

Ogni giorno emergono nuove truffe legate al Coronavirus, tant’è che oggi il Codacons ha presentato un nuovo esposto ad Antitrust, Guardia di Finanza e Polizia Postale in cui si chiede di indagare sulle speculazioni a danno dei consumatori. “Ad esempio – spiega l’ associazione – ci viene segnalato un ossigenatore pubblicizzato su un sito web come ‘kit di prevenzione’ per contrastare il Covid-19, venduto alla modica cifra di 995,70 euro. Un prodotto presentato in modo ingannevole, perché lascerebbe intendere che il suo utilizzo possa evitare di essere contagiati dal virus. Sui social network, invece, sono nati negli ultimi giorni gruppi chiusi all’ interno dei quali soggetti privati vendono e spediscono in tutta Italia mascherine a prezzi astronomici, fino a 20 euro l’ una, speculando sulle paure dei cittadini e sulle limitazioni agli spostamenti. Oltre alle truffe sul web, si moltiplicano anche quelle porta a porta, con sciacalli che con la scusa di finti tamponi si introducono nelle case degli anziani per commettere furti o chiedere denaro”.

Fonte: QuiComo.it